Al grido di LEVEGŐT-INHALE! (Aria in italiano). Oggi apre i battenti Budapest OFF Biennale, la manifestazione di arte contemporanea più grande di tutta l’Ungheria – l’iniziativa, oltre al suo carattere innovativo fortemente internazionale, rappresenta un fenomeno di ribellione alle politiche di finanziamento culturale dello Stato Ungherese.

Quando i finanziamenti statali minano la libertà di espressione

Nel corso della storia non è mai stato sottovalutato il potere comunicativo dell’arte, tanto che spesso è stata sfruttata come mezzo per plasmare la società con intenti talvolta propagandistici – anche se in maniera più velata, le scelte delle istituzioni statali in merito all’erogazione dei finanziamenti culturali sono tutt’oggi influenzate da idee e valori di natura politica che tendono a privilegiare organizzazioni ideologicamente affini.

Oggi più che mai, l’arte contemporanea si fa carico dei problemi della società, una società di cui cerca di svelare i meccanismi attraverso opere criticamente esplicite e riflessive – possono però queste pratiche artistiche considerarsi forme di libera espressione nel momento in cui vengono finanziate dallo stato e dunque essere espressione di una pluralità di voci?

La risposta a questa domanda costituisce lo statuto di Budapest OFF Biennale – l’organizzazione infatti fin dal 2014, anno della sua nascita come movimento grassroots, ha deciso di non richiedere finanziamenti statali ungheresi né di collaborare con istituzioni artistiche statali ad eccezione di collaborazioni occasionali a scopo sociale.

Il principio su cui si fonda OFF-Biennale è quindi “una dichiarazione politica tanto quanto una soluzione pratica per proteggere la libertà di espressione artistica e l’integrità professionale”. La volontà di indipendenza di OFF-Biennale si legge dunque nella volontà di ricostruire una cultura pubblica di democrazia in Ungheria e in tutto il mondo.

Un evento dalla rilevanza internazionale “certificata”

Ogni anno la rivista Art Review pubblica la classifica delle top 100 personalità più influenti nel panorama mondiale dell’arte contemporanea: solo per citarne alcune, il 2020 ha visto premiati Steve McQueen, Koyo Kouoh, Banksy e Miuccia Prada.

Vi starete chiedendo questo che cosa abbia a che fare con Budapest OFF Biennale – bene, in questa classifica troviamo anche Hajnalka Somogyi, l’unica ungherese nonché fondatrice e co- curatrice dell’iniziativa, donna carismatica capace di far confluire tutti gli aspetti più critici della contemporaneità in un’ottica di curatela internazionale, attraverso la selezione di opere di artisti locali che hanno sviluppato un particolare modo di sentire la contemporaneità attorno tematiche attuali ed urgenti come quelle legate all’ambiente e alla società.

inhale poesia ungherese

OFF Biennale 2021 – il programma

Inaugurata il 23 Aprile e durerà fino al 30 Maggio la terza edizione di OFF Biennale, intitolata INHALE (Levegőt) – il nome si riferisce all’omonima poesia del 1935 del poeta ungherese Attila József; inalare è qui inteso come prendere una boccata d’aria – un’urgenza dei giorni nostri nonché un privilegio se pensiamo alle catastrofi climatiche ma anche alla costrizione a cui sono sottoposte alcune minoranze sociali, tra qui risuona il grido disperato di movimenti come il Black Lives Matter, ma non solo – INHALE oltre che ad essere una dichiarazione politica è anche un invito all’azione per preservare luoghi in cui fare arte in maniera libera e democratica, ricostruendo le fondamenta della scena artistica ungherese.

Andrea Pócsik, Anna Lujza Szász, Balázs Máté Tóth, Judit Böröcz, Zoltán Ginelli, Teri Szűcs, Sirens of Varsány sono solo alcuni nomi degli artisti le cui opere saranno esposte in varie location della città come 2B Gallery in Ráday utca 47 e Fészek Művészklub, Galéria és Herman-terem in Kertész utca 36.

I progetti presentati oltre a trattare diverse problematiche contemporanee, forniranno spunti di riflessione attraverso alternative utopiche, giocose ma anche molto tangibili.

OFF Biennale è un evento che, seppur in modalità ibrida con il digitale, apre le sue porte al pubblico in presenza – una boccata d’aria per il mondo dell’arte e per i suoi utenti sia in senso reale che metaforico!



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Foto: offbiennale.hu