Rassegna stampa settimanale curata dal sito Live in Budapest con le principali notizie apparse su giornali e blog ungheresi. 

UNGHERIA-POLONIA-UE

“La Polonia protegge le frontiere esterne dell’Unione europea, proteggendo così la sicurezza interna dell’Europa. Nel frattempo, Bruxelles attacca alle spalle la Polonia, abusando del suo potere e mettendo in pericolo l’unità dell’Unione europea,” è questa la risoluzione del governo Orbán, apparsa ieri in Gazzetta ufficiale poche ore dopo la visita del capo di stato polacco a Budapest (index). Secondo l’ultimo sondaggio di Eurobarometer, riportato da Nèpszava, ben il 77% degli ungheresi è d’accordo con l’affermazione che i fondi europei devono essere assegnati solo a paesi i cui governi rispettino i valori democratici e dello stato di diritto. La media UE è dell’81% (Nèpszava).

CORONAVIRUS 

I dati di oggi parlano di 323 nuovi positivi al coronavirus e 6 decessi. 220 gli ospedalizzati, di cui 30 in terapia intensiva. 487.000 ungheresi hanno già ricevuto la seconda dose (hvg). Per ora nessuna risposta ufficiale alle osservazioni di Nèpszava sulle statistiche attuali del covid. Nonostante infatti una campagna vaccinale di successo il numero degli ospedalizzati di questi giorni è maggiore di quello registrato l’anno scorso nello stesso periodo. Inoltre la crescita degli ospedalizzati è maggiore di quella dei contagi, mentre dovrebbe avvenire il contrario (Nèpszava).

UNGHERIA-ANDORRA

L’Ungheria in crisi batte Andorra in casa con uno stentatissimo 2-1. Le dichiarazioni del dopo partita dicono tutto: Szalai Adam: “è stato orribile” e “preferisco non dire quello che penso, dopo la partita siamo tutti troppo emotivi” e l’allenatore Marco Rossi: “Negli ultimi 10 minuti abbiamo pregato che Andorra non segnasse un altro gol, è inaccettabile!” (telex).

PRIMARIE 

Allo scadere dei termini per la raccolta firme, sono stati comunicati ufficialmente i nomi dei candidati alle primarie dell’opposizione che si sfideranno per il ruolo di aspirante primo ministro. Erano necessarie almeno 20.000 firme per certificare la candidatura. Gli sfidanti saranno: Klára Dobrev, DK, 34.000 firme, András Fekete-Győr, Momentum, 25 000; Péter Jakab, Jobbik, 31000; Gergely Karácsony, Parbeszed+ MSZP + LMP, 41.000; Péter Márki-Zay, Mindeki Magyarorszaga Mozgalom, 33.000. (hvg). Non ce l’ha fatta József Pálinkás, ex direttore dell’Accademia delle Scienze Ungherese, a capo del “Nuovo Partito Popolare”. Ha già riferito che appoggerà Péter Márki-Zay, sindaco cattolico conservatore di Hódmezővásárhely (index). Il 12 settembre i cinque saranno tutti presenti al primo confronto televisivo su ATV.

CONGRESSO EUCARISTICO MONDIALE

Inaugurati ieri a Piazza degli Eroi i lavori del 52esimo Congresso Eucaristico Mondiale, con una messa celebrata dal presidente della Conferenza dei Vescovi Europei Angelo Bagnasco, che ha auspicato che “l’imponente manifestazione risuoni di gioia nel cuore dei popoli d’Europa”. Presente anche il legato estero del patriarca di Mosca. A fare gli onori di casa il cardinale ungherese Péter Erdő. Anche il Papa all’Angelus ha citato la conferenza annunciando la sua presenza tra una settimana a Budapest a chiusura dei lavori, da dove poi inizierà un viaggio pastorale di tre giorni in Slovacchia, “nel cuore dell’Europa” (hvg). Index ricorda l’ultimo viaggio del Papa in Ungheria, esattamente 25 anni fa (index).

UNGHERIA FUORI DALL’UE

Si occupa di UE ed Ungheria la star del giornalismo economico Daron Acemoğlu, che insegna all’MIT di Boston, che prendendo spuNTo dalla difficoltà incontrata nell’esport della democrazia in Afganistan, consiglia di rafforzare i principi democratici nei paesi occidentali anziché imporre la loro imitazione negli altri paesi e di cambiare i trattati in modo da impedire il diritto di veto anche di un singolo paese nelle procedure di infrazione. E in ultima analisi espulsione dei paesi che non condividono i valori democratici. (index) (project syndacate eng), riflessione per molti versi simile da parte di Jan-Werner Muller, di Princeton, sulle colonne della Suddeutsche Zeitung (hvg).

UNGHERIA-INGHILTERRA (0-4)

Risultato senza giustificazioni per l’Ungheria uscita sconfitta ieri sul campo della Puskás Aréna in una partita valida per le qualificazioni ai mondiali di Qatar 2022. Secondo il tecnico ungherese Marco Rossi, la sconfitta era messa in preventivo, ma non in queste proporzioni e non nasconde la delusione. Così è molto difficile pensare a raggiunger il secondo posto nel girone (telex). Il Nemzeti Sport, il principale giornale sportivo del Paese, analizza i motivi tecnici dell’incontro, Rossi ha messo come titolari due giovani promesse Bolla e Kerekes, e parla di pubblico che ha fatto il suo, con una fantastica atmosfera allo stadio fino all’ultimo (Nermzeti Sport) senza alcun accenno ai fischi piovuti al momento del calcio d’inizio quando i giocatori inglesi di sono inginocchiati a supporto del movimento Black Lives Matter, agli ululati contro i giocatori di colore inglesi e alla pioggia di oggetti in campo, dalle bottigliette, ai bicchieri di birra, ai cubetti di ghiaccio, anche durante le intervista da bordo campo. Atmosfera invece ampiamente sottolineata da tecnico e giocatori inglesi: (Grealish: “Grande vittoria, ma atmosfera inaccettabile”). La stampa inglese annuncia il ricorso della federazione alla FIFA per provvedimenti e ricorda i timidi tentativi di tecnico, presidente federale e giocatori ungheresi che avevano chiesto ai tifosi un atteggiamento diverso sugli spalti (index).



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Fonte: Live in Budapest

Foto di copertina: Coceancig/UngheriaNews