Ottanta anni fa in un campo di calcio nei pressi di Parigi decine di migliaia di tifosi attendono l’arrivo delle squadre che si contenderanno il titolo di Campione del Mondo. E’ il 19 giugno 1938, la Francia ospita la terza edizione dei Mondiali di calcio.

In Europa soffia già il vento della guerra che di li a poco strazierà migliaia di giovani sui cambi di battaglia. Ma quel caldo pomeriggio di giugno si pensava a tutt’altro, ci si concentrava sulla battaglia che 22 giocatori stavano per iniziare in campo. A contendersi la Coppa Rimet (il nome originario della Coppa del Mondo) erano l’Italia, detentrice del titolo e grande favorita, e l’Ungheria, squadra dalla tecnica sopraffina e dal robusto collettivo.

Finale_de_la_Coupe_du_monde_1938_de_football,_l'arbitre_français_M.Capdeville_entre_les_capitaines_Meazza_(G.)_et_Sarosi_(D.),_à_Colombes

I due capitani: Meazza e Sárosi

L’Italia di mister Pozzo è guidata da due grandi del calcio: Meazza e Piola. Il primo mezzala destra dell’Ambrosiana-Inter, il secondo centravanti di sfondamento della Lazio. I mondiali iniziano con alcune difficoltà, la Norvegia viene superata solo ai supplementari (2-1), ma la Nazionale azzurra si riprende brillantemente con i padroni di casa eliminati per 3 a 1. Infine nelle semifinali viene eliminato il Brasile dei grandi palleggiatori (2-1).

L’Ungheria è guidata da Dietz. Le punte di diamante sono i due attaccanti Zsengellér e in particolare Sárosi (di madre italiana). Il primo grande goleador del Újpest, il secondo del Ferencváros. Entrambi poi si trasferiranno in Italia. Zsengellér giocherà nella Roma e nell’Ancona, Sárosi allenerà numerose squadre della penisola (vincerà uno scudetto con la Juventus). La nazionale magiara si presenta in forma ai mondiali e il percorso che la porta alla finale è ricco di goal. Battute le Indie orientali per 6 a 0, è toccato poi alla Svizzera per 2 a 0, e alla Svezia (che aveva eliminato il Brasile) per 5 a 1. Una pura formalità per una squadra dalle grandi doti tecniche.

Italia – Ungheria è una finale che all’epoca rappresenta il meglio del calcio mondiale. Tecnica, collettivo, organizzazione di gioco e grandi calciatori. Gli azzurri sono sicuramente i favoriti e non tardano a mostrare la loro sicurezza in campo portandosi velocemente in vantaggio. A segnare al 6° minuto è Colaussi. Gli ungheresi rispondono immediatamente con Titkos, ma sarà ancora l’Italia ad andare in goal. Prima con Piola, poi nuovamente Colaussi. Il calciatore friulano segna così la sua quarta rete al mondiale e pensare che appena pochi anni prima era un apprendista ciabattino. Nel secondo tempo i magiari ci provano a recuperare. Il goleador Sárosi accorcia le distanze, ma a pochi minuti dalla fine sarà Piola a decretare il trionfo italiano. 4 a 2 per l’Italia che si aggiudica il secondo titolo consecutivo!

 

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