Sembrano dei pop-up metafisici quelli del fotografo contemporaneo ungherese Zsolt Hlinka, che con le sue serie di fotomontaggi urbani ci restituisce la sensazione di spaesamento provocata da un deja-vu.
Chi conosce Budapest saprà sicuramente catturare i tratti comuni e caratteristici di questi edifici, ma sapreste veramente identificarli?

Tra guardare ed osservare… c’è di mezzo una vita frenetica!

Nell’immaginario comune, qualsiasi metropoli del mondo ha uno skyline ben definito: pensando a Budapest a molte persone verranno spontaneamente in mente il Parlamento, il Ponte delle Catene, il Castello di Buda e tutti gli edifici simbolici della Capitale.

Gli osservatori più attenti sapranno distinguere con precisione i luoghi della quotidianità e destreggiarsi nella rete di strade: è proprio questa la certezza che è messa in discussione dai fotomontaggi di Zsolt Hlinka.
Attraverso un’illusione ottica, le opere ci costringono a riflettere sull’effimerità della memoria visiva – il risultato? La consapevolezza di non essere sempre in grado di ricordare ciò che vediamo tutti i giorni e che spesso crediamo di conoscere.

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Zsolt Hlinka, Fotomontaggio appartenente alla serie Urban Symmetry

Questione di punti di vista

I ritratti urbani di Zsolt Hlinka sono simmetrie pure, silenziose, luoghi in cui il tempo è immobile. Nonostante il fotografo abbia ritratto diverse città, Budapest sembra essere uno dei suoi soggetti preferiti, come dimostrano i progetti che la vedono come protagonista – tra questi, Urban Symmetry, Corner Symmetry suscitano particolare curiosità.

L’artista propone una visione illusoria di quelle che al primo colpo d’occhio sembrano essere vedute frontali e angolari di palazzi dai caratteri comuni ungheresi.
Se si osserva da più da vicino le fotografie, è facile scoprire che nessuna delle immagini mostra l’edificio nella sua forma completa, ma solo la sua parte riflessa. Ciò che in realtà infatti vediamo, non sono altro che il risultato fotografico dello specchiamento di metà edificio, enfatizzato dall’ambiente circostante.

Per aumentare l’effetto di straniamento, i soggetti sono talvolta inseriti in uno spazio insonorizzato, omogeneo e ripulito dall’intera informazione esterna, mentre in altri casi gli edifici mantengono con sé diversi elementi dell’ambiente circostante, aumentando l’effetto illusorio.

Non importa da quale lato di questi edifici dall’aspetto familiare inizieremo la nostra prima ispezione, o quante volte decideremo di scrutare queste fotografie – finiremo sempre sugli stessi punti. Provare per credere!

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Zsolt Hlinka, Fotomontaggio appartenente al progetto Corner Symmetry



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Foto di copertina: Collage con i lavori di Zsolt Hlinka appartenenti alle serie Corner Symmetry e Urban Symmetry

Altre foto: zsolthlinka