Nuove restrizioni potrebbero essere adottate dalla seconda metà di marzo a causa del diffondersi delle varianti del coronavirus.

“Limitare le interazioni sociali è sempre più importante,” ha dichiarato il capo del dipartimento di epidemiologia del centro nazionale di salute pubblica, Ágnes Galgóczi.

Galgóczi propone quindi una chiusura temporanea dei centri commerciali, delle scuole e delle attività commerciali “non essenziali”. Anche una chiusura di sole due settimane potrebbe portare a dei “seri miglioramenti” in materia di diffusione del virus e delle nuove varianti in Ungheria.

“Si potrebbe considerare che anche le scuole primarie passino temporaneamente alla didattica digitale,” ha detto Galgóczi.

Si tratta comunque di un “dilemma”, come definito da Galgóczi, dal momento che da una parte abbiamo oltre 700,000 persone già vaccinate, mentre dall’altra dobbiamo tenere in considerazione che la terza ondata è già arrivata in Ungheria e le varianti potrebbero tradursi in contagi maggiori e più gravi.

Il governo ungherese ha per ora dichiarato che qualora ci dovesse essere un qualunque tipo di apertura, in qualunque settore, dovrà essere una decisione permanente e non temporanea. Non avrebbe dunque senso allentare le restrizioni attuali per poi reinserirle fra qualche settimana.

Nel frattempo continuano le vaccinazioni e al momento l’Ungheria si posiziona terza in Europa per velocità e numero di vaccini inoculati.



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Foto: About Hungary