La guerra in Ucraina dura ormai da una settimana. Sono state forti le prese di posizione dei paesi della NATO contro l’intervento russo. Prese di posizione che hanno portato alla creazione di dure sanzioni, economiche, ma non solo. 

Sanzioni economiche contro la Russia

Le principali sanzioni economiche hanno riguardato l’estromissione di alcune banche dallo SWIFT, il divieto di esportare aerei, parti e attrezzature dall’industria aeronautica e spaziale in Russia e molte altre. 

Non solo sanzioni economiche

Ma ci sono state anche numerose sanzioni “non economiche”.

La chiusura dello spazio aereo ai voli russi.

Sanzioni sportive. La nazionale di calcio russa è stata squalificata dai mondiali di calcio, a numerosi sportivi russi è stato fatto divieto di partecipare a manifestazioni sportive internazionali.

Ed anche sanzioni culturali. Con la cancellazione di numerosi eventi culturali e musicali a cui partecipavano russi. In Italia si è addirittura arrivati alla cancellazione di un corso su Dostoevskij all’Università Bicocca.

Sanzioni che quindi riguardano un ampio ventaglio di settori della nostra vita quotidiana e che indubbiamente avranno un riflesso sulla vita di tutti.

La posizione dell’Ungheria

L’Ungheria, ad oggi, è stato il paese europeo, che più si è dimostrato prudente sulle sanzioni. Posizione dovuta agli stretti rapporti economico-commerciali tra i due paesi e agli ottimi rapporti politici tra Mosca e Budapest.

I favorevoli alle sanzioni

I favorevoli sottolineano l’importanza di isolare la Russia e danneggiarla dal punto di vista politico ed economico. Vista l’impossibilità di entrare militarmente nel conflitto, dicono bisogna fare il massimo per aiutare il governo ucraino. Ma non solo per molti le misure possono avere anche la forza di “fare capire al popolo russo” la gravità della situazione.

I contrari alle sanzioni

I contrari sottolineano invece come le sanzioni indiscriminate hanno conseguenze in realtà soprattutto sui civili che poco c’entrano con la guerra. Non solo le sanzioni avranno pesanti consequenze anche sugli stessi cittadini dei paesi che le impongono, si pensi al fallimento delle banche russe o legate al mercato russo, all’aumento del prezzo del gas, alle imprese che vendono in Russia, al settore turistico. 

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