Con un comunicato stampa del 12 marzo scorso, il MAZSIHISZ, organizzazione ombrello della comunità ebraica neologa del paese, ha informato circa la profanazione del piccolo cimitero ebraico di Kiskunfélegyháza, città di 30.000 abitanti nella provincia di Bács-Kiskun.

Secondo il comunicato, i danni arrecati alle lapidi del cimitero ammonterebbero tra i 300.000 ed i 2.500.000 fiorini (tra 850 e 7.400 euro). I responsabili dell’organizzazione ebraica, che si erano recati in visita al cimitero il 5 marzo, hanno subito esposto una denuncia a carico di ignoti per il crimine d’odio perpetrato all’interno del cimitero ebraico cittadino.

Prima della Seconda guerra mondiale erano circa 1000 gli ebrei residenti a Kiskunfélegyháza, divisi in due comunità con due sinagoghe distinte, una ortodossa e l’altra neologa. In seguito alla Shoah solo 97 persone ritornarono a casa. Oggi non esiste più una comunità ebraica nella città, e solo il cimitero ebraico rimane a perenne memoria di una storia dimenticata.

Nella galleria fotografica qua sotto riproponiamo alcune foto scattate dalla redazione di Ungheria News, recatasi in loco dopo aver appreso la notizia.

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