Il famoso illusionista ed intrattenitore di spettacolo conosciuto a tutti come Harry Houdini nasce in realtà come Erich (o Erik) Weisz il 24 marzo 1874 nella Budapest dell’Impero Austro-Ungarico, uno dei sette figli di un rabbino locale che si trasferì presto negli States con la famiglia quando Erich era ancora in giovane età. Prima ad Applenton nel Wisconsin e successivamente a New York dove in età adolescente Erich visse per qualche tempo di lavori occasionali finché non cominciò ad interessarsi dapprima al trapezio acrobatico e successivamente all’illusionismo che cominciò a primeggiare tra le sue occupazioni diventando presto la sua vera professione e principale forma di sostegno economico.

Nel 1894, a vent’anni Erich Weisz iniziò la sua vera e propria carriera come mago professionista specializzandosi in evasioni (escapist) ed assumendo il nome d’arte di Harry Houdini in onore al grande mago francese Jean Eugène Robert-Houdin. Una carriera caratterizzata da un subitaneo successo tant’è che a ventisei anni Houdini poteva già vantare una certa reputazione internazionale per le sue audaci imprese di districamento da catene, corde e manette e da contenitori di vario tipo e dimensione chiusi a chiave a volte anche ermeticamente, come bare, contenitori d’acqua e celle di prigione.

Ministatua dedicata a Houdini nella città ucraina di Uzhgorod (Ungvar in ungherese)

Le sue fortune iniziarono quando sul finire del secolo attirò l’attenzione di Martin Beck, un manager impresario nel mondo dello spettacolo che ne intuì le ampie capacità e lo fece scritturare presso alcuni dei migliori locali di vaudeville del paese cui fece seguito un tour internazionale organizzato in Europa. Lì le imprese di Houdini avrebbero coinvolto il pubblico e le varie polizie locali, che lo avrebbero coadiuvato nella messa in scena degli spettacoli di evasione, perquisendolo, spogliandolo e mettendolo poi in catene. Inutile dire che il tour registrò un grande successo e lui divenne uno dei maghi illusionisti esperti in evasione più ricercati e pagati a livello internazionale.

Il livello della fama cresceva con il crescendo delle difficoltà che di volta in volta aggiungeva ai suoi numeri che spesso avevano dell’eccezionale come l’evasione dalla celeberrima Vasca di Tortura Cinese che sarebbe diventata il suo cavallo di battaglia divenendo oggetto di performance fino alla sua morte avvenuta nel 1926: Houdini, in meno di tre minuti, riusciva ad evadere miracolosamente da una vasca d’acqua chiusa ermeticamente dopo essere stato calato a testa in giù con le caviglie impastoiate e le braccia legate dietro la schiena.

Altre esibizioni rimaste celebri ed immortalate in numeri classici della sua produzione, prevedevano l’uscire da una buca nel terreno profonda due metri nella quale era stato introdotto e sepolto vivo (numero rischiosissimo che una volta per poco non gli costò la vita) e riuscire ad evadere da una cassa da imballaggio inchiodata, imbragata e calata nell’acqua in meno di un minuto con il contenitore tirato fuori intatto e le manette ancora al suo interno.

Oltre alla fama e al successo, la ricchezza accumulata gli permise di dedicarsi ad altre passioni, come l’aviazione e il cinema. Acquistò il suo primo aereo nel 1909 e decise di tentare l’impresa tentando di volare per primo dagli USA all’Australia nel 1910 mentre all’inizio degli anni ’20 fondò a New York una società di produzione cinematografica, la  Houdini Picture Corporation  ed e un laboratorio cinematografico chiamato The Film Development Corporation senza però ottenere i successi sperati.

Il Museo dedicato a Houdini nella città vecchia di Buda

Come presidente della Society of American Magicians, Houdini si batté per sconfessare i vari medium psichici fraudolenti e pseudo-ciarlatani smentendo e di fatto sbugiardando la allora famosa medium Mina Crandon, meglio conosciuta come Margery. Tale manifesta presa di posizione contribuì fra l’altro ad inimicarsi l’ex amico Sir Arthur Conan Doyle, il creatore di Sherlock Holmes, che invece credeva profondamente nello spiritualismo e nei medium psichici.

La sua carriera artistica e professionale si sarebbe probabilmente arricchita di ulteriori successi se la morte non fosse improvvisamente intervenuta a stroncarne ogni velleità alla giovane età di 52 anni nel 1926. Sebbene ci siano rapporti contrastanti sulla causa della morte di Houdini, è certo che soffrisse di appendicite acuta. Secondo alcuni la morte sarebbe da ricollegarsi ad un pugno allo stomaco precedentemente ricevuto durante una rissa con uno studente. Secondo altri stata causata dal veleno somministratogli da un gruppo di spiritualisti in cerca di vendetta.  Quello che si sa di sicuro è che morì di peritonite causata da un’appendice perforata il 31 ottobre 1926, all’età di 52 anni, a Detroit, Michigan.

Alla sua morte gli oggetti di scena e gli effetti personali di Houdini furono usati da suo fratello Theodore Hardeen e dopo alcune vicissitudini vennero recuperati e raccolti in una collezione esposta al Museo Houdini di Appleton fino a quando vennero misi all’asta nel 2004 ed acquistati dal celebre illusionista contemporaneo David Copperfield.

 



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Foto: Kolodko, Youtube, Neokohn.