I dati si sa possono essere letti in tanti modi, da angolazioni diverse, e così anche la fredda matematica tanto neutrale non è.

Gli ultimi mesi di pandemia si viene costantemente sommersi da dati e statistiche, numero di contagiati, decessi, RT, previsioni future, una marea di dati che però alcune volte vengono utilizzati non proprio per scopo informativo o sanitario ma per rafforzare una posizione politica. Questo è quello che è successo domenica in Ungheria.

Infezioni e decessi dopo il vaccino per il governo ungherese

Domenica 25 aprile il governo ungherese attraverso i suoi profili social ha diffuso una tabella intitolata: “Dati su infezioni e decessi dopo la seconda dose di vaccino”. I dati utilizzati vanno dal 26 dicembre al 20 aprile.

  • Nella prima colonna sono presenti i vaccini.
  • Nella seconda e terza i dati sugli ammalati, prima il dato totale, poi quello calcolato in proporzione su 100.000 persone.
  • Nella quarta e quinta colonna i decessi, prima il dato totale, poi quello calcolato in proporzione su 100.000 persone.

A prima vista dalla tabella emerge in maniera forte come il vaccino che fornisce meno immunità, ma soprattutto porti a numerosi decessi sia lo Pfizer, il vaccino che in realtà è considerato quello dai risultati “migliori” negli altri paesi. Ma come si diceva i dati sono spesso più complessi di come vengono esposti.

Il primo grande problema riguarda la colonna dei decessi. Non c’è alcuna specifica su cosa si intenda per “decessi”. Sicuramente non è stata verificata una correlazione diretta vaccinazione/decesso. In questo caso probabilmente si intende genericamente tutti i decessi, ovvero se una persona molto anziana è stata vaccinata a gennaio e ad aprile muore per altre motivazione viene qui calcolata. Un numero che quindi dal punto di vista “sanitario” non ha molto senso presentato in questa maniera.

dati governo

La risposta di Katalin Karikó

Ma i problemi non sono finiti. Infatti nelle ore successive alla pubblicazione del post da parte del governo ungherese in molti sono intervenuti per evidenziare le criticità della tabella. E’ intervenuta anche Katalin Karikó, ricercatrice, mente del vaccino Pfizer, recentemente premiata con il premio Széchenyi. Karikó ha fatto un post su facebook “smontando” i dati diffusi. In particolare ha evidenziato come:

  • Le vaccinazioni sono iniziate in tempi diversi, Pfizer dal 26 dicembre Sputnik dall’11 febbraio. Questo ha ovviamente una incidenza differente sul numero di malati e decessi.
  • Sputnik e Sinopharm non vengono utilizzati per persone “deboli”, con patologie pregresse e in molti anziani. Al contrario in questi casi viene usato Pfizer. Pfizer viene usato quindi in persone che hanno già una debole situazione e quindi ovviamente il numero dei decessi è influenzato da questo.

Katalin Karikó continua il suo post scrivendo che in questa tabella mancano dati fondamentali, come per esempio l’età media delle persone e altri dati che possono spiegare meglio la situazione, dati che per una corretta informazione dovevano essere inseriti.

La polemica politica

La polemica politica è subito infuriata in Ungheria. Infatti la tabella del governo aveva come chiaro scopo quello di promuovere i vaccini “orientali”, quelli non approvati dall’EMA, Sputnik ed in particolare Sinopharm.

Perchè? Perchè in Ungheria è forte il dibattito sull’uso di questi vaccini. Molti partiti dell’opposizione hanno criticato la scelta del governo di utilizzare vaccini non approvati a Bruxelles. Inoltre l’Ungheria ad oggi ha a disposizione numerosi dosi di vaccino cinese, vaccino che però spesso viene rifiutato dai cittadini che preferiscono i vaccini occidentali, non tanto per questioni sanitarie quanto per questioni burocratiche legate alla possibilità di viaggiare in futuro legate al passaporto sanitario UE.

In questa polemica è intervenuto anche il Sindaco di Budapest Gergely Karácsony con un post dove ha scritto “Crediamo agli scienziati, alle persone di valore, e non a quelle persone che non sanno neanche loro quando hanno detto l’ultima volta la verità”.

 

 



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