Rassegna stampa settimanale curata dal sito Live in Budapest con le principali notizie apparse su giornali e blog ungheresi. 

Orbán e Putin

L’Ungheria è tra i pochi paesi UE che non darà armi all’Ucraina, nè ne permetterà il passaggio sul suo territorio, in nome della pace. Secondo il polacco Donald Tusk, ex presidente del consiglio europeo, Orban e Szijjarto meritano più delle sole medaglie ricevute da Putin e il posto dovrebbe essere all’interno del consiglio di amministrazione di Gazprom. (hvg) Molto critico anche Dániel Hegedűs del German Marshall Fund a Berlino per il quale Orban ha torto sul proprio margine di manovra, sta minando la sicurezza dell’Ungheria, oltre ad avere la responsabilità morale del blocco del Consiglio NATO-Ucraina e di aver di aver dato alla Russia troppa ingerenza geopolitica all’interno di UE e NATO. (hvg360+) L’orbanista Magyar Nemzet riporta invece le minacce di Mosca verso quei paesi che prendono parte alla consegna di armi letali all’Ucraina. Secondo il Cremlino è arrivato il tempo che i paesi occidentali capiscano che è finito il tempo del loro dominio nell’economia globale. (Magyar Nemzet) L’Ungheria è comunque fedele agli obblighi NATO. 24.hu riporta la partecipazione della base NATO di Papa, Ungheria centrale, al trasporto sul fronte di missili terra aria tedeschi (24.hu)

Profughi

Sono 80.000 i profughi arrivati in Ungheria attraverso il confine con l’Ucraina. A Beregsurany, il principale valico stradale, il centro di prima assistenza è stato spostato da appena oltre confine all’interno dell’abitato, nella Casa della Cultura, i migranti possono fermarsi lì per massimo 24 ore. Chi non ha dove andare viene trasferito nelle colonie estive di Mandok, sul Tibisco, o nel centro sportivo di Tarpa, lo racconta il reportage di (telex) Volontari pronti ad assistere i profughi anche nella fase successiva del viaggio dei profughi, nelle stazioni di Pest, Dove questi ultimi arrivano grazie anche a un biglietto gratuito su tutta la rete nazionale offerto dalle ferrovie ungheresi. Si moltiplicano le iniziative di aiuto nella capitale. (index)Secondo il vicepremier Semjen Zsolt i migranti di oggi, ucraini, russi o ruteni nel giro di una generazione si potranno già dire ungheresi, a differenza di quelli arrivati in Ungheria nel 2015. (telex)

L’economia ungherese trema

Pesanti i contraccolpi ieri sull’economia ungherese per gli effetti della seconda ondata di sanzioni occidentali alla Russia. La borsa di Budapest ha perso il 4.5%, colpite in particolare le grandi aziende ungheresi che in questi anni hanno stretto forti rapporti con Mosca. In primis l’OTP, la principale banca del paese che ha perso il 14%. nei guai anche le aziende con a capo Lorinc Meszaros: Opus e CIG Pannonia, -8% invece per la MOL, l’azienda petrolifera nazionale, che lavora il petrolio grezzo russo Ural; riceverà aiuti di Stato. il fiorino ha toccato il record negativo contro euro a 372.65 (index)

Limite di prelievo

La Banca Centrale ungherese ha posto un limite massimo di prelievo presso gli sportelli della banca russa Sberbank Magyarország Zrt. il valore è di 7 milioni di fiorini, circa 18.000 euro. Varrà per 30 giorni a partire dal 2 marzo, si applica anche a ordini di pagamento già accettati, ma non ancora eseguiti. Si intensificano le voci di bamcarotta. (index)

Profughi

Sono 100.000 i profughi arrivati finora in Ungheria, in fuga dalla guerra ucraina. MigrationAid parla di 8-10 ore di attesa ai valichi stradali con le autorità ucraine che fanno passare una decina di auto all’ora. Molti vengono presi in auto oltre frontiera da parenti e amici. Coloro che restano nella regione di confine sono in maggior parte membri della comunità rom ucraina, ospitati a Márokpapin. La maggioranza arriva però in treno attraverso il valico di Zahony e si dirige poi a Budapest. Vengono da tutta l’Ucraina, moltissimi gli stranieri. Solleciti gli aiuti delle associazioni, spesso sulla scorta dell’esperienza fatta nel 2015 nella crisi migranti. Al confine richiedono adesso interpreti dall’ucraino, coperte e impermeabili. (hvg) Levai Anikó moglie di Viktor Orban e una delle donne più influenti del paese, si è recata ieri in Ucraina, nella regione della Transcarpazia, al confine con l’Ungheria in qualità di ambasciatrice dell’associazione di beneficienza Servizio Ecumenico di Aiuto (index)

Orbán aveva già previsto l’invasione dell’Ucraina

“la Russia occuperà l’Ucraina che è un paese inesistente, la Cina è crescita, gli Stati Uniti si indeboliscono, così come l’UE, si va verso un nuovo ordine mondiale” questo secondo Dezső András il nocciolo di un discorso privato di Orban al ministero dell’Interno poco dopo l’invasione della Crimea. Dezső racconta come negli ultimi anni il governo ha spalancato le porte ai russi in economia, come nella sfera dei servizi segreti: l’intelligence militare russa ha costruito una solida base in Ungheria. Questo rappresenta un serio rischio in una situazione di guerra in cui il governo Orbán potrebbe a scegliere in base a rapporti di amicizia e non di ragion di stato. (hvg360+)

Il governo ungherese si schiera con l’Ucraina

Chiara la posizione a favore dell’Ucraina del governo espressa da Zsolt Nemeth, presidente della commissione esteri, sul Magyar Nemzet: “Riteniamo che chiunque possa avere controversie legittime con l’Ucraina. Anche la Russia, ma l’aggressione militare è semplicemente inaccettabile. Ammettiamolo, la Russia è responsabile del conflitto, ha commesso un’aggressione militare contro l’Ucraina. L’Ungheria la condanna chiaramente. L’Ucraina può contare sulla simpatia, sulla solidarietà e sul sostegno dell’Ungheria in questo grave conflitto geopolitico in cui è caduta vittima di un’aggressione militare. L’indipendenza e la sovranità dell’Ucraina sono state una priorità costante per la politica estera ungherese dal 1991. L’Ungheria è stata quindi una delle prime a riconoscere un’Ucraina indipendente ed è stata una delle prime ad aprire un’ambasciata a Kiev. Non è un caso che il Primo Ministro abbia ancora sottolineato nel suo discorso di valutazione del Paese: l’Ungheria è impegnata per un’Ucraina sovrana e indipendente. Il nostro interesse fondamentale è la pace e vogliamo la pace il prima possibile, una soluzione negoziata”. (Magyar Nemzet)

Banca fallita

La Sberbank Magyaroszag, consociata ungherese del gruppo bancario russo Sberbank, è entrata in condizione di insolvibilità a causa degli effetti negativi delle sanzioni internazionali in seguito all’invasione russa dell’Ucraina. Insieme a lei fallisce anche la capogruppo eruopea, Sberbank Osterreicht. L’Autorità europea ha aperto la procedura di messa in lioquidità e la Banca centrale ungherese ha revocato la licenza di attività. Il Fondo nazionale di assicurazione dei depositi indennizzerà i clienti al dettaglio fino a 100.000 EUR entro 10 giorni, più in difficoltà i clienti aziendali tra cui molte ditte del settore edile (telex)

Record negativo per il fiorino

Ancora minimo storico per il fiorino, che ha raggiunto quota 378 contro l’euro, perdendo quasi il 10% dallo scoppio della guerra. più che sull’economia reale grande potrebbe essere l’impatto sull’automotive ungherese, cosi come l’esposizione del settore manifatturiero ai capitali russi. La Banca centrale si aspetta altre ondate di panico sui mercati ed è ancora cauta quindi nell’alzare i tassi. preoccupa la possibile fuga di capitali all’estero. (index)

La guerra e le elezioni

Intervento su Telex.hu del famoso politologo Gábor Török su come la guerra in Ucraina stia influenzando la campagna elettorale: è la prima volta in 12 anni che un evento di tale portata può scombussolare piani elettorali e intenzioni di voto. Secondo Török nessuno dei due schieramenti politici ne sta approfittando: Fidesz si trova a dover inseguire un elettorato diviso al suo interno e che finora invece abituato a una comunicazione unidirezionale, l’opposizione è sembrata troppo aggressiva nei toni e poco empatica (telex)

Traffico aereo

Con il divieto di sorvolo dello spazio aereo russo e ucraino si intensifica il lavoro per i controllori di volo ungheresi, che devono far fronte a un improvviso aumento del traffico aereo sul paese, da dove ora passano la maggior parte dei voli diretti in Asia, che prima attraversavano la Siberia (index)

Putin accademico onorario

Risponde il rettore orbanista dell’università di Debrecen alla richiesta di ritiro del titolo accademico onorario attribuito a Vladimir Putin nel 2017. Spiega che il titolo è stato assegnato, ma non ancora conferito personalmente e secondo il regolamento d’Ateneo non può essere ritirato, decisione che comunque spetta a una riunione ufficiale del senato accademico (telex)

Orbán condanna l’invasione russa

Viktor Orban in una lunga intervista al giornale conservatore Mandiner ha parlato a larghissimo raggio della guerra e della situazione di crisi internazionale in cui viviamo. L’analisi di Orban attribuisce gli eventi dell’ultima settimana al continuo allargamento della NATO, avvenuto senza le dovute garanzia per la Russia, che ora prova a ricostruire una zona neutrale ai suoi confini. Ma il premier ungherese usa parole nette per la sua posizione: “Condanniamo l’aggressione russa, la Russia ha mosso guerra contro l’Ucraina”. Orban ha poi parlato di:

Putin – Finora Putin si era dimostrato un partner affidabile per un corretto rapporto tra Russia e Ungheria.

Sanzioni – Non ha posto il veto alle sanzioni per mantenere l’unità dell’Unione Europea, che non includono il nucleare, perchè al suo posto ci vorrebbe molto più gas russo.

Profughi – Accoglieremo tutti quelli che arrivano dall’Ucraina

V4 – finora nei vertici del V4 non abbianmo parlato di Difesa perchè sappiamo che vi sono tra noi posizioni diverse. ma ora è giunto il momento di farlo. i polacchi si sentono più sicuri con lo spostare i confini occidentali fino a quelli russi, noi invece con la presenza di paesi neutrali. Quel che conta è che i polacchi possano contare su di noi e noi sui polacchi.

Cina – la Cina sarà la maggiore potenza economica e militare al mondo. L’occidente cerca di elevare la sua posizione morale. I 10 milioni di ungheresi devono saper destreggiarsi.

Allargamento – l’allargamento dell’UE nei Balcani è fermo perchè hanno incolpato noi esteuropei di essere la causa dell’indebolimento della classe media europea. (Mandiner)

Pace

Il governo chiama all’unione nazionale in nome della questione sicurezza con la guerra alle porte e invita l’opposizione a non contrastare la politica del governo e a non richiedere l’invio di armi e soldati in Ucraina, cosa che servirebbe solo gettare benzina sul fuoco, ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gergely Gulyas (magyarnemzet)

Ambasciata in Ucraina

Anche l’Ungheria sposta la propria sede diplomatica in Ucraina a Lvov. Attiva anche la sede consolare di Uzhgorod, in Transcarpazia in aiuto agli ungheresi di ucraina che vogliono attraversare il confine (hvg)

La Banca d’investimenti russa resta solo ungherese

Cinque paesi dell’Europa Centro orientale, Repubblica Ceca, Slovacchia, Bulgaria, Polonia, Romania hanno annunciato, al termine di una riunione infromale tra i rispettivi ministri delle finanze, l’uscita dalla Banca di Investimento Internazionale e dalla Banca di Collaborazione Economica Internazionale, erede della Banca d’Investimenti sovietica nei paesi del patto di Varsavia. Quest’ultima, denominata dall’opposizione la banca delle spie di Putin, per i passpaorti diplomatici garantiti ai suoi dirigenti, ha sede a Budapest e vede nell’Ungheria il maggior investitore dopo la Russia. (index) La Banca d’Ungheria ha alzato di 0.75 punti base, fino al 5.35% i tassi d’interesse. L’aumento non era programmato ma è stato introdotto per le conseguenze delle guerra come l’indevbolimento del fiorino, il crollo della Borsa e il rischio di inflazione (hvg)

Profughi

Sono 120,000 secondo il governo i profughi finora arrivati in Ungheria dal confine ucraino. E’ la nuova ondata di migrazione di massa a giustificare il prolungamento dello stato di emergenza, in scadenza il 7 marzo, di altri 6 mesi. La comunicazione in Gazzetta ufficiale (hvg) Domani sarà in visita al confine ucraino-ungherese Margatis Schinas, commissario europeo per la promozione dello stile di vita europeo, parte di una attiva presenza della commissione nelle aree di crisi. Sempre domani Ursula von der Leyen sarà al confine romeno e l’ungherese Oliver Varhely, commissario all’allargamento, al confine moldavo (Magyar Nemzet) l’ex premier e leader di DK Gyurcsany e sua moglie Dobrev Klara, seconda alle primarie dell’opposizione, ospitano in casa 12 ungheresi di Transcarpazia, la ministra della giustizia Judit Varga una famiglia con due bambini, sempre della Transcarpazia (index)

Disinformazione

Political Capital ha esaminato la correttezza dell’informazione sui media pubblici ungheresi riscontrando una forza influenza della propaganda filorussa. L’analisi include l’uso della definizione “operazione militare in Ucraina” al posto di guerra o aggressione. la presenza sulle reti televisive pubbliche di esperti militari o di politica internazionale fortemente schierati con il Cremlino e i tanti troll russi sui social ungheresi (telex)

Calcio – ucraini d’Ungheria

La sorpresa del campionato ungherese di quest’anno è snzadubbio il Kisvarda, cittadina nella punta nordorientale del paese a pochi chilometri dal confine ucraino. La società ha annunciato di aver ingaggiato uno psicologo per seguire i ragazzi ucraini che militano nel suo settore giovanile, tutti con genitori e famiglie rimasti dall’altro lato del confine nel paese in guerra. Dei tre giocatori della squadra maggiore, Hej Viktor, Anton Kravcsenko e Bohdan Melnik, il caso più toccante è il secondo, i cui genitori, che vivono a Dnyipro e hanno detto di non voler lasciare la città (blikk)

Orbán: la NATO non ci difende

“E’ in errore chi pensa che la NATO ci difenda” afferma Orban nel suo settimanale intervento alla radio pubblica ungherese: Inizia con la situazione più stingetem i Profughi, dicendo chi non è ucraino o ungherese deve lasciare il paese. l’80% dei profughi è comunque in Ungheria solo in transito. Per chi sceglie di restare verranno garantiti tre mesi di aiuti da parte dello Stato. Parole dure ancora contro Bruxelles: dove solo “il buon Dio sa cosa fanno”. secondo Orban stanno facendo molto più nella crisi i singoli stati nazionali, in particolare la decisione tedesca di riprendere la spesa militare e sfoggia sempre la sua saggezza di provincia con il proverbio “Persona debole non avrà pace” e un pensiero forte alla NATO che “ci protegge solo quando siamo pronti a difenderci da soli, erra chi pensa che sia lì a difenderci”. Nell’editoriale di hvg360+ si parla come retroscena di forti pressioni polacche per appoggiare l’azione UE contro Putin e la politica di “apertura ad est” che potrebbe vedere come vittima sacrificale il ministro degli esteri Szijjarto (hvg360+) Orban è passato poi alla politica interna, prendendo atto che con la guerra alle porte la campagna elettorale è passata in secondo piano (cosa che non può fare altro che giovargli, dato che er ainntesta nei sondaggi), ma attacca comunque l’opposizione che ha parlato di dare armi all’Ucraina. In radio ha ancora spazio per criticare le sanzioni, che danneggiano anche l’UE, ma restare fedele all’unione e dichiarare di aver messo al tappeto il covid (telex)

Covid

Ieri difatti è stata annunciata la fine delle restrizioni dovute al covid, in particolare dell’obbligo di mascherina al chiuso, della possibilità di esigere la vaccinazione obbligatoria per i lavoratori, dell’obbligo di Green Pass per certe attività ricreative. Gli obblighi restano solo per personale e strutture sanitarie (index)

Profughi

L’Ungheria ha votato in accordo con gli altri partner UE per fornire protezione temporanea a coloro che fuggono dalla guerra in Ucraina, in modo da garantire ai rifugiati l’accesso all’assistenza sociale e un permesso di lavoro nell’UE. la protezione temporanea è automatica, non è necessaria una lunga procedura di asilo. Il governo giustifica il cambiamento di passo rispetto ai precedenti provvedmenti col fatto che le attuali leggi non permettevano ai cittadini ucraini di etnia mungherese di accedere alle procedure separate (hvg) In piena marcia la macchina organizzativa per la gestione degli oltre 100.000 profughi arrivati in Ungheria. In accordo con i rispettivi paesi sono iniziati voli speciali per il rimpatrio degli studenti stranieri (indiani, nigeriani, marocchini) delle università ucraine. Chi non lascia immediatamente l’Ungheria è trasferito in altre località del paese. proteste a Gyor per 77 profughi ospitati nella palestra di una scuola elementare locale (telex) Orban in giubbotto nero è arrivato ieri in elicottero a Tarpa, vicino al confine ucraino. conferma l’accoglienza di tutti i profughi, di ogni nazionalità, arrivati nel paese. Agli studenti stranieri assicura che verrà offerto posto nelle università ungheresi perchè non perdano l’anno accademico. di continuare l’anno accademico nelle università ungheresi (index) Il sindaco di Budapest TV ha fatto il punto della situazione in città: sono oltre 4000 i profughi che si sono rivolti ai volontari nelle stazioni di Budapest, per loro è offerto alloggio in 10 alberghi cittadini. pe rtutti i profughi mezzi pubblici gratuiti (index)

Nucleare russo ungherese

Arrivano rassicurazioni dal governo sul mantenimento del contratto con la russa Rosatom per la costruzione dei due nuovi reattori della centrale nucleare ungherese di Paks, un contratto con i russi molto vantaggioso per l’Ungheria e una fonte d energia indispensabile per la competitività energetica del paese (telex)

Persi sulla via della seta

La chiusura del tratto russo ucraino della via della seta, l’aumento dei prezzi dei trasporti marittimi e aerei, le sanzioni alle banche possono causare un grave contraccolpo all’indusrtria dell’automitive tedesca, che ha importanti impianti produttivi in Ungheria, e al settore della logistica ungherese. Il punto sul (Magyar Nemzet)

Gol ucraini per la pace

Nei quarti di finale della Coppa d’Ungheria l’ETO Győr supera per 2-1 il Fehervar. L’unico gol dei rossi è siglato dall’ucraino Ivan Petrjak che dopo il gol insieme agli altri tre connazionali compagni di squadra Artem Sabanov, Bohdan Lednev e Jehven Makarenko mostra davanti alle telecamere la scritta PAce per l’Ucraina, sulla maglia (Nemzeti Sport)



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Fonte: Live in Budapest

Foto di copertina: Coceancig/UngheriaNews