Il premier ungherese Orbán ha lanciato un messaggio alla nazione questa mattina dal suo profilo facebook. “Nelle ultime settimane Bruxelles ha attaccato l’Ungheria per via della legge sulla protezione dei bambini”, questo l’inizio del messaggio. Il tema è la discussione molto accesa che è iniziata tra l’UE e l’Ungheria sui temi dei diritti civili.

Il premier continua “le leggi ungheresi non permettono la propaganda sessuale negli asili, nelle scuole, in tv, nella pubblicità. Bruxelles richiede la modifica di queste leggi […] In occidente gli attivitsti LGBTQI entrano nelle scuole e svolgono lezioni di sessualità. Anche da noi vogliono che questo accada, per questo i burocrati di Bruxelles ci minacciano.”

Il premier continua sottolineando come l’Ungheria sia sotto un duro attacco da parte della UE e che quindi l’unica risposta possibile sia chiedere il parere della popolazione ungherese. Per questo viene lanciato un referendum con 5 domande (i referendum erano vietati fino ad oggi a causa delle leggi d’emergenza covid, ma il divieto è venuto così a cadere).

Il premier ungherese alza l’asticella dello scontro con l’UE utilizzando parole molto dure contro Bruxelles e chiede ancora una volta un “plebiscito” alla popolazione ungherese per confermare le proprie posizioni. La data del referendum non è stata ancora resa nota, ma si svolgerà prima delle elezioni parlamentari previste per la primavera del 2022 è sarà quindi un elemento decisivo nella campagna elettorale.

Con questa mossa il premier continua a concentrare tutte le forze mediatiche sul tema dell’educazione sessuale nelle scuole, un tema dal forte carattere identitario che sicuramente può garantirgli un maggior successo nella mobilitazione del proprio elettorato. Le altre grandi tematiche del dibattito politico degli ultimi mesi, corruzione, crisi economica, utilizzo dei fondi europei, investimenti cinesi in Ungheria in questa maniera finisco in secondo piano.

 



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