E’ pronto il passaporto sanitario dell’Unione europea. Sarà utilizzabile dal 15 giugno e renderà la vita molto più facile per chi vuole viaggiare (per maggiori dettagli clicca qui). Ma ci sono delle questioni ancora aperte.

Dal 15 giugno il via al passaporto sanitario

Il 28 marzo il Commissario europeo all’industria Thierry Breton in conferenza stampa ha mostrato orgoglioso quello che sarà il documento più importante dei prossimi mesi per chi è abituato ad attraversare i confini nella UE: il “green certificate”. Un documento che sarà disponibile in versione cartacea o digitale, un documento non obbligatorio e che in realtà vuole solo facilitare la condivisione dei dati riguardanti il covid.

  • Il documento sarà accettato in tutti i 27 paesi dell’Unione Europea, sarà disponibile in tutte le lingue.
  • Il passaporto sanitario sarà gratuito.
  • Conterrà un codice QR con tutti i dati.
  • Questo nuovo passaporto non sarà obbligatorio!

Ovvero chi non vuole fare il passaporto vaccinale può continuare a viaggiare senza, ma quando ai confini gli verrà chiesta una prova di vaccinazione, di test negativo, etc. dovrà fornire i vari documenti cartacei. Documenti che potrebbero anche non venire riconosciuti da alcuni paesi, o ai quali va fatta la traduzione in inglese.

Il passaporto sanitario, o vaccinale, quindi semplificherà le procedure di mobilità tra i paesi, procedure che nell’ultimo anno a causa della pandemia si sono di molto complicate.

Che dati conterrà il passaporto sanitario?

Tramite il passaporto si potrà sapere se:

  • la persona è stata vaccinata,
  • se è guarita dal covid,
  • o se ha effettuato un test covid negativo.

L’Ungheria utilizza anche vaccini non autorizzati dalla UE

Rimane però un interrogativo aperto. Nel passaporto verrà specificato anche il tipo di vaccino ricevuto. Ad oggi l’UE ha riconosciuto solo alcuni vaccini e tutti i paesi, tranne l’Ungheria, stanno vaccinando solo con vaccini approvati dall’EMA, l’autorità medica europea. L’Ungheria invece vaccina anche con medicinali non autorizzati adll’UE.

Cosa succederà a chi si è vaccinato con un vaccino non approvato dall’EMA?

Non esistono ancora dettagli a riguardo. La Commissione, alcune settimane fa, aveva comunicato di voler lasciare mano libera ai singoli Stati sull’accettazione o meno di vaccini non approvati. Questo però provocherebbe una legislazione a macchia di leopardo con alcuni paesi che potrebbero non riconoscere il vaccino russo o quello cinese utilizzati in Ungheria. Ad esempio la Polonia ha già fatto sapere che la vaccinazione con Sputnik non viene accettata a Varsavia.

L’Ungheria aveva provato ad evitare la questione introducendo un certificato di vaccinazione senza la presenza del tipo di vaccino utilizzato. Ora però con un passaporto ufficiale UE il documento ungherese va in soffitta o almeno non servirà fuori dal paese ma solo in Ungheria e la questione si ripropone.

Questione non di poco conto visto che molti ungheresi verranno vaccinati con vaccini russi o cinesi, non riconosciuti per ora da Bruxelles. Probabilmente questa situazione verrà risolta ma è possibile che i primi mesi queste persone possano avere delle limitazioni in altri paesi. Insomma per ora il dubbio rimane aperto.



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Foto: connexionfrance.com