Dal punto di vista storico l’Ungheria è stata una monarchia medievale unitaria per un periodo che copre piu’ di cinque secoli a partire dal primo regno cristiano di re Santo Stefano dell’anno 1000 sino al 1526, data della fatidica battaglia di Mohács, costituendo il nucleo iniziale sul quale si sono poi innestati successivi cambiamenti politico-territoriali che hanno dato vita al concetto comprensivo di Ungheria Storica (Történelmi Magyarország) di fatto perpetuatosi sino al Trattato del Trianon del 1920.

Per noi italiani abituati a ragionare in termini di Comuni e Signorie, Guelfi e Ghibellini, di Principati, Repubbliche e Granducati governati da dinastie diverse che parlano lingue e dialetti differenti in staterelli vari e di un’Italia unita realizzata dopo molti secoli, ancorche’ parzialmente, soltanto nel 1861, il concetto merita dovuta considerazione e riflessione.

La rivalità della città storiche, Budapest e Visegrád 

Così come merita attenzione il fatto che l’attuale capitale, Budapest, vista e percepita oggi quasi come una città-stato per la rilevante centralità economico-culturale che essa riveste se proiettata sulle dimensioni e sui valori complessivi del Paese, sia un fenomeno relativamente recente e vada riferito soltanto agli ultimi 150 anni non trovando nessun riscontro nei precedenti secoli di storia ungherese. La Budapest di oggi nasce infatti amministrativamente soltanto nel 1873 dall’unione di tre municipi situati su entrambe le sponde del Danubio, Buda, Óbuda e Pest laddove pero’ soltanto Buda poteva vantare un rilevanza storica di un certo peso per essere stata sede della corte reale alloggiata all’interno di un’imponente strategica fortezza medievale costruita ed ampliata nel corso dei secoli per opera di piu’ regnanti incluso il grande Mattia Corvino.

Aldilà di Budapest, l’Ungheria Storica annovera un nutrito numero di importanti città sparse in tutto il suo territorio quali Esztergom, Székesfehérvár e Visegrád tutte con forti addentellati nella storia delle monarchia ungherese per essere state, in periodi diversi e sotto varie dinastie (Arpadiani, Angioini, Jagelloni) capitali dell’Ungheria Storica e sedi di incoronazione/sepoltura dei reali: l’incoronazione infatti poteva e doveva avvenire per consuetudine legale solo ad opera dell’Arcivescovo di Esztergom nella basilica medievale di Székesfehérvár.

Da parte sua Visegrád con la sua pressochè inaccessibile fortezza contestò a Buda il ruolo di sede principale della corte reale ospitando fra l’altro nel 1335 un famoso vertice politico con le tre principali potenze dell’area a cui si e’ ispirato una recente iniziativa regionale di cooperazione diplomatica.  Allora, Carlo I d’Ungheria (Károly Róbert), Giovanni I di Boemia, e Casimiro III di Polonia formarono un’alleanza anti-asburgica concordando di creare nuove rotte commerciali per aggirare Vienna e ottenere un accesso più facile ad altri mercati europei.

Le città ungheresi perdute con il Trianon

C’erano poi Pozsony, Kassa, Kolozsvár, Temesvár, Gyulafehérvár, Újvidék, alcune cioè delle più importanti città ungheresi cosiddette “perdute” (Elveszett Színtiszta Magyar Városok) che il Trattato del Trianon del 1920 staccò dal territorio della nuova Ungheria, unitamente alle regioni su cui insistevano, per essere attribuite ai vari stati successori della dissolta Duplice Monarchia. Sono nomi che di primo acchito non dicono granche’ ad uno straniero/italiano ma che invece rappresentano moltissimo nella millenaria storia ungherese. Basti pensare che Pozsony, l’attuale Bratislava, e’ diventata in seguito la capitale della Slovacchia mentre Kassa (Kosice) e’ la seconda citta’ del paese. Che Kolozsvár (Cluj) e Temesvár (Timisoara) sono rispettivamente la seconda e la terza citta’ della Romania dopo Bucarest e che Újvidék (Novisad) é oggi il secondo insediamento urbano della Serbia dopo Belgrado.

Descriverle qui nella loro peculiare importanza é compito che trascende il fine ultimo di quest’articolo. Per ora basti ricordare come Gyulafehérvár (Alba Iulia) e Temesvár (Timisoara) siano state anch’esse capitali dellUngheria Storica così come lo fu in seguito Pozsony dove gli Asburgo, che dapprima regnarono limitatamente su una delle tre porzioni dell’Ungheria post-Mohács e successivamente liberarono la parte occupata dall’Impero Ottomano, vi insediarono la sede della Dieta Ungherese ossia la suprema istituzione legislativa fondata su base nobiliare, elevando cosi la citta’ a nuovo luogo d’incoronazione dei futuri regnanti fra cui la grande Maria Teresa che ricevette li la Corona di Santo Stefano nel 1740. Fu una cerimonia grandiosa ospitata nell’imponente cattedrale di San Martino, con la nobilta’ ungherese inginocchiata a giurare con la propria vita e il proprio sangue fedelta’ incondizionata alla nuova sovrana (Vitam et sanguinem pro rege nostro Maria Theresia).

Pozsony

Vignetta propagandistica ungherese che evidenzia la popolazione per nazionalità di Pozsony/Bratislava nel 1920.

Per contro, l’importanza di Kolozsvár risiede essenzialmente nell’essere il capoluogo della Transilvania (Erdély) ossia di quella parte dell’Ungheria storica che per vari secoli rimase semi-indipendente sotto il governo di diversi principi ungheresi riformati (Vojvoda, Fejedelem) pur sempre pero’ vassalli dell’Impero Ottomano, e per aver dato i natali alla grande famiglia nobiliare degli Hunyadi, in particolare a Giovanni (János) governatore e reggente e al di lui figlio Mattia (Corvino) futuro re illuminato sotto il cui trentennale regno l’Ungheria raggiunse il suo massimo splendore medievale.

Per ricordare tutto questo e rimarcare il profondo legame che ancora unisce queste città all’Ungheria odierna, nel 2010 venne istituita la c.d. Giornata della Comune Appartenenza Nazionale (Nemzeti Összetartozás Napja) celebrata il 4 giugno, data della firma del Trattato del Trianon.

Per rafforzarne l’intento commemorativo, si é recentemente pensato alla realizzazione in piazza Kossuth di un imponente monumento celebrativo, di fatto gia’ ultimato, che perpetuasse sul posto la memoria dell’evento. Purtroppo, la cerimonia inaugurale di consegna prevista per il prossimo 4 giugno e’ stata posticipata per i motivi che tutti ben sappiamo.

 

 

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Foto: Pestisracok e Archivio Nazionale