A partire dalla storica battaglia di Mohács del 1526, in cui i turchi guidati dal sultano Solimano “il Magnifico” trionfano, gran parte dell’Ungheria è nelle mani dell’Impero ottomano. L’occupazione dura fino al 1699.

Per quasi centocinquant’anni il paese si ritrova in una situazione di stallo politico, economico e culturale. Inevitabilmente, in quegli anni la cultura turca influenzerà quella ungherese e ancora oggi ne troviamo traccia ad esempio nella cucina e nella lingua. Anche fra le strade della capitale, in particolare a Buda, possiamo ancora ammirare ciò che resta dell’occupazione ottomana.

Il mausoleo di Gül Baba

Sulla Collina delle rose troviamo il mausoleo di Gül Baba, che in turco significa “padre delle rose”. Si tratta di un membro della corte di Solimano il Magnifico, probabilmente morto durante l’assedio di Buda nel 1541. Secondo la leggenda fu Gül Baba a piantare per primo delle rose su questa collina, e per questo motivo nell’Ottocento viene nominata “Collina delle rose”. Possiamo ancora apprezzare un giardino pensile sulla pendice meridionale della collina, dove non mancano mai le rose.

Il mausoleo, costruito tra il 1543 e il 1548, è in realtà un türbe, il tipico mausoleo turco a pianta ottagonale sormontato da una cupola, culminante in una mezzaluna. Attorno al mausoleo ci sono una statua di Gül Baba con un’iscrizione in ungherese e in turco, un giardino che ricorda l’architettura islamica e un museo.

Oggi la tomba di Gül Baba è la meta più settentrionale del pellegrinaggio islamico.

statua di gül baba

Statua di Gül Baba sulla Collina delle rose

I bagni termali turchi

Le famose terme di Budapest, che oggi attirano turisti da tutto il mondo, hanno una storia che inizia quasi cinquecento anni fa, proprio durante l’occupazione ottomana. All’epoca i turchi costruirono sette o otto bagni utilizzando le risorse delle oltre ottanta fonti geotermiche della città. Probabilmente nei pressi dei bagni si potevano trovare delle moschee. I bagni servivano al rituale lavaggio che l’Islam raccomanda prima di entrare in moschea, a scopo di purificazione spirituale.

Nei bagni turchi di Budapest riconosciamo le caratteristiche del tradizionale hammam turco. Si tratta quasi sempre di edifici in pietra con una copertura a cupola che tramite piccole aperture fa filtrare spiragli di luce. Gli interni sono in genere ottagonali e attorno alla piscina principale sotto la cupola ci sono altre piscine contenenti acqua a varie temperature.

I bagni Király, completati nel 1565, sono i più antichi; attualmente sono chiusi al pubblico. Gli ottomani non solo costruiscono nuovi bagni ma recuperano quelli già esistenti, come i bagni Rudas. Oggi, grazie alla loro, piscina esterna dai bagni Rudas si può godere di una spettacolare vista sul Danubio.

Nel 1575 vengono completati i bagni Császár (imperatore in ungherese), o Veli bej, costruiti su una fonte termale sfruttata fin dai tempi degli antichi romani.

terme rudas

Terme Rudas a Buda

Monumento all’ultimo Pascià di Buda

Nel distretto del castello di Buda, a pochi passi dalla Porta di Vienna, c’è una scultura simile ad una lapide ottomana, riconoscibile dal turbante scolpito nella parte alta. Si tratta di un monumento commemorativo all’ultimo pascià che ha controllato Buda, perito in questo punto nel 1686, durante il famoso assedio. L’iscrizione, in ungherese e in turco, cita “L’ultimo governatore dell’occupazione turca di Buda durata centoquarantacinque anni, Abdurrahman Abdi Arnaut Pasha, cadde vicino a questo punto il pomeriggio del 2 settembre 1686, a settant’anni. Fu un nemico eroico. Riposi in pace”.

Il monumento è stato eretto nel 1932 da un discendente di un soldato ungherese che combatté proprio in quella battaglia.

monumento ultimo pascià

Monumento all’ultimo pascià di Buda

Resti di moschee in chiese cattoliche

Quando nel 1699 l’Impero ottomano viene definitivamente sconfitto gran parte dei territori conquistati diventa parte dell’Impero asburgico. Chiese che gli ottomani avevano adibito a moschee vengono riconvertite, minareti e moschee vengono distrutti. Solamente i bagni vengono lasciati intatti. Tuttavia, cercando con attenzione, in alcune chiese di Budapest si possono ancora scovare i resti del passato islamico.

Nella Chiesa dei Cappuccini di Buda, con il restauro degli anni Settanta, vengono portate alla luce una porta ed una finestra ad arco a sesto acuto, tipico dell’architettura ottomana.

Nella Chiesa parrocchiale del Centro-città, ai piedi del ponte Elisabetta a Pest, troviamo invece il resto di un mihrab, la nicchia che nelle moschee indica la direzione della Mecca.



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