Rassegna stampa settimanale curata dal sito Live in Budapest con le principali notizie apparse su giornali e blog ungheresi. 

ELEZIONI

Nuove elezioni suppletive a Budapest e stavolta vittoria delle opposizioni con Eszter Nagy, che con il 61% dei voti trionfa nel II distretto. Nagy si è giovata dei voti del Partito satirico del Cane a due Code che è sceso dall’11 al 3% dei consensi. (telex)

ANNESSIONE

Manca solo la firma della presidente della Repubblica ungherese al documento di condanna dell’annessione russa dei territori dell’Ucraina orientale già sottoscritta da tutti i capi di stato dell’Europa orientale. (telex)

CULTURA

Lunga intervista del Magyar Nemzet a Laszlo Baan, direttore del Museo di belle arti di Budapest che snocciola con orgoglio i numeri dell’ultimo anno che mostrano il grande successo delle mostre su Bosch e Cezanne, e di quella sull’Art Deco alla Galleria nazionale. Un anno che ha visto anche inaugurare i due nuovi musei (Etnografico e Casa della musica) del parco del Varosliget, di cui è responsabile presso il governo. (Magyar Nemzet)

UE

“L’atteggiamento dell’Ungheria è costruttivo, ma finora abbiamo avuto bozze, adesso ciò che conta è il testo finale, dovremo valutarle” ha detto il commissario al bilancio Hahn ascoltato dal Parlamento europeo. Secondo Hahn l’Ungheria non ha adottato misure concrete dopo il primo avviso di aprile. Solo con la minaccia di sospensione dei fondi l’atteggiamento del governo è diventato costruttivo, dopo che la Commissione europea ha paventato conseguenze finanziarie. Questo dimostra la potenza del meccanismo di condizionalità. (hvg)

NATO 

Il Parlamento ungherese ha respinto la proposta dell’MSZP, partito socialista all’opposizione, di votare oggi l’adesione alla NATO di Svezia e Finlandia. L’Ungheria è l’unico Paese che manca all’appello insieme alla Turchia. Il governo ungherese ha già dato il suo assenso, ma manca quello del Parlamento, che ancora non è stato calendarizzato. (Telex)

SCUOLA

Nella giornata mondiale degli insegnanti, sono più di 200 istituti ungheresi che aderiscono allo sciopero indetto dal PDSZ, il maggior sindacato di categoria. Si protesta contro stipendi bassi (che partono da meno di 500 euro), aumentati carichi di lavoro, straordinari non pagati e controllo governativo. Il Tanitanék Mozgalom (Movimento Insrgnerei) ha organizzato azioni di “insoddifazione civile” che comprendono la formazione di una catena umana dalla città interna fino alla stazione Keleti, il blocco del ponte Margherita (storica forma di protesta della società civile ungherese) e un concerto di solidarietà davanti al Parlamento. (Nèpszava)

SCUOLA 2

É stata licenziata Katalin Torley, insegnante del liceo Ferenc Kolcsey di Budapest, capofila dell’agitazione della scuola. Torley, fondatrice del movimento Tanitanék, è la sesta professoressa del liceo che ha perso il posto di lavoro per le proteste. (Telex)

SCUOLA 3

Il governo ha promesso di concedere aumenti salariali una volta ricevuti i soldi bloccati dal contenzioso sullo stato di diritto con l’UE. Un ricatto che mostra il pugno di ferro di un ministro degli interni che ha affrontato la questione della scuola con l’inquietante “La scuola va gestita come una classe, una classe che funziona è una classe in cui regna l’ordine”.

ENERGIA

Il ministro Szijjarto al termine della riunione dei rappresentanti permanenti a Bruxelles afferma che l’Ungheria ha lottato duramente al tavolo delle trattative, è contraria a ogni sanzione che arrechi danno agli ungheresi e ha ottenuto finora l’esenzione all’embargo sul petrolio che giunge via oleodotto e quella sui contratti inerenti l’energia nucleare. Sono i lavori preparatori al vertice informale dei capi di stato e di governo UE che si apre domani a Praga. (Magyar Nemzet)

DISOCCUPAZIONE 

Sono 500.000 i posti di lavoro in pericolo fino a inizio primavera in Ungheria, secondo Tamas Szekely, vicepresidente del maggior sindacato dei lavoratori ungherese.

SENZA PILOTA

I biscotti Pilota, la seconda marca di biscotti più amati dagli ungheresi sono scomparsi dagli scaffali dei supermercati magiari. La fabbrica dolciaria di Szekesfehervar dove vengono sfornati dal 2006 ha interrotto la produzione causa mancanza di materie prime causa guerra. (HVG)



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Fonte: Live in Budapest

Foto di copertina: Coceancig/UngheriaNews