Articolo di Júlia Iván

Sarà Gergely Karácsony il candidato eletto dai residenti di Budapest che – secondo il patto dei partiti – tutta l’opposizione supporterà alle comunali di quest’autunno. Karácsony tenterà dunque di sconfiggere István Tarlós, sindaco di Budapest in carica dal 2010.

Karácsony (MSZP-Párbeszéd) ha vinto aggiudicandosi il 49% dei voti, mentre i suoi concorrenti, Olga Kálmán (DK) e Gábor Kerpel-Fronius (Momentum) hanno ottenuto rispettivamente il 37% ed il 14%. Sono stati 68.240 i residenti recatesi alle urne dal 20 al 26 giugno.

Gergely Karácsony (44 anni), sociologo, ex LMP, sondaggista e docente dell’università Corvinus, fondatore del partito Párbeszéd, è il sindaco in carica di Zugló (XIV distretto di Budapest).

Perchè le primarie?

Le primarie sono un’innovazione nella politica in Ungheria, adottate per la prima volta a Budapest per trovare un unico candidato riconosciuto da tutti i partiti dell’opposizione, capace di vincere contro l’esponente del Fidesz alle elezioni comunali. Il voto in autunno sarà quindi interpretato anche come una dimostrazione di forze tra il partito del governo e l’opposizione – come è successo qualche giorno fa ad Istanbul.

L’opposizione ha proposto tre concorrenti pronti a sfidarsi in dibattiti pubblici presentando le loro nuove soluzioni alle multiple sfide del XXI secolo. I programmi dei candidati, infatti, si sono focalizzati sulla crisi del clima e l’inquinamento dell’ambiente, il turismo di massa, i problemi dell’abitazione e il miglioramento del traffico a Budapest. Tarlós invece finora non ha pubblicato i suoi concetti relativi al miglioramento del comune.

L’unità dell’opposizione per sconfiggere i sindaci del Fidesz dai municipi

Nella capitale l’opposizione è in maggioranza: alle elezioni amministrative del 2018 il 62% dei residenti ha votato uno dei partiti dell’opposizione e questa posizione è stata riconfermata con una minima differenza alle europee in maggio. Però in complesso l’opposizione è troppo frammentata e divisa e nessun loro candidato ha la chance di avere la meglio su Tarlós senza il supporto degli altri partiti. Dopo le elezioni del 2018 un’esplicita intenzione di cooperazione è emersa per unire le forze contro il Fidesz, fortemente desiderata anche dagli elettori affinché nella maggioranza delle circoscrizioni elettorali un solo candidato oppositore affrontasse il rappresentante del partito al governo, per creare un duello uno contro uno.

Fin dalle manifestazioni antigovernative in dicembre e gennaio, infatti, i partiti dell’opposizione si sono impegnati a livello nazionale a scegliere il candidato locale più adeguato in ogni distretto elettorale. Molti accordi sono già stati firmati da Szombathely ad Eger e nei vari distretti della capitale.

Sconfiggere Tarlós corrisponderebbe dunque alla “riconquista di Budapest” – la capitale che realizza il 36% del pil ungherese mentre il suo bilancio – altamente deficitario – con le sue competenze del sindaco è stato ridotto dai 535 milliardi di HUF del 2010 ai 380 milliardi nel 2019 senza che Tarlós opponesse resistenza alle misure di centralizzazione di Orbán. Budapest nelle mani del’opposizione potrebbe essere quindi la prima crepa nel massiccio del “sistema dell’accordo nazionale” (NER) di Orbán – su questo tutti i candidati erano molto d’accordo.

Come si prosegue?

Le elezioni comunali si terranno in autunno. D’ora in poi, tutti i partiti (MSZP, DK, Párbeszéd, Momentum, Jobbik e LMP) si schiereranno dietro Karácsony e lo sosterranno durante la sua campagna, unendo il meglio delle idee fattibili dei tre concorrenti.

Però, per il momento, oltre Tarlós, ci sono altri 2 oppositori che hanno rifiutato di partecipare alle primarie e in ottobre potrebbero mettere bastoni tra le ruote per quanto riguarda la cooperazione dell’opposizione realizzata con tanta fatica. Nonostante il loro scarso sostegno, quel circa 10% dei voti potrebbe essere una percentuale abbastanza alta per fare l’ago della bilancia tra Tarlós e Karácsony.

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