Oriente e Occidente, due mondi dalle culture ben distinguibili: si pensi ai costumi, alle tradizioni, all’arte e all’architettura… Oggi le contaminazioni culturali sono all’ordine del giorno, ma non è sempre stato così.
Pittrice con origini ungheresi e indiane, Amrita Sher-Gil (1913 – 1941) è stata un’artista attiva principalmente tra Francia e India. Le sue opere sono ricche di riferimenti ad entrambe le culture e rappresentano un unicum nel loro genere.

L’infanzia tra due continenti

Classe 1913, Amrita Sher-Gil è nata a Budapest da una coppia mista. Il papà indiano, Umrao Singh Sher-Gil Majithia era uno studioso aristocratico mentre la mamma Marie Antoniette Gottesmann, era una cantante d’opera ungherese, proveniente da una famiglia ebrea.

La sua prima infanzia trascorse serenamente nella capitale ungherese, ma ben presto dovette fare i conti con la Prima Guerra Mondiale, anni in cui, tuttavia, rimase nei pressi della città ungherese. A causa però di problemi finanziari, la famiglia si trasferì nel 1919 a Shimla in India, dove la piccola Amrita poté godere di uno stile di vita agiato e venne avviata alla carriera teatrale.

Dagli studi agli esordi

La predisposizione al disegno e alla pittura di Amrita erano già evidenti in tenera età: era solita infatti ritrarre i propri collaboratori domestici e le persone che la circondavano.

ragazza gipsy ungherese

Ragazza zingara ungherese, 1932. National Gallery of Modern Art (NGMA), New Delhi.

Una fuga d’amore della madre con l’amante la portò a soggiornare a Firenze, dove frequentò una scuola d’arte nel 1924. Il soggiorno italiano fu molto breve, ma sufficiente per arricchire l’immaginario della giovane.
Pochi anni dopo, nel 1929 si trasferì con la famiglia a Parigi. La metropoli nel primo Novecento era uno dei centri culturali e intellettuali più attivi d’Europa, meta imprescindibile per tutti i grandi artisti che volevano stare al passo con le nuove tendenze. In quegli anni, proprio a Parigi infatti erano di passaggio artisti come Pablo Picasso, Matisse, Toulouse Lautrec e molti altri…

In quel luogo magico Amrita proseguì la sua formazione, frequentando la Académie de la Grande Chaumière e il laboratorio Lucien Simon alla Scuola di Belle Arti fino all’inizio degli anni ’30.

I ritratti di una vita

Amrita è stata una delle poche artiste donne a frequentare il circolo degli artisti a Parigi. Le sue opere sono pitture che si spingono al limite del bidimensionale e sono caratterizzate da colori caldi e terrosi come rossi intensi, ocra, marroni, gialli e verdi che richiamano l’India. Tuttavia, se osserviamo bene i suoi dipinti è impossibile trascurare la multiculturalità che li permea, talvolta nello stile pittorico, talvolta nei soggetti rappresentati… un connubio intrigante di influenze tra Oriente e Occidente!

toeletta sposa

La toeletta della sposa, 1937, olio su tela, 146 x 88.8 cm.

I dipinti degli esordi, risentono molto delle influenze francesi e soprattutto del Post-impressionismo.
Gauguin è stato una delle sue fonti di ispirazione maggiori, se non la predominante. Dall’ammirazione per l’artista francese è derivato l’interesse per il primitivismo, per la ricerca della semplicità e purezza d’animo nei soggetti ritratti… se però Gauguin ha dovuto trasferirsi in Polinesia per esplorare a fondo i concetti legati alla propria filosofia artistica, Amrita ha associato e ricercato il primitivismo nelle proprie radici culturali indiane: proprio per questi motivi, l’artista vi farà ritorno nel 1933, anno a seguito di cui fioriranno numerose opere raffiguranti la gente del popolo e la cultura locale.

L’ammirazione nei confronti di Gauguin è culminata più che mai nell’autoritratto dell’artista nelle vesti di tahitiana, soggetto simbolo della pittura dell’artista francese.

Amrita Sher-Gil ha saputo guardare alle tradizioni artistiche indiane con un occhio nuovo, ed ha introdotto alcuni elementi di innovazione nell’arte moderna indiana, aprendo in particolare una riflessione sulla raffigurazione della figura femminile. Oltre che per gli elementi di innovazione apportati e per il suo talento, la pittrice viene ricordata per essere stata la prima artista donna indiana ad aver fatto della pittura il proprio mestiere.

Oggi la maggior parte delle sue opere è conservata alla National Gallery of Modern Art di New Delhi.



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Foto: Wikipedia, Google Arts & Culture