In Ungheria da lunedì primo novembre sono entrate in vigore nuove misure per fronteggiare la nuova ondata di covid che sta colpendo in maniera forte alcuni paesi dell’Europa centro-orientale. La principale misura introdotta dal governo ungherese è la possibilità del datore di lavoro di inserire l’obbligo di vaccino per i propri dipendenti.

La situazione covid in Ungheria

In Ungheria il numero di vaccinati con due dosi si aggira intorno al 60%. Un numero alto rispetto ad altri paesi dell’Europa centro-orientale, ma inferiore rispetto ad alcuni paesi occidentali e soprattutto non ancora adeguato per evitare una nuova ondata di coronavirus.

Il governo ungherese ha ribadito più volte come l’unica soluzione efficace oggi per combattere il covid sia il vaccino. Ad oggi però in Ungheria non è stato introdotto in maniera estesa il famigerato “green pass” che nel paese danubiano serve quasi esclusivamente per andare allo stadio o agli eventi musicali.

Il governo ungherese sembra non voler prendere decisioni che possano essere impopolari o divisive come quella dell’obbligo vaccinale o di un’estensione del “green pass”. Va ricordato che qui tra pochi mesi si terranno le elezioni politiche. Probabilmente anche per questo è stato deciso di concedere la possibilità ai datori di lavoro di richiedere l’obbligatorietà del vaccino.

Vaccinazione obbligatoria scelta dai datori di lavoro

Ad oggi però nessuna grande azienda ha deciso di utilizzare questa possibilità. A frenare questa possibilità probabilmente anche la cronica carenza di manodopera della società ungherese. I lavoratori già sono pochi, inserire l’obbligo di vaccinazione potrebbe causare oltre che profonde divisioni anche seri problemi nella catena produttiva delle aziende.

Ad oggi l’unico settore dove si sono avviate restrizioni in tale senso negli ultimi giorni è stato l’esercito. Settore che comunque già poteva vantare una alta percentuale di vaccinati (superiore all’80%). Chi lavora nell’esercito ungherese ha tempo fino al primo dicembre per vaccinarsi, in caso contrario verrà messo in ferie obbligatorie non retribuite e dopo un anno licenziato.

Dopo il settore medico (in cui la vaccinazione è obbligatoria da settembre) è quindi quello militare a rendere obbligatoria la vaccinazione. Nei giorni scorsi si erano aperti dibattiti sull’introduzione dell’obbligatorietà di vaccino anche in altri settori pubblici, in particolare il settore dei trasporti. Le trattative con i sindacati hanno però consigliato la non introduzione dell’obbligatorietà in quanto non si sarebbe potuto garantire la continuazione del servzio a causa della mancanza di manodopera.

Una situazione in rapido deterioramento

Nella giornata di oggi sono stati 74 i decessi per covid in Ungheria e 2.595 i nuovi contagi. Da maggio non si registravano numero così negativi. La situazione preoccupa soprattutto visto anche quello che sta accadendo nei paesi confinanti come in particolare la Romania dove il sistema sanitario è al collasso e il paese già da settimane manda malati di covid a curarsi in altri paesi della UE.

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