Dopo i proprietari di appartamenti Airbnb, anche i ristoratori hanno iniziato a fare la propria parte nel corso di questa emergenza sanitaria.

A dare il buono esempio è il ristorante italiano Oinos Wine Bar & Bistrot, aperto da oltre cinque anni nell’ottavo distretto di Budapest.

A causa della situazione attuale, e dell’aumentare di casi di contagio da coronavirus, il ristorante è stato costretto a chiudere,  ma non per questo si è fermato del tutto. Per vecchi e nuovi clienti, sono attivi i servizi di consegna a domicilio (gratuita per i residenti dell’ottavo distretto) attraverso le piattaforme online di Wolt e Netpincer.

Inoltre, il proproetario Matteo Missoni ha deciso di fare qualcosa anche per tutti coloro che sono coinvolti in prima linea nel combattere questa pandemia. Ogni cinque pizze ordinate, la sesta andrà a medici e infermieri, le cui ore in ospedale si fanno sempre più lunghe.

“Una persona gentile e generosa che ama aiutare coloro che ne hanno bisogno,” così lo ha definito il manager del ristorante Tamas Ujvari.

Dalla scorsa settimana, quando la prima pizza è stata consegnata all’ospedale universitario Semmelweis, circa 40 pizze al giorno sono state consegnate a dottori e infermieri.

Un’ulteriore opzione è quella chiamata “una pizza per gli ospedali“: ordinando online, con soli 1000 fiorini extra, si potrà fare una donazione per l’ospedale Szent László, il primo ospedale ungherese dedicato al contenimento dell’ epidemia.

 

Foto: Oinos Wine Bar & Bistrot