Oggi 29 giugno inizia a Gorizia l’ultima tappa di una mostra itinerante che è partita da Roma, è passata per la Romania ed ha toccato Budapest. Arriva alla conclusione sul territorio goriziano dove un secolo fa migliaia di giovani italiani, ungheresi, sloveni, austriaci e di molte altre nazionalità hanno trovato la morte.

La mostra intitolata “Gli alberi di San Martino del Carso” vedrà protagonisti i due gelsi che sono stati testimoni degli orrori della Grande Guerra. Due gelsi cresciuti a San Martino del Carso (Provincia di Gorizia) e che hanno resistito alla guerra di trincea, ai bombardamenti e all’utilizzo dei gas. I due alberi conosciuti come l’Albero isolato e l’Albero storto saranno esposti ai Musei Provinciali di Gorizia. Il merito della loro riscoperta è del minuzioso lavoro del Gruppo Speleologico Carsico di San Martino. Questo gruppo di volontari infatti ha riportato alla memoria le loro storie, è andato a scovarli all’estero, ha intessuto una rete di cooperazione internazionale con associazioni e istituzioni italiane, ungheresi e romene. In particolare con l’associazione Meritum di Szeged e Tanoda di Oradea/Nagyvàrad con cui è iniziato un lungo percorso fatto di ricerca storica, condivisione della memorie e di amicizia.

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I due alberi quindi dopo essere stati protagonisti al Museo Centrale del Risorgimento al Vittoriano a Roma, e al Museo Nazionale di Storia Militare di Budapest tornano nella loro terra natia per le commemorazioni dell’ultimo anno del centenario della Grande Guerra.

Il 29 giugno alle 18.00 verrà inaugurata la mostra al Museo della Grande Guerra di Gorizia. A seguire dalle ore 20.00 al Kulturni Dom si terrà la presentazione del film “I dodici inferni”.

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Foto: Museo di San Martino, Museo di Gorizia