Il grande ritorno dello Sziget Festival

A due anni dall’ultima edizione dello Sziget Festival, ripercorriamo la storia della celebre rassegna ungherese.

Sono diversi i punti in comune che il Sziget Festival condivide con il leggendario festival americano che nell’estate del ’69 cambiò per sempre la scena musicale mondiale e il concetto stesso di festival. Innanzitutto il successo planetario di queste due manifestazioni e le loro dimensioni (quello ungherese è il più grande festival musicale all’aperto del Vecchio Continente), ma soprattutto le origini di queste due kermesse, nate quasi come una scommessa fra amici in una particolare atmosfera culturale e congiuntura storica.

Sziget, una storia lunga venticinque anni

A prima vista, paragonare gli Usa della fine degli anni ’60 in cui si svolse Woodstock con l’Ungheria del 1993, data di nascita del Sziget, potrebbe sembrare troppo azzardato, ma solo apparentemente: con le dovute differenze di contesti, in entrambi i Paesi si viveva un clima di grande libertà e speranza verso il futuro, un sentimento libertario che aveva conquistato in particolare il cuore delle giovani generazioni dell’epoca. Il crollo del muro di Berlino (a cui il piccolo Paese centroeuropeo aveva dato un contributo decisivo con l’apertura della sua frontiera con l’Austria ai Tedesco-orientali) e poi dell’Urss e dei regimi satelliti nell’Europa centrorientale, avevano realizzato decennali sogni di libertà che fino a qualche anno prima sarebbero apparsi utpostici oltrecortina: gli eventi dimostravano che nella storia, come nella vita dei singoli, nulla era impossibile.
In questo clima di euforia e di vera e propria ebbrezza collettiva, nell’estate del 1993 due amici, la rockstar locale Péter Müller e il programmatore musicale Károly Gerendai, decisero di organizzare su un ex-terreno militare abbandonato dell’isola di Óbuda un evento culturale e musicale che raccogliesse i migliori artisti del Paese e che prese il nome di Diáksziget (“Isola degli Studenti“). Fu un grande ed inaspettato successo, che andò oltre le più rosee aspettative.

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Crowd and Atmosphere at Sziget Festival 2015, Budapest, Hungary- 10 August 2015

Se la prima edizione del neonato festival aveva ospitato soltanto artisti locali, già dall’anno successivo la rassegna musicale magiara acquistava un grande respiro internazionale: gli organizzatori, che nel frattempo e significativamente aggiunsero la denominazione Eurowoodstock al nome originario dell’evento, riuscirono a portare quell’estate sull’isola di Óbuda vere e proprie leggende della musica, come Jethro Tull e Ten Years After.
Da allora la crescita di pubblico del festival diventerà costante di anno in anno, fino a raggiungere nel 2016 la cifra record di quasi mezzo milione di partecipanti, di cui circa la metà stranieri.

Il festival cambierà il nome ancora due volte (dal 1996 al 2001 Pepsi Festival dal nome del suo principale sponsor, mentre a partire dal 2002 la kermesse adotterà l’attuale nome di Sziget Festival), ma il successo sarà sempre lo stesso, grazie anche alle grandi star della musica mondiale che si avvicenderanno sui suoi palchi: Iggy Pop, Sonic Youth e The Prodigy (1996), David Bowie, Faith No More e Foo Fighters (1997), Lou Reed e Oasis (2000), Placebo (2001), Jovanotti (2002), Robert Plant (2006), Manu Chao (2007), Iron Maiden, Jamiroquai e REM (2008), Muse (2010), Skunk Anansie, Prince ed Interpol (2011), Blur (2013) e tanti altri ancora.
In questi 25 anni, anche a causa del successo ottenuto e della sua longevità, il Sziget sì è inevitabilmente “commercializzato”, ma riuscendo comunque ad affermarsi come uno dei più grandi eventi musicali del Vecchio Continente, senza tradire il suo originario spirito libertario che ancora oggi funge da slogan dell’evento di Óbuda: L’Isola della Libertà.

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fotó: Hölvényi Kristóf – Rockstar Photographers https://www.facebook.com/festivalphotographers https://www.flickr.com/photos/kristof-holvenyi

Per conoscere il programma dettagliato dell’edizione 2022, vi rinviamo al sito ufficiale del Sziget.
Informazioni utili

Location: Óbudai-sziget, Budapest.

Sito webwww.szigetfestival.it.

 



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