L’Ungheria si scontra di nuovo con Bruxelles, questa volta per il gas russo.

Da quando è iniziato il conflitto in Ucraina, il premier ungherese Viktor Orbán, riconfermato per un quarto mandato a inizio Aprile, ha sempre dichiarato di essere contrario a sanzioni contro le importazioni di energia: secondo Orbán, infatti, tali sanzioni andrebbero a danneggiare in primis il cittadino, soprattutto in un Paese come l’Ungheria che dipende così tanto dalla Russia per i rifornimenti di gas.

Contro le sanzioni adottate da altri Paesi occidentali, a tal punto che, nel corso di una conferenza stampa ha dichiarato di essere pronto ad acquistare il gas russo anche pagando in rubli. Infatti, il presidente russo Vladimir Putin, come risposta alle sanzioni, aveva richiesto il pagamento in rubli per il gas, da parte di tutti i Paesi considerati “nemici” della Russia, includendo nella lista tutti gli Stati membri dell’Unione europea, e quindi anche l’Ungheria.

Ma, Victor Orbán può decidere se pagare il gas in rubli o meno? Secondo l’Ue, assolutamente no. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha infatti detto che “l’Ungheria violerebbe le sanzioni adottate in blocco dall’Ue se dovesse mantenere la promessa fatta di pagare il gas in rubli.”

“Abbiamo analizzato il decreto russo, da un punto di vista legale e il risultato è chiaro: pagare in rubli anziché in euro significa violare le sanzioni, trovare un modo per aggirarle e pagare la bolletta del gas,” ha detto von der Leyen in una intervista con la CNN.

Ha poi proseguito dicendo di non aver mai visto un’Unione europea così unita, così determinata e in così poco tempo.

“I singoli Stati membri devono porsi questa domanda: voglio essere io il primo a distruggere questa unità?”, ha detto.

L’Ungheria aveva già interferito con l’unità dell’Unione, quando a dicembre del 2020 aveva ritardato l’approvazione del Recovery Fund, ponendo il veto insieme alla Polonia per andare contro al principio di condizionalità che lega i fondi al rispetto dello Stato di diritto. E proprio qualche giorno fa, la Commissione si è rivalsa su questo principio, bloccando i fondi per l’Ungheria.

Almeno per quanto riguarda il gas, il ministro degli Esteri Péter Szijjártó ha assicurato che i pagamenti continueranno ad avvenire in euro, secondo i contratti firmati con Gazprom prima del conflitto.



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Foto: Ursula von der Leyen/Twitter.