La regione del Tokaj, in Ungheria orientale (conosciuta in ungherese come Hegyalja, che significa contrafforti), è famosa soprattuto per l’omonimo vino. Con oltre 7000 ettari di vigneti classificati, Tokaj è l’unica regione vinicola dichiarata patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Andiamo a scoprire i luoghi più belli da visitare, i vini da assaggiare e i monumenti da scoprire.

La città di Tokaj

La città che prende il nome dalla regione si erge su una collina all’incrocio dei fiumi Bodrog e Tibisco, la cui vista si può ammirare dal belvedere situato proprio all’ingresso della città. La via pedonale è ricca di negozietti, ristoranti e cantine. Famosa è la sinagoga del XIX secolo, utilizzata dai tedeschi come quartier generale durante la seconda guerra mondiale e oggi trasformata in un centro culturale. Assolutamente da visitare il museo Tokaj, ospitato in una villa del XVIII secolo al cui interno potrete scoprire la storia del Tokaj e dell’intera regione.

Il vino: Tokaji Aszú

Il Tokaji Aszú, vino dolce tipico della regione, vanta una storia di oltre mille anni. La sua inconfondibile dolcezza deriva in realtà da una muffa, la Botrytis Cinerea, che attacca gli acini d’uva. A vederli sembrano impossibili da mangiare, in quanto secchi e dal colore quasi cenere. Ma è proprio da questi acini, la cui raccolta avviene esclusivamente manualmente, che si produce il vino migliore. Al vino di base viene poi aggiunto lo zucchero e, secondo la legge, il Tokaji Aszú deve maturare per almeno 2 anni in botte e per uno in bottiglia prima di essere commercializzato. Il risultato è un vino talmente pregiato che re Luigi XIV, ricevendolo in dono nel 1703 dal principe di Transilvania Ferenc II Rákóczi, lo definì Vinum Regum, Rex Vinorum, cioè re dei vini, vino dei re.

La cittadella di Mád

A una ventina di chilometri da Tokaj, sorge la città di Mád, dove si trova la più antica sinagoga ungherese. Costruita nel 1795 in stile barocco, ha un’architettura a metà fra una chiesa cattolica e una riformata, simbolo della coesistenza pacifica di diverse religioni. Mád ospitava una comunità ebraica fiorente, soprattutto dopo l’arrivo di ebrei dalla Polonia e dall’Ucraina. Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, gli ebrei di Mád furono deportati nei campi di concentramento e solo una decina di loro fece ritorno.

Interno della sinagoga di Mád

A Mád è legata anche una famosa espressione ungherese: “fare come l’ebreo di Mád”. Secondo la leggenda, infatti, il tuttofare della città era un ebreo rispettato a cui tutti affidavano compiti. Un giorno, mentre in viaggio per conto dei suoi concittadini, si addormentò alla guida del suo carro e alcuni ragazzi decisero di tirargli uno scherzo, rigirando il carro nella direzione sbagliata. L’uomo si ritrovò dunque al punto di partenza senza aver assolto ai suoi compiti. Ancora oggi, in Ungheria, si usa dire “fare come l‘ebreo di Mád” quando qualcuno lavora invano.

Il castello di Boldogkő

La storia del castello è purtroppo incerta e fa gli storici regna confusione per quanto riguarda date e proprietari. Ma una cosa è sicura: la vista dal castello non ha paragoni. Un camminamento in legno collega la fortezza a una rupe, da cui è possibile ammirare i paesini circostanti. L’interno è oggi spoglio, ma interamente visitabile, dalle torri alle prigioni.
Il biglietto di ingresso costa 1300 fiorini (adulti).

Castello di Boldogkő

La seggiovia di Zemplén

Ormai a pochi chilometri dal confine slovacco, trovate il parco avventura dei monti Zemplén. Per arrivare in cima, e godere di un panorama unico che include tre nazioni (Ungheria, Slovacchia e Ucraina) si prende la seggiovia più lunga del Paese (1332 metri) a un’altitudine che varia dai 250 ai 480 metri. Diverse le attività da fare: trekking, passeggiate e  “volare” fra une collina e l’altra legati a una fune che viaggia a 80 km/ora.



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