Budapest è un museo a cielo aperto ed ogni suo edificio, grande o piccolo, decorato o meno, racconta una storia particolare. Tuttavia, se esiste uno stile architettonico che nella capitale ungherese non può lasciare indifferenti, quello è senz’ombra di dubbio quello passato alla storia col nome di Art Nouveau, o stile Liberty, in italiano, o secessione ungherese (magyar szecesszió) in ungherese.

Attestatosi in tutta Europa a cavallo tra il XIX ed il XX secolo, l’Art Nouveau nacque col proposito di opporsi drasticamente allo storicismo delle decadi a questo anteriori, optando per soluzioni decorative spesso estreme, facendo chiaro e ripetuto uso di ornamenti floreali, animali, e di bellezza femminile. A Budapest, il massimo esponente di questa corrente fu l’architetto Ödön Lechner, al quale si devono stupendi edifici quali la Banca dei risparmi postali (1899-1901), il Museo di Arti Applicate (1891-1896) e la villa Sipeki-Balás (1905-1907).

Particolare del Museo di Arti Applicate di Budapest

Ma l’Art Nouevau non si riduce alla sola bellezza artistica dei palazzi urbani. Questo stile, infatti, ebbe il merito di raggiungere ogni settore della vita quotidiana della borghesia d’allora, arrivando a produrre mobili ed oggetti personali d’ogni genere. Esistono infatti lampade, sedie, tavoli, pettini, e perfino immagini sacre riprodotte secondo il gusto dell’epoca. Esemplari di questa meravigliosa oggettistica può essere ammirata al Museo della Secessione Ungherese, sito a pochi passi dal parlamento a Budapest.

Meraviglioso esempio di Art Nouveau, l’edificio che ospita il museo in questione fu progettato dall’architetto Emil Vidor su commissione di Béla Bedő, celebre imprenditore dell’epoca. Inaugurato nel 1903, nell’arco dei decenni l’edificio è stato utilizzato per gli scopi più disparati, ospitando anche gli uffici di Alfred Hájos, architetto nonché primo campione olimpico ungherese alle Olimpiadi di Atene 1896. Sopravvissuto alle guerre e le rivoluzioni del secolo scorso, nel 2007 l’edificio è stato re-inaugurato in seguito a lavori di restauro su vasta scala.

Edificio in Honved utca che ospita il museo dell’Art Nouveau ungherese

Oggi il pian terreno dell’edificio, sito in Honved utca 3, ospita un caffè letterario in stile Liberty, e l’ingresso del Museo dell’Art Nouveau ungherese (Mayar Szecesszió Haza). Sviluppato su tre piani, il museo mostra oggetti di vario genere, appartenuti a famiglie ungheresi di Budapest e non solo. Gli artefatti sono di proprietà di collezionisti privati, che poi hanno dato vita all’associazione che gestisce e porta avanti il museo stesso, che occasionalmente ospita eventi culturali, quali mostre tematiche e conferenze. Aperto dal lunedì alla domenica dalle 10 alle 17, biglietto adulti 2.000 fiorini (6 euro), studenti ed over 65 1.500 fiorini (4.5 euro)

Per approfondire il tema dell’Art Nouveau in Ungheria, suggeriamo anche la visita ad un altro piccolo museo, che sorge nel VII distretto cittadino, in Nejfelecs utca 26, non lontano dalla stazione ferroviaria Keleti. In questo edificio, che dall’esterno non mostra nessuno speciale segno distintivo, sorge la casa museo di uno dei più famosi ed amati artisti ungheresi di fine ‘800 e inizio ‘900: Miksa Roth. Mosaicista e decoratore di vetrate, Roth iniziò la sua carriera ben prima della nascita dello stile Liberty, ma si attestò come uno degli artisti più ricercati del settore proprio in concomitanza con il boom della secessione ungherese.

Murales dedicato a Miksa Roth, in Garay utca, Budapest

A Roth si devono le decorazioni ed i mosaici di svariati edifici civili e religiosi di Budapest e di svariate città dell’ex Grande Ungheria e del mondo. A Budapest eccelse per i lavori su vetro ed i mosaici del Parlamento, della Banca Nazionale, dell’Accademia Ferenc Liszt e della sinagoga di Kazinczy utca, mentre all’estero è famoso per i lavori al Teatro Nazionale di Città del Messico e per le decorazioni del municipio di Subotica (oggi in Serbia) e Targu Mures (oggi in Romania).

La casa museo a lui dedicata mostra alcuni suoi lavori, tanto su vetro quanto mosaici, e presenta i mobili originali del periodo nel quale vi visse con la famiglia agli inizi del ‘900. Il museo è aperto tutti i giorni dalle 14 alle 18, biglietto intero 750 fiorini (2.25 euro), studenti ed over 65 350 fiorini (poco più di 1 euro).

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