Articolo di Devid Loss

A distanza di una settimana dalle elezioni 2018, andiamo ad analizzare come gli italiani residenti in Ungheria hanno espresso le loro preferenze.

Lo scrutinio dei voti provenienti da Budapest è stato completato il 5 marzo alle ore 18:33. Dai dati ufficiali del Ministero degli Interni, per questa tornata elettorale, erano registrati 2.743 aventi diritti al voto. Di questi solo 1.237 hanno esercitato il loro diritto. In altre cifre, il 45,75% degli elettori ha espresso la loro preferenza, percentuale decisamente inferiore a quella del territorio nazionale dove sono stati quasi il 73% i cittadini che si sono recati alle urne.

I VOTI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI 

Notiamo subito che la scelta dei cittadini italiani residenti in Ungheria non si è discostata dai risultati registrati a Roma. Alla Camera dei Deputati, la Coalizione di Destra è prevalsa sul Movimento 5 Stelle che, anche nel collegio estero, correva da solo. Salvini ed i suoi alleati hanno raccolto il 38.24% dei consensi (pari a 454 voti), seguiti dai Pentastellati a quota 27.32% (325 voti). Molto più distaccato il Partito Democratico che registra un risultato inferiore anche a quello della media nazionale fermandosi al 17.69%. In ritardo le altre formazioni politiche che non superano la soglia del 8% anche se in alcuni casi registrano risultati migliori di quelli raccolti in Patria. È questo il caso di +Europa e Liberi e Uguali che incrementano rispettivamente del 5.11% e del 3.09% le preferenze arrivando a quota 7.66% per il partito della Bonino e al 6.48% per i fuoriusciti dal Partito Democratico guidati dall’ex Presidente del Senato Pietro Grasso. Seguono nell’elenco Noi per l’Italia, Movimento delle Libertà, Partito Repubblicano Italiano – ALA e, a chiudere con solo 2 preferenze, la Civica Popolare Lorenzin.

camera

Entrando nel dettaglio dei dati, il più votato tra i candidati di Destra è Billi Simone che raccoglie 31 preferenze individuali, seguito da Gualandris Stefano a quota 27. Per i Grillini Ghizzo Elena supera Siragusa Elisa 27 a 21 mentre il preferito tra le fila del PD è Ungaro Massimo con 20 favori.

A livello Europeo, il voto Ungherese è stato dissonante. Il PD ha infatti trionfato con il 31.68% dei voti portando a casa 5 seggi a Montecitorio, Lega-Forza Italia-Fratelli d’Italia si sono piazzati alle loro spalle con il 25.12% dei voti e 3 poltrone e solo al terzo posto la formazione di Di Maio con il 24.35% delle preferenze che gli consente comunque di portare un rappresentate alla Camera dei Deputati. Un dato tutto sommato curioso se rapportato al risultato finale delle elezioni 2018 dove i partiti identificati come populisti si sono imposti in modo concreto. Il risultato europeo ci suggerisce invece che nella visione dei connazionali all’estero vi è una fiducia più marcata verso l’idea di politica tradizionale. A livello continentale, vanno registrati anche un seggio per MAIE, USEI e +Europa per un totale di 12 rappresentanti.

I VOTI AL SENATO

Quasi speculare alla Camera sono i risultati arrivati per il Senato della Repubblica. Anche qui la vittoria è stata della Destra che ha sfiorato il 40% delle preferenze (39.81%). Il movimento fondato da Beppe Grillo si ferma al 27.45%, chiude il trio di testa il PD con il 17.64% dei consensi. A completare l’elenco, in ordine per preferenze raccolte, +Europa, Liberi e Uguali, Noi per l’Italia, Civica Popolare Lorenzin e Movimento delle Libertà. Nessuno di questi partiti è riuscito a superare la soglia dell’8%. Anche in questo caso il voto espresso sulle rive del Danubio non si è discostato molto da quello Italiano. Il collegio senatoriale è stato vinto da Fiore Marco (Coalizione di Destra) con 59 espressioni di supporto, 31 voti per Stefania Rulfi dello stesso partito a cui fa seguito Certi Gabriella (5 Stelle) con 29. Tra le fila del PD è Garavini Laura a raccogliere il maggior numero di preferenze con 23 schede.

Senato

Nuovamente, a livello Europeo troviamo il PD in testa con poco più del 32% degli elettori, seguito dalla coalizione Berlusconi-Meloni-Salvini a quota 25.14%. A questi due partiti spetteranno un seggio a testa nel Senato dal quale restano invece esclusi i rappresentati dei 5 stelle.

IL VOTO NEI PAESI DI VISEGRAD

A completamento della nostra analisi elettorale, abbiamo voluto confrontare l’andamento del voto nei Paesi del gruppo di Visegrad. Se le quattro Nazioni che compongono questa alleanza strategica sono molto unite tra loro sulla maggior parte dei temi politici europei e non solo, non si riscontra questa unità di pensiero da parte dei nostri concittadini che vi risiedono.

tabella visegrad

Notiamo infatti che mentre in Polonia e Repubblica Ceca i 5 Stelle sono riusciti a conquistare il maggior numero di elettori, in Slovacchia ed Ungheria la fiducia è stata a favore della coalizione di Destra. In Polonia e Slovacchia, lo scarto tra le due prime forze del Paese non è andato oltre il 2%. Solo sul suolo ungherese si può rimarcare la netta volontà degli elettori a favore della Destra che con oltre 11,5 punti, conti alla mano, si è imposta indiscutibilmente su tutti gli altri contendenti. Alla Polonia va inoltre assegnato il premio per l’affluenza al voto, oltre il 50%. In Slovacchia e Repubblica Ceca la percentuale dei votanti si è mantenuta tra i 47 ed i 48 punti. Maglia nera all’Ungheria, che come detto prima non è andata oltre il 46%. In tutti e 4 i Paesi la percentuale di elettori che hanno espresso la loro scelta è stata nettamente superiore alla media europea che si è tristemente arenata a poco meno del 30%.

 

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Foto di copertina: www.farodiroma.it