Ai confini dell’Ungheria la situazione covid sta velocemente peggiorando. In particolare in Romania dove i giorni scorsi si sono raggiunti i livelli massimi di nuovi contagi e di decessi dal 2020. Nel paese il sistema sanitario non regge la pressione e decide di malati vengono trasferiti in Ungheria.

Romania: pochi i vaccinati, il covid torna con forza

La Romania è uno dei paesi della UE con il tasso di vaccinazione più basso, appena il 29% della popolazione ha ricevuto le due dosi di vaccino. Questo ha portato a una nuova ondata di covid che imperversa nel paese e sta mettendo fortemente sotto pressione il fragile sistema sanitario romeno che non riesce a gestire tutti i ricoveri.

Già da fine settembre i casi di nuovi contagi giornalieri sono aumentati di molto e il 12 ottobre si è toccata 442 decessi di covid in un giorno solo (i decessi riguardano per il 92-93% persone non vaccinate). L’apice precedente era stato raggiungo a dicembre del 2020 con 254 decessi. Una situazione drammatica che ha avuto anche risvolti politici. Il governo romeno è stato infatti sfiduciato proprio a causa della cattiva gestione della pandemia.

Decessi covid giornalieri in Romania:

romania covid

Decessi giornalieri per covid in Romania. Fonte: worldmeters

L’Ungheria in aiuto dei malati romeni

Già in altre occasioni di questa pandemia l’Ungheria è stata capofila di azioni di solidarietà con i paesi europei. A inizio pandemia Budapest aveva fornito di materiale sanitario l’Italia, ma non solo, molti i paesi aiutati con l’invio di mascherine e poi vaccini.

In settimana il Ministro degli Esteri Péter Szijjártó ha fatto sapere che l’Ungheria aiuterà la Romania. 50 malati di covid romeni in terapia intensiva sono stati già trasferiti negli ospedali di Debrecen e Szeged. Non l’unica azione, già da settimane l’Ungheria invia a Bucarest materiali e medicine per affrontare l’emergenza.

A facilitare l’aiuto il fatto che il Ministro della Sanità del governo romeno è diventato da settembre Attila Cseke, membro del RMDSZ, il partito della folta comunità ungherese di Romania.

In Slovacchia coprifuoco, in Ucraina nuova ondata

Anche a nord e a est dell’Ungheria la situazione è però peggiorata. In Slovacchia a causa dell’alto numero di contagi è tornato il coprifuoco che riguarda ormai quasi tutte le regioni. Tuttavia i numeri slovacchi parlano di un forte aumento dei contagi, ma i numeri di decessi rimangono relativamente bassi.

L’Ucraina invece, come la Romania, sconta un tasso di vaccinazione tra i più bassi d’Europa, appena il 14% della popolazione ha ricevuto due dosi di vaccino. Proprio a causa di questa bassa dose di immunizzazione da inizio ottobre i numeri di contagi e decessi sono iniziati ad aumentare velocemente anche se per ora non raggiungono i livelli dell’ondata di aprile.

Ungheria: casi in aumento ma situazione tranquilla

Anche in Ungheria i numeri del covid sono tornati ad aumentare. Contagi e decessi sono in crescita, ma tutto sommato il paese sembra vivere con tranquillità, nonostante molti virologi abbiamo già indicato come sarebbe forse più opportuno tornare ad usare la mascherina almeno nei luoghi affollati.

Ad oggi in Ungheria ci sono 116 persone in terapia intensiva e 737 in ospedale, numeri molto bassi rispetto all’apice di marzo quando erano rispettivamente 1.500 e 11.000. Però numeri comunque aumentati di dieci volte rispetto ai minimi raggiunti ad agosto. Dal governo fanno sapere che l’Ungheria è pronta ad affrontare un aumento dei casi di covid.

L’Ungheria per ora può contare anche su un buon numero di persone vaccinate, è infatti il paese dell’Europa orientale con il maggior numero di persone vaccinate con due dosi, il 60%. Un 60% che se rapportato ai numeri dell’Europa occidentale è estremamente basso, ma in confronto degli altri paesi del’ex blocco socialista è il numero più alto.

L’Ungheria in particolare è stato il primo paese in UE a superare il 50% di vaccinati con due dosi. Una campagna di vaccinazione di massa partita presto ma che poi si è fermata una volta raggiunto il 60%. Inoltre l’Ungheria ha utilizzato anche vaccini non approvati dall’EMA, questo ha velocizzato le prime fasi di immunizzazione della popolazione, ma crea anche qualche dubbio sull’efficacia di alcuni vaccini, in particolare il vaccino cinese, sul lungo periodo.

Numero di vaccinati nei paesi dell’Europa orientale:

vaccino ungheria

Numero di vaccinati con due o una dose nei vari paesi dell’Europa dell’Est. Fonte: dataworld

 

 

 



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Foto: Daniel MIHAILESCU / AFP