Abbiamo avuto il piacere di scambiare qualche battuta con Luca Guercio, chitarrista, autore e trombettista dei Meganoidi, gruppo genovese esibitosi i giorni scorsi sul palco del Sziget Festival 2023, sulla loro partecipazione alla 30esima edizione del festival, di cui avevamo già dato notizia nell’articolo sulla line up.

Fare questa intervista mi emoziona; il mio primo concerto con gli amici era stato proprio un concerto dei Meganoidi, a Genova, l’estate del G8, se non ricordo male. Ricordo però di aver imparato che non si va ad un concerto in sandali se si vuole ballare.

Il concerto al Light Stage del Sziget è stato sicuramente un successo per il pubblico; ha soddisfatto anche le vostre aspettative? Avevate mai suonato al festival Sziget?

Il live è andato alla grande, il pubblico è stato meraviglioso e sinceramente non ci aspettavamo tanto calore e partecipazione. Non avevamo mai suonato in questo straordinario festival e speriamo sinceramente che non sia l’ultima volta.

Avete avuto l’opportunità di visitare Budapest? Siete stati anche al di fuori della capitale? Cosa vi è piaciuto di più dell’Ungheria?

Purtroppo uno dei grandi svantaggi di questo lavoro è che siamo costretti a vedere i luoghi in modo veloce e superficiale a causa dei tempi sempre ristretti. Tuttavia, l’Ungheria ci ha lasciato un’impressione così positiva che stiamo già pianificando di tornare per poterla visitare più approfonditamente e, chissà, magari organizzando anche un concerto in qualche club locale.

Nel 2020 avete pubblicato “Mescla”, il cui significato è “miscuglio” in portoghese. Quali tipi di musica ed esperienze stanno influenzando la vostra musica in questo periodo?

I Meganoidi non si lasciano vincolare dalle “etichette” di genere, quindi il modo migliore per definire il nostro stile è dire che suoniamo “genere Meganoidi”. I nostri ascolti sono incredibilmente diversificati, sarebbe riduttivo anche solo elencarne un centinaio. Per darti un’idea, durante il viaggio di ritorno da Budapest a Genova, ho ascoltato artisti come Cory Wong, Editors, Miles Davis, Ivano Fossati, Harry Styles, Deftones e molti altri.

Quali album state apprezzando particolarmente in questo periodo? Avete scoperto qualche gruppo ungherese interessante?

In questo periodo, personalmente, amo ascoltare i Parcels, i Porcupine Tree e Ivano Fossati. Inoltre, grazie alla nostra partecipazione allo Sziget, ho iniziato ad esplorare le playlist ungheresi alla ricerca di nuove scoperte musicali.

C’è stato qualche artista al festival Sziget che vi ha colpito in modo particolare? Possiamo aspettarci che il vostro prossimo album abbia magari un titolo ungherese?

Non abbiamo avuto molto tempo per esplorare i vari palchi, ma il festival è davvero impressionante per la sua organizzazione, gestione e atmosfera. È un evento centrato sulla musica, per la musica, con uno spirito di comunità e passione che ci ha davvero colpito. L’idea di includere una parola ungherese nel titolo del prossimo album ci piace molto, anzi, ci hai dato un’ottima idea!

Quali sono le vostre prossime date? Dato che “le distanze sono un’ottima scusa per restare uniti,” i vostri fan in Ungheria possono sperare in un vostro ritorno sul palco di Budapest?

Ci piacerebbe! Stiamo discutendo con la nostra agenzia la possibilità di un ritorno, magari in un tour europeo. Le prossime date saranno in Italia fino alla fine di settembre, e poi a ottobre avremo anche un concerto a Barcellona, quindi magari “le distanze saranno un’ottima scusa per iniziare un tour europeo”.

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Foto: Meganoidi