A due giorni dalle elezioni che hanno riconfermato il primo ministro ungherese Viktor Orbán, arriva la notizia ufficiale dal commissario al bilancio Ue Johannes Hahn che la Commissione europea é pronta a lanciare formalmente il meccanismo di condizionalità volto a proteggere il bilancio dell’Unione in caso di violazioni dei principi dello Stato di diritto da parte degli Stati membri.

In pratica Budapest, accusata da anni di violare i principi dello Stato di diritto e di non aver preso nessun provvedimento a riguardo, si vedrebbe negare oltre 40 miliardi di euro. Fondi che erano stati richiesti da Orbán alla fine di marzo per incrementare le spese nel settore della difesa, aumentare i controlli ai confini e gestire in maniera migliore l’accoglienza dei rifugiati ucraini.

Una decisione a lungo attesa

Diversi europarlamentari hanno espresso sollievo per la decisione della Commissione, decisione che però è avvenuta più tardi di quanto si pensasse, dopo le accuse alla presidente Ursula von der Leyen di aver temporeggiato un pò troppo.

Ma la decisione è arrivata. Ed è giusto due giorni dopo le elezioni e dopo un discorso del vincitore Orbán che ha nuovamente attaccato Bruxelles ma che ha visto nel mirino anche il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy, al momento considerato alla stregua di eroe in gran parte del mondo. E se dall’Ue arriva questa dura risposta, Orbán ha invece ricevuto le congratulazioni del presidente russo Vladimir Putin.

Già a febbraio la Corte europea di giustizia aveva respinto il ricorso di Ungheria e Polonia che avevano richiesto di scollegare i fondi europei dal rispetto dello Stato di diritto, per la mancanza di un fondamento giuridico. Per la Corte, l’Ue ha il diritto di proteggere i propri valori, tra i quali figura proprio lo Stato di diritto, valore accettato da tutti gli Stati membri in fase di ratificazione dei trattati.

Budapest: la Commissione sta commettendo un errore

Il sottosegretario al primo ministro Gergely Gulyás ha risposto immediatamente alla nota di Bruxelles dicendo che la Commissione sta commettendo un errore a “ballare allo stesso ritmo dell’opposizione.”

Gulyás ha ricordato che Fidesz ha ricevuto quasi 2.9 milioni di voti durante le elezioni, un supporto senza precedenti per il governo. La Commissione europea deve quindi riconoscere il volere del popolo e “invece di accontentare le richiesta della sinistra sconfitta dovrebbe aprire un dialogo con il governo eletto.”

Ora si aspetta una risposta ufficiale alla nota inviata dal Commissario Hahn. Se la Commissione non dovesse ritenere “soddisfacente” la risposta, allora si procederà a bloccare i fondi.



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