459 favorevoli, 147 contrati, 58 astenuti. Questi i numeri con cui il Parlamento europeo ha votato una mozione di condanna alla legge ungherese anti-LGBT.

Dura la condanna del Parlamento, ma soprattutto ampi i numeri con cui è stata votata. I deputati europei hanno votato una risoluzione che condanna “nel modo più deciso possibile” la legge ungherese e hanno ribadito come questa sia “una chiara violazione dei valori, dei principi e del diritto dell’UE”. I deputati ritengono che la legge violi i diritti alla non discriminazione e alla libertà di espressione. Sebbene non vincolante, la risoluzione adottata dal Parlamento aggiunge pressioni sulla Presidentessa Von der Leyen per portare l’ Ungheria alla Corte di giustizia europea.

Ungheria isolata nel Parlamento e in UE

Solo i partiti dell’estrema destra dell’emicerchio di Bruxelles sostengono la politica portata avanti da Budapest. Tutti gli altri gruppi, dal centro-destra alla sinistra hanno preso una posizione nettamente contraria e condannato la legge “discriminatoria” approvata le settimane scorse. Il voto del Parlamento europeo si inserisce già in un contesto di grande tensione tra l’Ungheria e gli altri paesi UE. Durissime erano state le critiche a Orbán nell’ultimo Consiglio europeo, e anche la Von Der Leyen aveva dichiarato “questa legge è vergognosa”. Per sapere di più sulla legge: leggi qui.

Recovery fund: l’altro fronte

Ma non è l’unico problema per Orbán. Sono a rischio i fondi del Recovery fund ungherese. I deputati del Parlamento affermano che manca trasparenza nell’utilizzo dei fondi europei, evidenziano preoccupazione per i tribunali politicizzati e per i deboli controlli anti-corruzione. Chiedono quindi di rivalutare il patto economico con l’Ungheria.

All’Ungheria spetterebbero fondi per 7,2 miliardi di euro per il piano di “recupero dal coronaviurs”. Le trattative tra Bruxelles e Budapest stanno andando avanti non senza intoppi. Lunedì 12 luglio la Commissione dovrà dare un giudizio sul piano presentato da Budapest.

Tuttavia a seconda di molti analisti il piano economico ungherese alla fine non dovrebbe essere rigettato.  “Approveranno il piano. Se le cose vanno bene, aggiungeranno un po’ di riforme anticorruzione da qualche parte, ma niente che risolva in realtà il problema” ha dichiarato il deputato dei verdi Daniel Freund.

Continua però il braccio di ferro tra Orbán e l’Unione Europea.