Sperando di fare cosa utile riproponiamo l’esperienza di un nostro lettore al confine ungherese-sloveno. Se anche voi avete effettuato l’ingresso in Ungheria o se avuto avuto esperienze con la quarantena, i tamponi, etc. scriveteci alla mail [email protected]. La vostra esperienza verrà pubblicata in forma anonima e potrà essere di utilità ad altri cittadini.
La testimonianza dell’ingresso in Ungheria
- Siamo entrati in automobile (targa italiana e fidanzata convivente ungherese alla guida) dal confine sloveno.
- L’autostrada M7 è deviata in un’area di servizio dove c’è il controllo di polizia (tutti senza mascherina!).
- Hanno voluto vedere i documenti di entrambi e della macchina, nonché la prova documentale che la mia fidanzata avesse lavorato in Italia (aveva sul cellulare i pdf delle buste paghe!) e stesse tornando a casa.
- In realtà lei ha cittadinanza ungherese ma è residente in Italia (avevamo pure un certificato di residenza e stato di famiglia ma non è servito farlo vedere).
- Ci hanno chiesto se avessimo un domicilio in Ungheria e dove stessimo andando; ci hanno detto che dovevamo fare 10 giorni di quarantena.
- Abbiamo risposto che andavamo dai genitori di lei indicando città ed indirizzo.
- Un poliziotto ha voluto che dessi la prova del mio lavoro e ci ha fatto passare con la scusa che andavamo lì per lavoro.
In conclusione:
- I controlli ci sono, ma i poliziotti fermano tutti (non a campione), non ci hanno misurato la febbre e sono stati molto gentili ed accondiscendenti.
- Non ho visto che il poliziotto avvisasse l’autorità della città dove andiamo (potrebbe averlo fatto un altro di loro o magari lo stesso agente dopo).
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Foto di copertina: police.hu
Fonte: l’esperienza è stata riportata direttamente da un nostro lettore. UngheriaNews non si assume la responsabilità delle verifica dei fatti.
