Aggiornamento: dal 1° luglio i confini ungheresi sono aperti ai cittadini della UE con Green Pass. Per dettagli leggi qui.
 
Domani 1° luglio entra in vigore il Green Pass europeo. Strumento che faciliterà la mobilità all’interno dei paesi UE. In Ungheria mancano però ancora comunicazioni ufficiali a riguardo. E anche per quanto riguarda gli ingressi nel paese per finalità turistiche non ci sono messaggi chiari da parte delle autorità. Una situazione caotica che crea non pochi problemi ai cittadini e a tutti i lavoratori del comparto turistico.

Green pass per i residenti in Ungheria

“se uno Stato membro non è ancora pronto a rilasciare il nuovo certificato (Green Pass) ai propri cittadini, è ancora possibile utilizzare altri formati che dovrebbero essere accettati negli altri Stati membri”. Sito: ec.europa.eu
 
Sempre dallo stesso sito sappiamo che l’Ungheria è tecnicamente pronta a connettersi al gateway europeo, ma non è in grado di effettuare un “Collegamento efficace, rilascio e/o verifica di almeno un certificato (vaccinazione, guarigione, test negativo)”. Qui la fonte.
 
La conferenza stampa che doveva lanciare il Green Pass in Ungheria era prevista il 28 giugno ma non si è tenuta. Ad oggi l’applicazione EESZT del ministero della salute è stata implementata con i dati in inglese e sulla seconda vaccinazione. Dati richiesti dallo standard europeo.

La questione degli ingressi per turismo

Per quanto riguarda gli ingressi nel paese il sito ufficiale della UE, Re-open Eu, chiarisce che:
 
“Quando viaggiano, i titolari del “certificato COVID digitale UE” avranno gli stessi diritti dei cittadini dello Stato membro visitato che sono stati vaccinati, testati o recuperati.
Il certificato fornisce un riconoscimento standardizzato dello status del titolare in relazione alla vaccinazione, al recupero dalla COVID o al risultato del test. Ogni paese continua ad essere responsabile della definizione dei propri requisiti e norme di ingresso, che non sono standardizzati a livello dell’UE. Ciò significa che, su presentazione del presente certificato, i requisiti per l’ammissione dipendono dalle misure e dalle norme di entrata in vigore nel paese di destinazione.”
 
Quindi il Green Pass fornisce un riconoscimento che deve essere accetto, ma sono poi i governi nazionali a decidere le norme di ingresso. Il governo ungherese può quindi decidere in autonomia sulle norme di ingresso nel paese e quindi anche sull’ingresso dei turisti.
 
Ad oggi il governo non ha espresso chiaramente alcuna comunicazione. Il Ministro degli Esteri ha unicamente annunciato che dal 24 giugno cessano i controlli ai confini terrestri dei paesi Schengen, ma rimangono quelli sui voli. Inoltre la mancanza di controlli non significa automaticamente che sia possibile entrare nel paese per questioni turistiche.
 
L’Ambasciata italiana a Budapest per ora con comunicazione aggiornata al 23 giugno: “Sconsiglia di programmare viaggi verso l’Ungheria”.
 
Ci sono diversi casi di oggi e ieri in cui compagnie aeree fanno salire sui voli per l’Ungheria solo persone con residenza in Ungheria o “lettera d’invito”.
 
Solamente domani sapremo effetivamente se il Green Pass europeo avrà qualche valore per l’entrata nel paese. Una situazione caotica creata dalla mancata comunicazione del governo ungherese che sembra disinteressarsi del problema. Ne abbiamo scritto qui.
 



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