Rassegna stampa settimanale curata dal sito Live in Budapest con le principali notizie apparse su giornali e blog ungheresi. 

Orbán a Kossuth Radio

Più che mai anche il venerdi prima delle elezioni Orbán si presenta ai microfoni di Kossuth radio per la consueta intervista settimanale:

– Zelenski: nessuna acredine personale contro il presidente ucraino, ma non si può mettere a repentaglio l’econimia ungherese per aiutarlo.

– gas russo: per ora irrinunicabile. è un problema europeo, coinvolge anche Germania, Austria, Bulgaria e una soluzione a lungo termine richiederà anni. Non è una idea brillante sostituire il gas russo con quello americano molto più costoso

– economia: bisogna prepararsi alla nuova crisi economica che arriverà a causa della guerra. Fidesz ha già mostrato di saper affrontare di petto queste sfide.

-referendum: in secondo piano per la guerra.

– osservartori OCSE: arrivano come fossero un esercito straniero.

Márki-Zay chiude la campagna elettorale

Marki-Zay ha chiuso invece ieri la sua campagna elettorale per il colleggio uninominale di Hodmezovasarhely, città di cui è sindaco dal 2018. Ha detto di coler fare diventare l’Ungheria come una grande Hodmezovasarhely tramite “la rivoluzione vittoriosa dei piccoli” e di “acqua del Signore” riferendosi al colore blu scelto per il suo movimento politico, ha parlato (hvg)

Seggi 

Saranno più di 40.000 i rappresentanti di lista presenti nei seggi domenica in Ungheria. Di questi quasi la metà,19.500, dell’opposizione e 17.500 di Fidesz. Nel 2018 erano solo 32,000 in totale (telex)

Budapest

L’opposizione potrebbe vincere tutti i 18 colleggi uninominali assegnati a Budapest. E’ quanto emerge anche da un sondaggio fatto tra il 23 e il 28 marzo dall’isrtituto di sondaggi Median che descrive il 43% di preferenze per l’opposizione contro il 32% perFidesz. 19% gli indecisi (hvg) A livello nazionale invece, swecondo Szazadvèg, vicina a Fidesz, il rapporto sarebbe 49-44% a favore di Fidesz (telex) la situazione più incerta a Budapest è nel terzo colleggio, sulle colline di Buda, storicamente di destra e dove ha vinto nel 2018 il potente sottosegretario alla presidenza del consiglio Gergely Gulyas, ma quando ancora l’opposizione non era unita. La sfida è ora tra il liberale Miklos Hajnal e Balazs Furjes, il sindaco ombra di Fidesz, con terzo incomodo Gergely Kovacs, il leader del partito satirico del cane a due code, presente anche in giunta comunale, che invita a votare per Hajnal (telex)

Campionati di lotta

Sono in corso a Budapest questa settimana i campionati europei di lotta, all’interno del BOK csarnok, la stessa zona dei palazzetti dello sport dedicata anche all’accoglienza dei profughi ucraini. Al termine delle giornate dedicate alla lotta libera il bilancio ungherese è di un oro (Muszukayev Ismail, 65 kg), un argento (Bajcajev Vladislav, 97 kg) e un bronzo (Daniel Ligeti). Gloria anche per San Marino che ha vinto il suo primo titolo europeo. (Magyar Nemzet)

Sondaggi

Si sussegguono i sondaggi dei primcipali istituti di ricerca a poche ora dall’apertura dei seggi. Secondo Publicus, commissionato da Nèpszava, nel proporzionale le due coalizioni sono testa a testa, col 47% e sarà decisivo quella fascia stimata nel 5% degli elettori che deciderà solo domani se e come votare. Median invece, il cui direttore è intervistato da hvg360, riporta anche la previsione in seggi del maggioritario, con un sorprendente 128-71 per Fidesz. Fidesz sarebbe molto vicino a riconfermare nuovamente la supermaggiornaza dei 2/3. (index)

Orbán sulla guerra 

Non c’è dubbio che la resposabilità della guerra sia russa, a qualunque conclusione porti, afferma Orban intervistato dal Magyar Nemzet. Allo stesso modo ricorda anche il trattamento ricevuto dagli ungheresi della Transcarpazia, e quindiMagyar Nemzet è in errore chi in Occidente paragona l’Ucraina ad una democrazia perfetta (Magyar Nemzet)

Lázár sfida Márki-Zay

24.hu intervista Janos Lazar, importante esponente di Fidesz e deputato uscente del colleggio di Hodmezovasarhley dove è sindaco MarkiZay. il duello tra i due, uno tra i piu infuocati di questa campagna. Al momento i sondaggi danno in vantaggio Lazar di 4 punti. Lazar si dice pronto a lasciare la politica in caso di sconfitta, ma invita a fare altrettanto MarkiZay, che secondo Lazar, sarà un relitto politico domani alle 10. (24.hu)

Fidesz chiude la campagna

Chiusura della campagn aelettorale di Fidesz a Szejesfehervar, la città di Orban. dal palco si è affermato “Zelenski è un pagliaccio. e Marki Zay è lo Zelenski ungherese (telex)

Hillary Clinton

Anchre Hillary Clinton si interessa di elezioni ungheresi ed invita tutti, in Ungheria o negli USA, ad andare a votare, contro le autocrazie (telex)

Risultati elettorali: stravince Orbán

  • col 99% delle schede scrutinate i 199 seggi del parlamento ungherese sono assegnati in Fidesz 135, Uniti per l’Ungheria 56, Mi Hazánk (estrema destra) 7,minoranza tedesca 1.
  • Nel discorso della vittoria Orbán Viktor ha detto „abbiamo raggiunto una tale vittoria che si vede anche dalla luna”.
  • Secondo Márki-Zay Péter una buona parrte dell’elettorato è stato raggiunto solo dalla propaganda e dal lavaggio del cervello.
  • Mi Hazánk, estremsa destra, ha preso voti principalmente dagli elettori di Jobbik, non togliendoli a Fidesz.
  • Coalizione Democratica, DK, sarà il maggior gruppo parlamentare di opposizione, Momentum (liberali) ha superato Jobbik (conseevatori) ed MSZP (socialisti).
  • Tra gli scontri più accesi nel maggioritario si registra la Budakeszi la sconfitta di Szél Bernadett, parlamentare indipendente, una delle eroine della lotta contro la cosidetta legge schiavitù, ad opera di Menczer Tamás giovane sottosegretario agli esteri
  • In certi colleggi è stato scontro all’ultimo voto. Nella contea si Pest, colleggio 13 solo 43 voti di differenza tra Fidesz e la coalizione di opposizione.
  • Non valido il referendum per la “protezione dell’infanzia” che ha raggiunto 3,5 milioni di voti validi, di cui 3,2 no, contro il quorum dei 4,1 milioni di schede valide (telex)

Congratulazioni

– Putin: siamo fiduciosi che nonostante la difficile situazione internazionale lo sviluppo della cooperazione bilaterale sia in toto conforme agli interessi delle popolazioni di Ungheria e Russia
– Salvini: Bravo Viktor! Da solo contro tutti, attaccato dai sinistri fanatici del pensiero unico, minacciato da chi vorrebbe cancellare le radici giudaico-cristiane dell’Europa, denigrato da chi vorrebbe sradicare i valori legati a famiglia, sicurezza, merito, sviluppo, solidarietà sovranità e libertà, hai vinto anche stavolta grazie a quello che manca agli altri: l’amore e il consenso della gente. Forza Viktor, onore al libero Popolo ungherese.
– LePen: Quando il popolo vota, il popolo vince! (HVG)

Vittoria

Nel consueto discorso della vittoria sotto la pancia della Balena, il centro polifunzionale contemporaneo a forma di balena che da anni ormai funge da quartier generale di Fidesz, Orban dice che la piazza non è mai stata cosi’ bella, eche la vittora è tale che la si può vedere anche dalla luna, figuriamoci da Bruxelles. Riprende subito i toni del lottatore elencando i nemici contro cui lui e il popolo ungherese ha dovuto combattere, tra questi in ultimo anche Zelenski, e parla di un “misterium” che unisce leadership e popolo alle urne al netto di tutti i tecnicismi politici (Nèpszava)

Niente telefonata

E’ mancata la telefonata dello sconfitto. Marki Zay non ha voluto effettuare la consueta cavalleresca chiamata al vincitore delle elezioni Orban. Ha detto che non conosce il suo numero di telefono e che ccomunque non sa se dovrebbe davvero congratularsi con lui.Nel discorso di analisi della sconfitta e saluto al suo elettorato aveva riconosiuto la vittoria di Fidesz, ma snche contestato il fatto che con il controllo sui media in atto in Ungheria le elezioni siano state democratiche e libere. Nessuno al mondo in questo sistema avrebbe potuto batterlo, ha dichiarato. Ha anche detto però che con un distacco così ampio ha commesso anche il suo campo degli errori. (index) Sul palco erano presenti Donat hanna di Momentum e Gergely KAracsony, sindaco di Budapest, ma non casulamente, assenti invece Peter Jakab, il leader di Jobbik, e Ferenc Gyurcany, ex premier. Gyurcsany ha poi, senz a mai nominarlo, attaccato MarkiZay, dicendo che il capitano non è quello che viene nominato, ma quello capace di rappresentare tutti e guidare la barca. Qualcuno ha remato contro (Magyar Nemzet) Marki Zay ha perso il duello contro Janos Lazar, uomo forte di Fidesz, nel proprio colleggio di Hofmezovasarhely, dove è sindaco dal 2018. E con il mediocre risultato della coalizione nel proporzionale potrebbe non sedere neanche nel prossimo Parlamento, neanche grazie ai voti di lista (hvg)

Unione che non c’è

I voti di lista nel proporzionale spiegano fin troppo bene la catastrofe della coalizione delle opposizioni. I sei partiti presentatisi distinti nel 2018 avevano raccolto insieme 2 693 520 cosi divisi:

  • Jobbik 1 090 751,
  • MSZP+Párbeszéd 681 454,
  • LMP 402 347,
  • DK 307 492,
  • Momentum 174 225,
  • Együtt 37 251(partito confluito poi in altre formazioni dell’area),

la coalizione Uniti per l’Ungheria ha raccolto 1 804 588 voti con una perdita netta di 889 mila voti di lista. al contempo Fidesz ha invece aggiunto 100.000 voti al suo bottino del 2018. (telex)

Il bacio

Orban Viktor abbraccia languidamente la regina Elisabetta avvolta dall’oro. E’ la nuova opera di DrMarias che, rifacendosi al Bacio di Klimt, eleva al quadro di monarca il sempre più incontrastato premier ungherese (hvg)

La politica dentro gli stadi

Nel weekend elettorale molte tra le principali squadre di calcio ungheresi hanno postato sui loro social contenuti di sostegno a Fidesz, il partito di Orban. in primis il Ferencvaros, la squadra ungherese piu vincente e con piu tifosi, che ha per presidente Kubatov, vicepresidente di Fidesz. Ma post di vicinanza a Fidesz non sono mancati sulle pagine di Honved, Debrecen, Szombathely e Haladas (Fb)

Una questione di soldi

Stravincere le elezioni è un po’ come diventare campione olimpico di nuoto, come Katinka Hosszu, tremedaglie d’oro a Rio2016, serve impegnarsi duramente per tutti i quattro anni, ogni giorno. L’Ungheria era di fatto immersa da quattro anni in una sorta di campagna elettorale permanente. Negli ultimi 50 giorni quelli ufficiali di campagna, vi sono però delle limitazioni alla spesa per i partiti, verificabile direttamente però solo per la spesa sui social. Sommando le spese elettorali ufficiali e quelli della galassia grigia dei media solo indirettamente attribuibili a uno schieramento i conti di telex.hu tornano. La spesa elettorale è stata pe ril 60% del totale fatta da fidesz e per il 33% dall’opposizione. la maggioranza dei due terzi una conseguenza aritmetica (telex.hu)

Il quarto governo Orban è stato il peggior avversario del quinto governo Orban. Apre così HVG questa mattina riferendosi alla grave situazione finanziara, dovuta alla difficile eredità delle spese straordinarie per la ripresa dopo il covid, le difficoltà portate all’economia internazionale dalla guerra e alle generose spese elettorali. Una situazione che mai Orban era stato chiamato ad affrontare all’inizio di un nuovo mandato. Aanche nel 2010, aveva avuto il “regalo” dell’anno di governo Bajnai che aveva introdotto le riforme volte a risanare il bilancio statale dopo la crisi del 2008 (hvg)

Fidesz vota stop gas russo

E’ stata votata ieri anche da sei deputati di Fidesz una risoluzione del Parlamento Europeo di condanna della Russia che invita il Consiglio europeo a sospendere immediatamente le importazioni di gas naturale, carbone, petrolio e combustibili nucleari. Viene citato espressamente anche lo stop alla costruzione dei nuovi reattori della centrale nucleare di Paks. Kinga Gal, portavoce del gruppo, ha giustificato il voto riferendosi all’unità che l’UE deve mantenere in questi frangenti (444)

Bosch a Budapest

Apre oggi al Museo di Belle Arti di Budapest, inaugurata dal presidente della Repubblica Jozsef Ader, la mostra dal titolo “tra Paradiso e Inferno” una delle più importanti dell’anno in Europa, dedicata al genio di Hieronymus Bosch. Una mostra quasi unica, dato che del genio olandese del 400, vi sono solo una ventina di capolavori esistenti, sparsi tra musei e collezioni private di tutto il mondo, presso i quali il curatore della mostra Laszlo Baan ha fatto una quasi impossibile opera di persuasione e scambi di opere. la mostra è visitabile fino al 19 giugno (index)



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Fonte: Live in Budapest

Foto di copertina: Coceancig/UngheriaNews