Articolo di Júlia Iván

 

Come precedentemente riportato, la nave turistica Hableány è affondata una settimana fa nel Danubio con a bordo 35 persone, a seguito di una collisione con la Viking Sigyn, un’enorme nave-albergo svizzera.

Nella stessa notte fatale sono state ritrovate 7 vittime e salvati 7 passeggeri coreani, mentre 21 persone risultavano ancora disperse. Ulteriori attività di recupero si sono potute organizzare solo alcuni giorni dopo la tragedia, quando il livello del Danubio si è leggermente abbassato e di conseguenza la corrente si è calmata al punto da non mettere a rischio la vita dei soccorritori.

Il giorno dopo il naufragio, una delegazione sudcoreana è arrivata per sorvegliare le indagini e aiutare i soccorsi in cooperazione con le forze speciali ungheresi. La corrente forte e la scarsissima visibilità sott’acqua hanno complicato ulteriormente gli sforzi dei soccorritori. Una settimana dopo l’incidente sono stati recuperati altri 8 corpi: alcuni a 50-100 km da Budapest, altri direttamente dal relitto, portando a 15  il bilancio ufficiale delle vittime. Ancora dispersi 13 turisti e i due memberi dell’equipaggio.

Fiori sulle banchina del Danubio in ricordo delle vittime

Le autorità dei entrambi i Paesi stanno attuando un piano per recuperare anche il relitto della nave che attualmente si trova sul fondo a circa 7-9 metri dalla superficie. Mercoledì mattina è partita una nave-gru per Budapest che dovrebbe essere in grado di recuperare il relitto dal fiume. Si corre tuttavia il rischio che durante le azioni di recupero lo scafo si spezzi e la corrente travolga i corpi ancora incastrati all’interno. Gli ungheresi a capo dei soccorsi hanno per ora vietato ai sommozzatori di entrare all’interno della nave chiedendo di agire con molta cautela durante tutta l’impresa.

Grazie alle riprese delle varie telecamere di sorveglianza e i dati GPS delle due navi, è stato possibile ricostruire con relativa chiarezza le circostanze dell’accaduto. La nave-albergo da 1000 tonnellate stava raggiungendo la Hableány proprio sotto il ponte Margherita, a velocità elevata e sembrava che avesse intenzione di superarla. Non sono stati registrati segnali di comunicazione tra le due imbarcazioni prima dell’urto, nonostante il fatto che in conformità con le regole nautiche la nave che effettua il sorpasso deve chiedere il permesso all’imbarcazione che la precede. Inoltre, è vietato eseguire manovre di sorpasso sotto i ponti. La Viking Sigyn ha colpito senza preavviso la poppa della Hableány che si è girata, rovesciata e, schiacciata dalla nave-albergo, è affondata nel giro di pochi secondi. Nessuna delle navi ha lanciato un allarme d’emergenza secondo i dati di navigazione. La Viking ha proseguito il suo percorso per poi fare retromarcia verso il ponte Margherita prima di gettare l’ancora vicino a piazza Jászai.

Non sono però ancora terminate ufficialmente le indagini degli esperti. Resta quindi ancora da capire con esattezza la situazione e continuare a indagare sulle varie responsabilità.

 

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Foto: euronews, apnews