Ad oggi in Ungheria sono 205.000 le persone ad aver ricevuto due dosi di vaccino e 457.000 quelle ad averne ricevuta solo una. Ma da domani, mercoledì 24 febbraio, i numeri dovrebbero iniziare a cambiare rapidamente.

Da mercoledì la campagna di massa con i medici di base

Da mercoledì parte la campagna di vaccinazione di massa che vede in prima linea i medici di base. Più di mezzo milione sono le dosi a disposizione in Ungheria, moltre arrivate gli ultimi giorni. Saranno proprio i medici di base a somministrare i vaccini Sinopharm (cinese) e Astrazeneca alle persone tra i 18 e i 59 anni. Mentre sempre i medici indicheranno alle persone più anziane in quale ospedale recarsi per effettuare il vaccino Pfizer, più adatto alle persone anziane ma anche più difficile da conservare e che quindi viene inoculato in strutture sanitarie.

Con l’arrivo delle dosi di vaccino sia dalla Russia che dalla Cina per l’Ungheria può iniziare una nuova fase nella quale sarà importante godere di buona organizzazione e logistica. Non sono mancate di già però critiche da parte di medici di base e rappresentanti della categorie per la poca organizzazione e il carico di lavoro che i medici dovranno effettuare. Mentre alcuni medici si sono dimostrati dubbiosi sull’utilizzo del vaccino cinese a causa della mancata documentazione. Qui sotto il numero di vaccini (prima dose) effettuato ogni 100 abitanti, l’Ungheria è nella media europea. vaccinazione Numero di dosi di vaccino somministrate ogni 100 abitanti negli ultimi 7 giorni. vaccino

Vaccino russo e cinese

In Ungheria già da giorni si vaccina con il vaccino Sputnik, proveniente dalla Russia, mentre a breve verrà utilizzato anche il cinese Sinopharm. Del vaccino cinese ci sono già 550.000 dosi in Ungheria e secondo i contratti stipulati entro metà marzo ne arriveranno altri 500.000. Di Sputnik proprio ieri sono arrivate altre 100.000 dosi.

I cittadini immunizzati con vaccino non riconosciuto dall’UE nel passaporto di immunità potrebbero avere problemi?

A fianco dei vaccini approvati dagli altri paesi dell’UE l’Ungheria quindi utilizza vaccini non approvati dall’EMA ed è il primo paese dell’Unione a farlo. Se dal punto di vista medico non ci sono grandi dubbi sull’efficacia del vaccino rimangono aperte questioni “burocratiche”.

Chi verrà immunizzato con un vaccino non riconosciuto all’interno della UE potrebbe avere poi problemi quando entrerà in vigore il “passaporto vaccinale”? Per ora solo supposizione visto che anche sul documento di immunità non c’è una posizione comune, anche se Ungheria e Grecia ne hanno già creato uno. Ad oggi non è da considerarsi a breve l’accettazione dei due vaccini dalle autorità competenti.

Proprio l’EMA infatti ha fatto sapere che ci sono studi sullo Sputnik ma ad oggi la Russia non ha chiesto l’avvio del processo di studio e autorizzazione all’ente. Nel frattempo il partito d’opposizione ungherese DK ha avviato una petizione affinchè in Ungheria non sia possibile utilizzare il vaccino cinese ed altri vaccini non ancora approvati dall’EMA.  

Nelle prossime settimane l’Ungheria potrebbe quindi diventare il paese dell’UE con la campagna di vaccinazione in stato più avanzato. Tutto questo però grazie a vaccini che non sono stati approvati dalla UE. Una situazione ambigua che rischia di attirare nuovamente le critiche di Bruxelles verso Budapest. 



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