Rassegna stampa settimanale curata dal sito Live in Budapest con le principali notizie apparse su giornali e blog ungheresi. 

NUOVE CHIUSURE

Annunciato dalla presidenza del consiglio ungherese un piano di chiusure eccezionale: chiusura delle scuole di ogni ordine e grado fino al 7 aprile. Chiusura dei negozi non essenziali per 2 settimane, compresi i servizi e le palestre. Eccezione per i fiorai, che saranno aperti fino all’8 marzo, festa della donna. Ancora consentito l’accesso ai parchi ma solo mantenendo la distanza di 1,5 metri.

FIDESZ LASCIA IL PPE 

Il gran giorno dell’uscita di Fidesz dal PPE, poco prima che, con il nuovo regolamento, si votasse per la sua espulsione (liveblog). Reazioni e commenti, a iniziare dal principale giornale politico orbanista, il Magyar Nemzet: Boris Kálnoky parla del diverso atteggiamento della CDU con la nuova guida Armin Laschet, che con l’avvicinarsi delle elezioni in Germania e volendo aprire ai verdi, ha dovuto abbandonare la difesa strategica di Orbán. Il covid ha portato in secondo piano il tema dei migranti, forza di Fidesz. Dal punto di visto della politica interna l’allontanamento dal PPE farà il gioco di Fidesz: la narrativa, populista, della Ungheria coraggiosa contro la prepotente e ingiusta UE non potrà che affermarsi ancora di più (Magyar Nemzet).

24.hu, il portale online più letto d’Ungheria parla senza mezzi termini di sconfitta cocente da parte di Fidesz: il PPE è una grande potenza al centro dell’UE, niente potrà sostituirne l’influenza, la copertura mediatica, la forza politica che il PPE dava a Fidesz (24.hu). L’influente giornalista Bayer Zsolt, parla di aria nuova e nuovo spazio di manovra guadagnato da Fidesz senza più preoccuparsi di liberali e sinistra (Msgyar Nemzet). Stesse ragioni ma conclusioni opposte sul Nèpszava: Fidesz ora si trova in uno spazio politico molto più scomodo sfavorevole al blocco populista e antimigranti con Strache travolto dall’Ibizagate e Salvini passato nel governo filoeuropeista di Draghi. (Nèpszava) Pare più logica quindi l’adesione di Fidesz al gruppo ECR, conservatori e riformisti europei, dove troverebbe la Meloni e il PIS degli alleati polacchi. Secondo hvg però il peso dei paesi di Visegrad sarebbe troppo forte nel gruppo e molti piccoli partiti potrebbero lasciare. (hvg) Il ministro degli esteri Szijjártó mantiene la posizione della replica da parte del governo secondo cui anziché concentrare tutti gli sforzi nel salvare vite umane Weber ha voluto occuparsi di questioni interne (telex)

CRISI NELLA SANITÀ 

In piena pandemia sono 5500 i lavoratori della sanità che hanno lasciato il lavoro per non sottoscrivere il nuovo contratto di categoria. All’ospedale Szent Imre di Pest nel reparto di terapia intensiva su 28 medici si sono dimessi in 7, 17 le infermiere su 54 in totale. Paralizzati anche il reparto di medicina d’urgenza nell’ospedale di Tatabanya, dove si sono dimessi 5 medici rendendo ingestibile il pronto soccorso (444). Dal ministero riportano che il 95% dei lavoratori ha confermato la loro presenza garantendo la copertura sanitaria del paese e i problemi sono isolati e si possono risolvere accorpando reparti (index).

KLUBRÁDIÓ

Il Consiglio dei Media non ha ancora posto all’ordine del giorno delle prossime riunioni l’assegnazione delle frequenze 92.9 FM, tolte alla “liberale” Klubrádió tre settimane fa e non ancora riassegnate. Klubrádió può concorrere per il nuovo bando, per il quale è il concorrente meglio attrezzato. “Non è difficile accorgersi delle cattive intenzioni del Consiglio,” ha detto il proprietario della radio András Arató (hvg).

SPUTNIK ARRIVA IN SLOVACCHIA 

Dopo l’Ungheria la Slovacchia è il secondo paese dell’UE ad introdurre il russo Sputnik V nel proprio piano vaccinale, l’annuncio a sorpresa del premier Igor Matovic, dopo che nei giorni scorsi un partner della coalizione di governo aveva posto il veto all’accordo con la Russia. Il contratto stipulato prevede l’arrivo di 1 milione di dosi di vaccino (telex).

PASSAPORTO VACCINALE 

L’Ungheria intanto mette in crisi il piano UE per un passaporto vaccinale europeo unico. L’accordo raggiunto nelle sedi comunitarie prevedeva oltre ai dati personali il tipo di vaccino, il nome del produttore, il numero di dose, luogo e data della vaccinazione. L’Ungheria nn specificherà invece il tipo di vaccino (Nèpszava).

UNIVERSITÀ 

Prosegue il programma governativo di trasformazione delle università ungheresi in fondazioni controllate dal governo. Dopo le università di Pècs, Szeged e Debrecen, che hanno avviato varie forme di protesta nei mesi scorsi, è il turno ora della università economica di Budapest, Budapesti Gazdasági Egyetem, dell’Università di Obuda e dell’Università di Nyreghaza (hvg).



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Fonte: Live in Budapest

Foto di copertina: Coceancig/UngheriaNews