Articolo di Davide Galluzzi, scritto per Scacchiere storico

Tutti noi, almeno una volta nella vita, abbiamo bevuto una birra con gli amici e abbiamo fatto cozzare i calici con un sano e goliardico brindisi. È una vera e propria tradizione. E se vi dicessimo che vi è un Paese in cui ciò non avviene, un Paese in cui c’è stato un periodo in cui nessuno (o quasi nessuno) brindava quando beveva birra? Questo Paese esiste ed è l’Ungheria.

Potrebbe forse sembrare una curiosità di poco conto, quasi una stranezza, ma il fatto che gli ungheresi non brindino con la birra affonda le proprie radici nella Storia ed in uno dei periodi più turbolenti e tragici per i magiari. Proprio di questo vogliamo parlarvi nel nostro approfondimento.

1848: i moti rivoluzionari in Europa

Europa, 1848. Il Vecchio Continente è in fermento e percorso da moti rivoluzionari. La Primavera dei Popoli colpisce anche l’Impero asburgico e, dopo alterne vicende, i radicali magiari guidati da Lajos Kossuth proclamano l’indipendenza dell’Ungheria. Nonostante alcune prime vittorie riportate dai rivoluzionari ben presto la causa indipendentista viene sconfitta con l’aiuto determinante dell’Impero russo che interviene a sostegno degli Asburgo.

La repressione e i Martiri di Arad

In seguito alla sconfitta degli indipendentisti ed all’esilio di Kossuth, il restaurato potere asburgico decide di regolare i conti con gli insorti. L’episodio più famoso è l’esecuzione dei Martiri di Arad, ossia di tredici generali rivoluzionari giustiziati ad Arad il 6 ottobre 1849. L’esecuzione, ordinata dal generale austriaco Julius Jacob von Haynau, avvenne per impiccagione con la chiara volontà di umiliare i tredici generali. Lo stesso giorno, a Pest, venne giustiziato il conte Lajos Batthyány. Il luogo in cui venne fucilato il conte Batthyány oggi non esiste più, ma nel punto in cui avvenne l’esecuzione è stato eretto un monumento in ricordo del tragico avvenimento.

Chi ha visitato almeno una volta Budapest o una qualsiasi città ungherese sa bene quanto gli avvenimenti del 1848 abbiano segnato la storia del Paese. Non vi è località in cui non siano presenti statue dedicate a Kossuth o targhe commemorative degli eventi citati, oltre alle numerose strade e piazze intitolate ai protagonisti della Primavera dei Popoli. La repressione della Rivoluzione ad opera delle truppe imperiali russe lasciò una ferita aperta, un vero e proprio trauma nazionale che nella mentalità collettiva ungherese si sarebbe ripetuto con l’intervento sovietico del 1956.

Il brindisi austriaco con la birra e la reazione magiara

Ora, una domanda può sorgere spontanea: come la Rivoluzione ungherese del 1848-49 è legata al fatto che gli ungheresi non brindino quando bevono birra? La risposta si collega proprio al trauma nazionale patito dal popolo ungherese in quel fatidico anno: quando i generali austriaci ricevettero la notizia dell’avvenuta esecuzione dei Martiri di Arad e del conte Batthyány celebrarono la propria vittoria facendo un brindisi con boccali colmi di birra.

Il gesto dei generali austriaci, intenti a festeggiare il proprio trionfo, si collegò così saldamente con la sconfitta della Rivoluzione e con la rottura traumatica causata dalla repressione, dalle impiccagioni, dalle fucilazioni, dagli esili e dalla frustrazione delle ambizioni indipendentistiche e nazionali; questo gesto degli ufficiali asburgici, dicevamo, si legò così saldamente agli aspetti elencati da causare una vera e propria reazione nei magiari che, sconfitti, giurarono di non brindare con la birra per almeno 150 anni (fino al 1999) in ricordo di quanto avvenne e del dolore patito.

Le ferite del 1848-49, riaperte, secondo molti, dagli eventi traumatici del XX secolo, sono così profonde che ancora oggi, ad oltre 170 anni dalla sconfitta dei rivoluzionari è ancora possibile trovare alcuni “testardi” ungheresi prolungare il giuramento e rifiutare un brindisi con la birra, usanza che fino al 1999 era però molto più diffusa. Un gesto che potrebbe sembrare curioso ai più, ma che, come abbiamo visto, ha la propria origine negli eventi traumatici e sanguinosi del XIX secolo europeo in generale ed ungherese in particolare.



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Foto: csaladinet