Il 13 ottobre l’Ungheria va al voto. Il voto amministrativo copre 3177 comuni. Nella capitale ungherese si gioca la partita più importante. Budapest è fondamentale non solo dal punto di vista simbolico ma anche economico e politico. Il sistema amministrativo della capitale magiara prevede l’elezione di 24 Sindaci, uno per ogni distretto più il “Sindaco principale”. Ogni distretto possiede un elevato grado di autonomia. I quartieri possono legiferare su numerose tematiche e dal punto di vista del potere amministrativo è il Sindaco del quartiere la persona in cui risiede il “vero potere”. Da un punto di vista simbolico-politico rimane però fondamentale la scelta del “Sindaco principale” che in queste elezioni vede sfidarsi quattro candidati. La città dal 2010 è in mano al Fidesz di Orbán, ma storicamente Budapest ha rappresentato un bacino di voti liberal-socialista. 

L’uomo forte del Fidesz: István Tárlos (Fidesz-KDNP)

71 anni, Sindaco dal 2010, primo sindaco di destra dal 1989. Ha confermato la vittoria nel 2014 anche se i voti sono passati da 321.000 a 290.000. In 9 anni ha puntato tutto sullo slogan “Pulizia e sicurezza”. Budapest è stata rinnovata con numerosi progetti finanziati dall’UE. La città ha cambiato volto e oggi risulta una delle capitali europee più sicure. Le sue misure più famose rimarranno la legge contro i barboni, che nonostante le polemiche non ha portato a una risoluzione del problema, la standarizzazione del servizio taxi nel 2013, lo sviluppo delle linee tramviarie (tram 1 e collegamenti a Buda), il rinnovo dell’Isola Margherita avvenuto durante l’organizzazione dei campionati mondiali di nuoto. 

Il candidato unitario del centro-sinistra: Gergely Karácsony (Momentum–DK–MSZP–Párbeszéd–LMP)

Sociologo di 44 anni. Dal 2014 Sindaco del distretto di Zugló. Karácsony ha iniziato la sua attività politica nel partito dei verdi, LMP; per poi passare a Párbeszéd e diventare uno dei politici di punta dell’alleanza di centro-sinistra. E’ il candidato unico di un’alleanza composita. Scelto grazie alle primarie di giugno, le prime svolte in Ungheria. Il suo slogan è “Riprendiamoci Budapest“. Le critiche principali contro l’amministrazione del Fidesz riguardano la cementificazione della città e la corruzione dilagante.

Né destra né sinistra: Róbert Puzsér (Állampolgárok a Centrumban Egyesület)

Puzsér, 44 anni, giornalista e conduttore televisivo, famoso in Ungheria per le sue inchieste sulla corruzione. Doveva essere il candidato congiunto di LMP e Jobbik, ma con la debacle elettorale di questi partiti alle elezioni europee hanno ritirato il loro appoggio. Puzsér però non si è ritirato ed ha continuato la sua campagna basata su un’unico punto: rendere Budapest una città più vivibile e con meno auto. Il progetto di pedonalizzazione per farla diventare una città più europea. Forti le critiche che rivolge a Tárlos accusato di avere una concezione vecchia di sviluppo urbanistico che ha portato a cementificazione e riduzione degli spazi verdi. 

Direttamente dal reality show: Krisztián Berki (indipendente)

E’ la candidatura più controversa. Berki, 39enne diventato famoso soprattutto per aver partecipato a reality show e per essere stato un calciatore, non di grande successo di alcune squadre ungheresi. Accusato da più parti di essere un “burattino” del Fidesz per rubare voti all’opposizione rimangono le accuse degli altri candidati su una raccolta firme per la candidatura molto dubbiosa. Nel suo programma ha criticato in particolare il sistema di posteggio a pagamento in vigore in città. I sondaggi lo attestano ad un misero 1%. 

Cosa dicono i sondaggi?

Sondaggio di Závecz Research

37% István Tárlos 

35% Gergely Karácsony 

5% Róbert Puzsér 

1% Krisztián Berki

8% non votano

8% non sanno chi votare

6% non hanno risposto

 

Sondaggio di Nézőpont Intézet

50% István Tárlos 

42% Gergely Karácsony 

7% Róbert Puzsér 

1% Krisztián Berki

 

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