Come tante altre grandi città, anche il Comune di Budapest è solidale con le persone senza fissa dimora. Il sindaco di Budapest, Gergely Karácsony apre un’ala fuori uso nel palazzo del Municipio per accogliere 500 persone indigenti nella capitale ungherese. La parte dell’edificio servirà da quarantena durante l’epidemia per i clochard che si sottopongono al tampone, alle regole del lockdown e dell’igiene in cambio di pasti, servizi sanitari e sociali, opportunità di lavarsi e qualche passatempo offerti dal comune. Si tratta quindi di un rifugio provvisorio per difendere i più vulnerabili dal contagio ampliando le capacità insufficienti dei centri di accoglienza per i senza dimora. Ultimamente anche tra i senzatetto nei ricoveri si sono registrati casi positivi di Covid-19 e l’isolamento di queste persone nelle strutture non è sempre garantito.

Karácsony Gergely in trattativa con il sindaco di Londra, Sadiq Khan / Foto: Budapest Főváros

Ma l’iniziativa del sindaco non è stata ben accolta da tutti. Il Comune prima aveva iniziato ad allestire una struttura in suo possesso nel XXI distretto, a Csepel. Il sindaco Lénárd Borbély e il parlamentare e sottosegretario di Stato Szilárd Németh, entrambi esponenti del Fidesz, hanno lanciato un appello contro il ricovero di Karácsony, diffondendo false informazioni e insinuazioni sul progetto ai residenti del distretto.

Németh nel suo discorso al Parlamento ha detto che “Karácsony vuole deportare centinaia di senzatetto nel pieno centro di Csepel, ignorando le istituzioni pubbliche e commerciali che si trovano nella vicinanza dell’edificio. Questo è il piano elaborato dai mercenari di George Soros e Karácsony!”

Németh Szilárd al Parlamento / Foto: Magyar Narancs

(Ricordiamo che George Soros aveva donato un millione di Euro al Comune di Budapest che Karácsony ha utilizzato per acquistare migliaia di test e dispositivi di protezione per i dipendenti sanitari e sociali delle strutture della capitale.)

Vedendo questa reazione avversaria e assolutamente contraria al cristianesimo e allo slogan preferito del primo ministro Orbán Viktor, ovvero “Non lasciamo nessuno sul ciglio della strada!” Karácsony ha deciso di mettere a disposizione dell’assistenza dei senzatetto l’edificio adiacente al suo ufficio dove, prima dell’emergenza Covid-19, il Comune aveva intenzione di aprire la Galleria di Budapest.

“Oltre i residenti delle case di riposo i senzatetto sono le persone più esposte ai rischi dell’epidemia. Per difenderle bisogna assolutamente moderare il sovraffollamento nei centri di accoglienza. Ultimamente abbiamo segnalato tra i più indigenti anche cittadini che hanno perso il lavoro da poco, è quindi indispensabile aumentare il numero dei posti di ricovero. Non abbiamo nè tempo, nè voglia di combattere contro politici che non conoscono neanche da lontano la solidarietà. Invece mettiamo a disposizione degli indigenti uno spazio nel cuore di Budapest” – ha ribadito Karácsony su Facebook.

La notizia del rifugio da allestire ha fatto infuriare anche Péter Szentgyörgyvölgyi, sindaco del V distretto, nonché rappresentante del partito di Orbán e anche l’organizzazione del V distretto di Fidesz ha lanciato una raccolta firme contro l’atto di solidarietà del sindaco. Non a caso, un sito vicino al governo ha chiesto a Karácsony per quale motivo non avesse consultato il comune del distretto sulla messa in atto, ricevendo in risposta il seguente messaggio:

“Riteniamo che la difesa di vite umane venga prima di qualunque altra cosa, ecco perchè”.

 

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Foto: Budakeszi hírmondó, Magyar Narancs, Budapest Főváros