“I vaccini cinesi non hanno un tasso di protezione molto alto” ha dichiarato Gao Fu del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie della Cina. Tre sono i principali vaccini cinesi che vengono utilizzati al mondo: Sinovac, Sinopharm e CanSino. Gli ultimi due approvati anche in Ungheria.

L’Ungheria e i vaccini cinesi

L’Ungheria è l’unico paese della UE dove vengono somministrati anche vaccini non approvati dall’EMA. Oltre al russo Sputnik viene già utilizzato il vaccino Sinopharm, di cui sono state acquistate 5 milioni di dosi, e a breve dovrebbe essere utilizzato anche CanSino. Questo vuol dire che più di 2 milioni di ungheresi verranno vaccinati con un vaccino cinese. Un vaccino non ancora approvato dalla UE, e di cui l’approvazione in Ungheria ha fatto discutere, e che ad oggi sembra offrire meno garanzie di protezione rispetto ad altri vaccini. 

L’Ungheria è riuscita ad essere molto veloce nella campagna di vaccinazione della popolazione, per fare questo ha però usato vaccini non approvati dall’EMA, se la scelta sarà stata corretta lo sapremo nei prossimi mesi.

Proprio per questo in molti si chiedono se anche i vaccinati con Sinopharm avranno la possibilità di avere un passaporto sanitario europeo (per info clicca qui) che gli garantisca la libera circolazione senza la necessità di fare test. Una domanda ancora aperta visto che per ora è stata lasciata libertà ai paesi di decidere.

A giugno quando entrerà in vigore il nuovo passaporto si saprà qualcosa di più. Probabilmente però a decidere quale vaccino verrà accettato per viaggiare all’interno della UE più che i risultati sanitari conteranno i rapporti diplomatici e geopolitici. La Cina però ha già fatto sapere che le persone con vaccino cinese avranno più facilità ad ottenere il visto.

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L’efficacia dei vaccini cinesi

Secondo i dati provvisori il vaccino Sinovac garantisce una protezione dall’infezione del covid intorno al 50%, Sinopharm intorno al 79% e CanSino del 65%. I vaccini Pfizer e Moderna invece riescono ad avere un’efficacia intorno al 95%. Per l’OMS comunque un vaccino è da ritenersi valido se ha un’efficacia di almeno il 50% di protezione dall’infezione.

I vaccini cinesi quindi raggiungono i limiti previsti dall’OMS, ma sicuramente sono indietro rispetto ai vaccini a mRNA che offrono maggiore protezione, produzione più rapida e anche costi inferiori. Il costo di una dose di vaccino Sinopharm in Ungheria si aggira su 11.500 HUF, mentre il vaccino Pfizer viene acquistato a 4.100 HUF.

L’esempio degli Emirati Arabi Uniti e del Cile

Il vaccino cinese Sinopharm è stato abbondantemente usato anche negli Emirati Arabi, dove grazie ai contratti stipulati più del 50% della popolazione ha potuto essere vaccinata. Tra questi anche molti italiani residenti nel paese.

Il vaccino sembra dare buoni risultati soprattutto per quel che concerne il numero di decessi, mentre invece sebbene le nuove infezioni, sebbene diminuite, rimangono a un livello non ancora trascurabile. E’ inoltre da sottolineare che ad alcune persone si è ritenuta necessaria una terza dose di vaccino in quanto dopo le prime due non si erano sviluppati gli anticorpi necessari.

In Cile invece è stato utilizzato soprattutto il vaccino Sinovac. Il paese è proceduto spedito nella campagna di vaccinazione, tanto che ad oggi più del 40% della popolazione risulta aver ricevuto la prima dose. Questo però non è servito a fermare l’arrivo di una nuova ondata epidemica

Se solo alcune settimane fa il Cile era un modello nella lotta al covid in latino america ora emergono dei dubbi. Il dibattito riguarda principalmente l’efficacia del vaccino e la cancellazione troppo anticipata delle restrizioni

I vaccini: una questione più geopolitica che sanitaria?

Quello che è certo è che la questione vaccinale diventa sempre più una questione politica e geopolitica. E soprattutto una questione attorno a cui ruotano contratti miliardari. Nel breve futuro Stati e gruppi di interessi potrebbero scontrarsi sulla stipulazione di contratti, l’autorizzazione o meno di alcuni vaccini a discapito di altri. Una situazione non invidiabile e della quale gli unici a perderci sarebbero proprio i cittadini.  

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