“Una vittoria così grande che si vede dalla luna e sicuramente anche da Bruxelles”.

E’ un Orbán baldanzoso che parla alla folla riunita per festeggiare l’ennesima vittoria, e che vittoria: 53% dei voti, riconquistati i 2/3 dei mandati. Numeri importanti che confermano senza scossoni il “Regno del Fidesz” in Ungheria.

Grande delusione invece nell’opposizione. Le speranze di vittoria erano ridotte al lumicino, ma pochi avrebbero pensato di racimolare così pochi voti.

Fidesz: 53%, 135 seggi

Il risultato migliore di sempre. L’Ungheria è di nuovo tutta arancione, a parte Budapest e due collegi. Grande la festa tra i sostenitori di Orbán. Premier che ha voluto ringraziare gli elettori ma ha anche lanciato sassolini contro i nemici “l’opposizione interna, Soros, Bruxelles e anche Zelenski”. Confermati anche i 2/3 dei mandati con il quale ha mano libera nel paese. I prossimi mesi però arriveranno le grandi sfide economiche e diplomatiche.

Opposizione: 35%, 56 seggi

Grandissima delusione tra i partiti dell’opposizione, un risultato così debole non se lo aspettavano neanche loro.
Risultato addirittura più deludente delle elezioni di 4 anni fa.
Vittoria solo in due seggi al di fuori di Budapest. Duro colpo per Marki-Zay che perde anche nel suo collegio. 

Mi Hazánk: 6%, 7 seggi

Un grande risultato. Duplica i voti ed entra per la prima volta in parlamento. Una forza di estrema destra, contro i migranti e contro la “dittatura del Covid-19”.

Partito del cane: 3%, 0 seggi

Delusione anche per il Partito del Cane che non riesce a guadagnare neanche un seggio, prendendo in totale 169.439 voti di cui la maggior parte a Budapest e solo pochi nel resto del paese.

Memo: 1%, 0 seggi

 

Normális Part: 0,7%, 0 seggi