Alzi la mano chi, quando prese il via la Coppa Uefa 1984-1985, ebbe l’ardire di pronosticare l’esatto abbinamento della finale. Nemmeno il più scaltro dei bookmakers avrebbe saputo quotare una delle due future contendenti. Sul Real Madrid nulla quaestio, troppo referenziati i blancos per non essere accreditati, senza dimenticare che ai nastri di partenza si allineavano, fra le altre, anche l’Ajax di Rijkaard e Van Basten, il Manchester United di Robson, Whiteside e Hughes, il Tottenham di Ardiles e Hoddle, la stessa Inter di Altobelli, Brady e Rummenigge.

Insomma, le aspiranti al titolo non mancavano ed erano più che dotate per legittimare le loro ambizioni, eppure a contendere il successo finale al Real è il Videoton, compagine ungherese di Székesfehérvár. E, nonostante quest’ultima fosse conosciuta in patria come la “città dei Re”, nessuno davvero avrebbe immaginato che gli onesti ‘carneadi’ danubiani sarebbero arrivati così in alto.

L’undici di Székesfehérvár

Scorrendo la ‘distinta’ dell’undici titolare, quelli che, al massimo, potevano rammentare qualcosa agli accaniti esterofili calcistici erano per ragioni più anagrafiche che tecniche i fratelli Péter e László Disztl – il primo barbuto portiere, il secondo baffuto e rude stopper –, Ferenc Csongrádi, uomo d’ordine a centrocampo, nonché la punta József Szabó, laureatosi nella stagione precedente tiratore scelto nel campionato ungherese.

Al tirar delle somme, non un gran che per impensierire i madridisti, che primeggiavano non solo per blasone, visto che in difesa, oltre al portiere Miguel Angel, potevano contare sulla coppia di terzini Chendo-Camacho e su quella centrale Sanchis-Stielike, mentre a centrocampo San Jose correva per quattro, coprendo le spalle al regista Gallego e ad un incursore letale come Michel, anche se il meglio del meglio era assortito in prima linea, col terzetto Butragueño-Santillana-Valdano a sbaragliare qualsiasi opposizione avversaria sotto rete.

La galoppata verso la finale

Ciononostante, il Videoton si libera ai trentaduesimi del Dukla Praga, nientemeno che del Paris Saint Germain di Rocheteau e Sušić (battuto al ‘Parco dei principi’ per 4-2!) ai sedicesimi, eliminando il Partizan Belgrado agli ottavi, il Manchester United ai quarti dopo l’appendice dei calci di rigore, infine l’agguerrito Željeznićar del duo Baždarević-Škoro in semifinale. Un ruolino di marcia sorprendente e di tutto rispetto, quello che frutta all’undici allenato da Ferenc Kovács il lasciapassare per la doppia finale.

Videoton – Real Madrid 0 – 3

Il primo atto va in scena in terra magiara, ma è proprio tra le mura amiche che svaniscono gli incredibili sogni di gloria del club di Székesfehérvár, perché Michel, Santillana e Valdano calano sul tappeto verde il mortifero tris che vanifica ogni ambizione danubiana. Il Real, forte del rotondo successo, ipoteca la festa finale al cospetto del pubblico amico del ‘Santiago Bernabeu’ ed è quello che accade, anche se non secondo le aspettative madridiste.

Real Madrid – Videoton 0 – 1

Infatti, approfittando di un prevedibile calo di tensione dei blancos, evidentemente già paghi, il Videoton si regala un ultimo sussulto di glorioso orgoglio, andando a violare la ‘cattedrale’ spagnola con un acuto ad un minuto dal novantesimo con Lajos Májer, il n. 7 che raccoglie al limite dell’area spagnola una corta respinta di Sanchis e d’esterno destro scaglia una poderosa sassata, che s’infila sotto la traversa della porta difesa dal portiere iberico. Un gol che alla fine si rivela ininfluente, almeno per quel che riguarda il saldo tra reti fatte e subite indispensabile per aggiudicare il trofeo.

Ma il bilancio della partecipazione del club ungherese non può ridursi solo a questo, basti ricordare che le statistiche certificano anche che il capocannoniere dell’edizione risulterà proprio Szabó, che con otto centri occupa in solitudine il gradino più alto dei bomber e, così, dimostra a tutti come la ‘sorpresa’ dell’approdo alla fase finale non è proprio figlia del caso. E poco importa se l’anno dopo, nella medesima competizione, il Videoton uscirà ai sedicesimi ad opera dei polacchi del Legia Varsavia. La ‘Cenerentola’ d’Ungheria aveva già incantato tutti, scrivendo un indimenticabile capitolo della storia del calcio.

 

Ecco le immagini della cavalcata del Videoton fino alla finale:



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