Non è stata una bella settimana per il governo ungherese. Dopo le notizie da Bruxelles su veto e festini arrivano anche brutte notizie da Budapest.

Arrestato per corruzione il vicesottosegretario all’Agricoltura

János Nagy, vicesottosegretario del Ministero dell’Agricoltura, è stato arrestato il 2 dicembre. Le accuse riguardano corruzione e abuso d’ufficio. Il funzionario avrebbe cercato di favorire un’impresa per un bando pubblico del valore di centinaia di milioni di fiorini in cambio di una quota dell’impresa stessa.

Non è notizia di tutti i giorni in Ungheria l’arresto di un funzionario di alto rango per corruzione. Negli ultimi anni i casi di corruzione registrati si possono contare sulle dita di una mano e questo ha suscitato numerose critiche da parte dell’opposizione e degli organismi europei che hanno sempre contestato un sistema giudiziario troppo poco indipendente e troppo servizievole verso l’apparato di governo.

“Il pesce inizia a puzzare dalla testa”. Le reazioni dell’opposizione

Per l’opposizione si tratta della punta di un iceberg. Il partito Jobbik ha commentato “il pesce inizia a puzzare dalla testa” accusando il governo di un sistema di corruzione diffuso e capillare.

Per altri commentatori in realtà l’arresto può essere invece parte di una più ampia strategia che vedrà il governo costretto a fare passi indietro e concessioni alle richieste di Bruxelles e quindi la necessità di limitare, e farlo vedere, gli episodi di corruzione nel paese.



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Foto: dailznewshungarz