Stiamo attaccando, il virus è sulla difensiva“, poi “chiusure dall’8 marzo al 22 marzo, dopo graduale ripartenza”. Questi erano gli annunci pronunciati dal governo ungherese solo qualche settimana fa. La prova dei fatti ha voluto che fossero speranze vane.

La situazione in Ungheria sta peggiorando. Oggi alla conferenza stampa del governo sono stati evidenziati i dati di questa situazione. Per quanto concerne il prossimo programma riguardante le restrizioni le informazioni sono rimandate a domani, all’appuntamento settimanale di Orbán con la radio.

I NUMERI: 207 MORTI IN UN GIORNO

I numeri delle ultime settimane sono impietosi. L’Ungheria è uno dei paesi al mondo dove in rapporto alla popolazione si muore di più per covid.

Ieri si era raggiunto l’apice dei decessi giornalieri, 197, oggi questo numero è stato superato, siamo a 207. 10.386 le persone ospedalizzate e 1.170 le persone in respirazione assistita. Numeri importanti, quasi il doppio dei peggiori dati durante la seconda ondata nell’autunno del 2020.

In conferenza stampa Gergely Gulyás ha voluto sottolineare come la situazione sia difficile ma di come siano ancora disponibili 1.700 posti in respirazione assistita e 11.000 letti negli ospedali.

Nei mezzi di informazione indipendenti però nei giorni scorsi erano state diffuse notizie su problemi in varie strutture sanitarie. Problemi nella gestione dei malati. In particolare sebbene esistano posti disponibili questo non conferma che esista personale sufficiente per gestire questi posti. Una delle carenza del sistema sanitario ungherese riguarda proprio il numero di personale disponibile.

Riscontrate anche testimonianze di medici di come si sia nella necessità di effettuare una scelta tra chi può avere un posto in respirazione assistita in base alle possibilità di sopravvivenza. Mancano però informazioni più dettagliate delle situazione nelle varie strutture in quanto con la militarizzazione delle strutture sanitarie poche sono le informazioni reperibili.

Qui sotto in blu il numero di ospedalizzati. in rosa il numero di persone con respirazione assistita in Ungheria: dati covid

SITUAZIONE COVID NELLE DIVERSE CONTEE

In questa terza ondata il numero dei contagiati non rispecchia le prime ondate dove il maggior numero si concentrava a Budapest. Le regioni più colpite oggi dalla pandemia sono Komárom-Esztergom e Nógrád.

Qui sotto è possibile vedere i dati dei nuovi casi giornalieri per 100.000 abitanti. [Fonte atlo.team].

Queste le prime 5 contee:

  • Komárom-Esztergom: 64
  • Nógrád: 59
  • Somogy: 48
  • Fejér: 45
  • Heves: 45

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QUANDO L’APICE DELLA TERZA ONDATA?

Il virologo János Szlávik prevede l’apice della terza ondata in Ungheria verso fine marzo. Una situazione preoccupante che ha fatto quindi decidere il governo per una nuova stretta. Nella conferenza di oggi Gergely Gulyás ha conferemato che l’apice è atteso tra circa una settimana.

“Fine pandemia covid in Europa a fine estate”

Per quanto invece concerne la fine delle pandemia è intervenuta anche la ricercatrice ungherese Katalin Karikó che ha contribuito alla creazione del vaccino. Per la Karikó la pandemia potrebbe terminare negli USA a inizio estate, mentre in Europa alla fine dell’estate.

CONTINUA LA VACCINAZIONE

Nel frattempo continua la vaccinazione della popolazione. In Ungheria il somministrazione del vaccino Astrazeneca non è stata sospesa, il governo ha fatto sapere però che si sono in corso accertamenti. Ad oggi 1.440.000 ungheresi hanno ricevuto la prima dose di vaccino, più del 13% della popolazione.    

Gergely Gulyás ha sottolineato in conferenza stampa che i vaccini utilizzati in Ungheria sono sicuri e controllati. Ha anche evidenziato come entro giugno, forse maggio gran parte della popolazione ungherese sarà vaccinata. 



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Foto: operencia.com

Fonti grafiche: atlo.team