La situazione di incertezza internazionale legata all’Ucraina ha colpito duramente gli assets in tutta l’Europa orientale e, quindi, anche il mercato azionario ungherese con il BUX che ha perso il 4.45% nella prima seduta settimanale. In questo articolo, parte della rubrica settimanale di Economia.hu “La settimana del BUX” ed ospitato oggi su Ungheria News, vediamo come si é evoluta la situazione finanziaria nella settimana dal 28 febbraio al 6 marzo.

Lunedì, prima dell’apertura del mercato, il GKI ha pubblicato l’indice di Economic Sentiment del mese di febbraio che è sceso a -0.5 dal 0.1 del mese precedente. Il calo è dovuto principalmente all’indice di Business Confidence che è passato a 5.3 dal 6.4 di gennaio mentre quello riferito ai Consumatori è leggermente migliorato passando da -17.8 a -17.0.
Sempre prima dell’inizio delle contrattazioni la società farmaceutica ungherese Richter ha riportato i risultati del 2021 evidenziando un incremento dell’11% dei ricavi che hanno raggiunto i 631 miliardi di HUF e del 33% dell’utile netto che si è attestato a 140 miliardi di HUF. Secondo quanto dichiarato dal management, il fatturato del 2022 dovrebbe essere vicino ai livelli dello scorso anno anche se molto dipenderà dalle condizioni dei mercati russo e ucraino, che rappresentano il circa 20% dei ricavi.

L’invasione russa dell’Ucraina e le conseguenze sulla borsa ungherese

L’invasione russa dell’Ucraina ha colpito duramente gli assets in tutta l’Europa orientale e, quindi, anche il mercato azionario ungherese con il BUX che ha perso il 4.45% nella prima seduta settimanale. Peggior titolo dell’indice è OTP Bank che è scesa del 13.56%, MOL ha chiuso le contrattazioni in salita del 5.28% mentre Richter e Magyar Telekom hanno perso rispettivamente l’1.62% e il 2.00%.

Inoltre, la società IT 4iG ha pubblicato dopo la fine degli scambi il rapporto sugli utili 2021 dal quale si è evinto un aumento dell’utile netto della società dell’85% raggiungendo 6.4 miliardi di HUF guidato in particolare dalle acquisizioni effettuate nel 2020 e nel 2021 oltre che dalla crescita organica.

Nella mattina di martedì l’Ufficio Centrale di Statistica ha pubblicato l’indice dei prezzi alla produzione che sono aumentati dello 0.6% rispetto al mese precedente e del 22.3% anno su anno. Inoltre Halpim ha reso noto il dato del PMI manifatturiero ungherese che a febbraio è salito a 53.2 dal 50.9 di gennaio.
Il peggiorare della guerra in Ucraina fa scivolare in rosso i mercati con OTP Bank chiude la seduta in territorio pesantemente negativo segnando una performance di -21.53% e trascinando al ribasso l’indice di riferimento BUX che ha terminato le contrattazioni in discesa dell’11.02%. Tutti negativi anche gli altri titoli maggiormente rappresentati nel paniere: MOL è scesa del 5.64%, Richter ha perso il 5.46% e Magyar Telekom è diminuita del 3.00%.

Mercoledì mattina è stato pubblicato il dato finale sul PIL ungherese del quarto trimestre 2021 che è risultato in crescita del 7.1% rispetto al 7.2% del dato preliminare. Il BUX ha chiuso la seduta in guadagno del 2.73%, trainato dalla farmaceutica Richter che è cresciuta del 10.10% dopo che l’agenzia Scope Rating ha dichiarato che l’invasione russa dell’Ucraina ha un impatto limitato sul rating del credito della società. Tra gli altri titoli principali OTP Bank è salita del 1.15% mentre MOL e Magyar Telekom hanno chiuso vicino alla parità con la prima in guadagno dello 0.16% e la seconda in discesa dello 0.12%.

La mattinata di giovedì è stata ricca di pubblicazioni macroeconomiche. L’Ufficio centrale di statistica ha pubblicato il dato sulle vendite al dettaglio che a gennaio sono aumentate del 4.1%, meno rispetto alle attese e in diminuzione dal 6.3% rivisto di dicembre, e quello sulla bilancia commerciale che a dicembre ha mostrato un disavanzo di 378 milioni di euro. Inoltre la Banca Centrale ha aumentato il tasso di deposito settimanale al 5.35%, più di quanto previsto, per cercare di dare sostegno al fiorino che è stato una delle valute più svalutate a seguito dello scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina.

Protagonista della giornata è stata OTP Bank che ha beneficiato dell’aumento maggiore del previsto del tasso di deposito e inoltre vedrà aumentare sensibilmente il proprio peso in alcuni indici azionari relativi ai mercati dell’Europa dell’Est a seguito della rimozione dei titoli russi. La principale banca ungherese ha chiuso in guadagno dell’8.70% trainando anche il BUX che ha guadagnato il 4.19% nella seduta. Positivi anche MOL e Richter che sono salite rispettivamente del 2.12% e del 2.90% mentre Magyar Telekom ha terminato in leggero calo a -0.25%.

Venerdì è stato il turno del dato sulla produzione industriale che a gennaio è aumenta del 7.1% anno su anno e dell’1.9% rispetto a dicembre, in entrambi i casi oltre la rilevazione del mese precedente e le stime di mercato. Il principale indice azionario ungherese ha chiuso in ribasso del 3.37%, trascinato in rosso da Richter, che è scesa del 6.84%, e OTP Bank, che ha chiuso in ribasso del 5.32%.

Quest’ultima in mattinata aveva pubblicato il rapporto sugli utili del quarto trimestre 2021 dal quale è risultata una crescita dell’utile netto consolidato del 69% su base annua, un aumento del margine di interesse del 25% e ricavi netti di commissioni in crescita del 5% ma nelle guidelines per il 2022 il management della banca ha affermato che è difficile quantificare gli impatti della guerra in Ucraina sugli asset della società nella regione e che la decisione sul dividendo per gli anni lavorativi 2019 e 2020, che erano stati sospesi per decisione della NBH a causa della pandemia, e per quello proposto sugli utili del 2021 arriverà solo dopo marzo a seconda degli sviluppi del conflitto russo-ucraino.

Poco mossi gli altri titoli principali con MOL che ha guadagnato lo 0.48% e Magyar Telekom che è diminuita dello 0.75%. Durante la settimana il BUX è sceso del 12.07% e il maggior detrattore è stato OTP che ha perso il 29.39%. Sono scesi anche Richter (-1.84%) e MTelekom (-6.00%) mentre MOL è salita del 2.11%.

Articolo di Federico Fanin

Federico Fanin, dopo aver completato gli studi in Economia e Finanza presso l’Università di Genova e diverse esperienze internazionali, arriva a Milano dove inizia il suo percorso professionale nel mondo dell’asset management. Attualmente lavora come portfolio manager con un focus particolare sui mercati azionari internazionali e sui mercati emergenti sia azionari che obbligazionari. Nel suo lavoro ha modo di seguire da vicino le dinamiche macroeconomiche e quelle dei mercati finanziari.

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