Tra crisi economica, crisi sanitaria, crisi istituzionale della UE e diverse situazioni di tensione geopolitica nel globo non avremmo voluto dedicare tempo a uno scandalo sessuale a Bruxelles. Ma la risonanza mediatica e l’importanza del diritto di cronaca ci impongono di scrivere anche su questo. Tuttavia riteniamo in alcuni versi eccessiva l’attenzione mass-mediatica data al caso, specie di alcune testate italiane che hanno aperto con titoli da prima pagina, su un fatto evidentemente molto minore per importanza.

La prima pagina del Resto del Carlino

Il festino a luci rosse a Bruxelles: i fatti

József Szájer eurodeputato del Fidesz a Bruxelles. Dal 2004 al 2009 è stato anche vicepresidente del PPE. Uno degli uomini “forti” di Orbán in Europa e promotore della nuova costituzione ungherese che difende cristianità e famiglia tradizionale

Venerdì sera è stato fermato dalla polizia a Bruxelles. Szájer si trovava in un locale con altre 25 persone, per la maggioranza uomini, per una “gang bang”. Una volta scoperto il parlamentare ha cercato una rocambolesca fuga arrampicandosi sulla grondaia e ferendosi la mano. Non solo una volta fermato dalla polizia nella sua borsa sono state rinvenute anche delle pasticche di ecstasy. Al quale il parlamentare si è dichiarato estraneo. 

Il party è stato organizzato da uno studente di medicina. La scenografia comprendeva ragnatele, teschi con occhi luccicanti e forconi di diavolo secondo il sito telex. Oltre all’europarlamentare ungherese hanno preso parte anche due diplomatici che si sono avvalsi dell’immunità diplomatica. A far intervenire la polizia sono stati i vicini infastiditi dai rumori della casa a fianco. 

Szájer si è dimesso già domenica prima che venissero alla luce i dettagli del party a luci rosse. Domenica i suoi colleghi del gruppo Fidesz al parlamento europeo lo avevano salutato ringraziandoil ruolo cruciale giocato per difendere la cristianità e il conservatorismo ungherese all’interno della scena politica europea“. Una frase che oggi farebbe sorgere qualche sorriso. 

La polizia belga contesta a Szájer la violazione delle leggi sul lokdown belga e il possesso di stupefacenti

Non è la prima volta che un politico del Fidesz si trova invischiato in scandali sessuali. Era già toccato al Sindaco di Győr Zsolt Borkai e all’Ambasciatore del Perù Gábor Kaleta. Per ora dal partito bocche cucite mentre la tv pubblica ungherese ignora il caso. 

Uno scoop tra giochi politici e servizi segreti?

A intervenire sul caso è stato anche Gábor Vona, ex-leader dello Jobbik. Vona fa emergere il dubbio che dietro questo tempismo perfetto ci possa essere la mano di alcuni servizi segreti. Infatti per Vona era risaputa da tanti la presenza di Szájer a questi festini. L’arresto in fragranza proprio in questi giorni si deve allo scontro politico in atto a Bruxelles. Vona insinua che alcuni servizi segreti abbiano voluto intervenire in questa maniera per mettere pressione al governo ungherese, che si trova invischiato in una difficile trattativa sul Recovery fund

Niente di nuovo sotto il sole quindi. Politici che professano di difendere la famiglia tradizionale e la cristianità beccati in scandali sessuali e istituzioni che si ergono a difendere lo stato di diritto che utilizzano i servizi segreti per fare pressioni politiche. 



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Foto: dailynewshungary