Ieri in Ungheria sono stati registrati più di 3.000 nuovi contagiati dal coronavirus, un numero molto alto, il più alto dall’inizio della pandemia, un numero però che purtroppo continuerà a salire nei prossimi giorni. 

In questo articolo facciamo il punto della situazione in Ungheria e nei paesi limitrofi. 

La situazione in Ungheria

I numeri dei contagiati dal coronavirus

La seconda ondata sta colpendo forte tutta Europa, e questa volta a differenza della prima anche l’Europa centrale. In Ungheria da inizio settembre i casi sono in costante aumento, tre giorni fa hanno superato per la prima v0lta i 2.000 casi al giorno, oggi dopo appena tre giorni questa cifra supera i 3.000. 

Nella seconda ondata non è Budapest la regione più colpita ma Nográd, Vas, Győr e Borsod superano la capitale come numero di contagi in rapporto alla popolazione.

Ormai da una settimana il numero dei positivi ai tamponi supera il 14%, mentre secondo le indicazioni dell’OMS dovrebbe essere mantenuto sotto il 5%. Numerosi sono inoltre i ritardi segnalati, ci vogliono più di 7 giorni per ricevere un tampone dal servizio pubblico a Budapest. 

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I nuovi contagiati in Ungheria. Fonte: worldometers

I decessi

Il premier Orbán settimane fa aveva sottolineato come in questa seconda ondata non bisogna molto preoccuparsi del numero dei nuovi contagi quanto piuttosto dei decessi. Purtroppo anche il numero dei decessi giornalieri è molto aumentato superando di gran lunga quelli della prima ondata. Ad aprile i morti giornalieri erano tra i 10-14, oggi sono tra i 35-45. Le stime più pessimiste parlano di cifre che possono raggiungere i 200 morti al giorno in Ungheria a dicembre. 

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Decessi giornalieri. Fonte: worldometers

La situazione negli ospedali

2.449 sono le persone in ospedale, mentre 221 sono le persone in terapia intensiva. Il numero delle persone ricoverate è aumentato sensibilmente nell’ultimo mese. 

L’Ungheria però dispone di numerosi posti letto e di macchinari per la respirazione assistita. Ad oggi il Ministro Kasler ha dichiarato che il 47% dei posti letto sono liberi. Negli ultimi mesi sono stati liberati 20.000 posti negli ospedali, ne abbiamo parlato qui.

Il grave problema dell’Ungheria non è la mancanza di posti letto, ma la mancanza di personale sanitario

E’ stato riscontrato un focolaio nell’ospedale di Mohacs, sud del paese, che ha coinvolto medici e infermieri. Ad oggi l’ospedale non accetta più pazienti in terapia intensiva per mancanza di personale. 

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Verde: respirazione assistita, Rosso: ospedalizzati, Blu: decessi. Fonte: pandemia.hu

Le misure in vigore contro il coronavirus

Dal 23 ottobre il governo ha ampliato i luoghi in cui è obbligatorio indossare la mascherina. Ora anche durante gli eventi sportivi e manifestazioni all’aperto è obbligatorio l’uso della mascherina. Continua la chiusura obbligatoria dei locali dalle 23 di sera.

Continuano le restrizioni ai confini. Non è stata ancora adottata ufficialmente dall’Ungheria il nuovo protocollo di viaggio previsto all’interno della UE di cui ne abbiamo parlato qui. Comunque secondo le disposizioni dello stesso protocollo ad oggi quasi tutte le regioni d’Europa sono considerate rosse, ovvero chiuse. Il premier ha sconsigliato viaggi all’estero nei prossimi mesi. 

Ad oggi l’Ungheria rimane uno dei paesi minori restrizioni all’interno del paese in Europa. 

Possibile lockdown in futuro?

Per ora il governo ungherese si è sempre dichiarato contrario a misure di chiusura che potrebbero nuocere all’economia del paese. Nell’ultima conferenza stampa Gulyás, portavoce del governo, ha dichiarato che al momento non è in programma alcuna restrizione, “ma se facendo restrizioni possiamo salvare vite umane, allora le faremo”. 

Se i numeri continueranno in questa direzione sembra ovvio che ci saranno ulteriori restrizioni. D’altronde la seconda ondata è appena iniziata, l’apice si prevede tra dicembre e gennaio. Il boom del numero dei nuovi contagi di questi giorni si tramuterà in ospedalizzazine di molte persone tra 10-14 giorni.

Situazione coronavirus negli altri paesi

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Casi di contagi negli ultimi 14 giorni (settimane 41 e 42). Fonte: ECDC

Slovenia: chiusi i confini e coprifuoco

La Slovenia sta registrando giornate di profonda crisi. Numerosi sono i nuovi contagi e le strutture ospedalieri sono sotto pressione. Ha raggiunto il 25% il numero dei positivi ai tamponi. Chiuse la maggior parte delle attività. Le persone non possono lasciare la propria regione di residenza. Chiusi i confini dal 26 ottobre, è possibile unicamente il transito o per comprovata necessità. Coprifuoco dalle 21 alle 6.

Slovacchia: lockdown “morbido” e test coronavirus per tutti

29.000 i casi attivi nel paese, ieri più di 3.000 contagiati in un giorno nel piccolo paese. Chiusura per le attività e importanti restrizioni per il movimento delle persone sono state introdotte gli ultimi giorni. Avviato un programma per testare tutta la popolazione del paese (4,5 milioni di persone). “Dalla fine di settembre, in tre settimane, il numero di vittime è aumentato del 179%, da 48 a 134. Tra gli ultimi decessi ci sono persone ancora in età relativamente giovane, di 44, 45, 55 e 57 anni” (fonte: Buongiorno Slovacchia). Il 24 ottobre 25 sono stati i nuovi decessi, cifra record. 

Rep.Ceca: in lockdown

Nuovi contagi che superano le 10.000 unità al giorno, decessi superiori ai 100 al giorno, con questi numeri giorni fa a Praga è stato deciso il nuovo lockdown. La Rep.Ceca è così uno dei paesi più colpiti in Europa. Grave la mancanza di personale sanitario, numerosi malati vengono mandati negli ospedali in Germania. 

Romania: contagi da coronavirus in costante aumento, lockdown selettivi

La Romania non ha vissuto una crescita esponenziale dei contagi come altri paesi dell’area, ma la crescita è pur sempre continua. Si registrano più di 5.000 casi al giorno. Nelle località in cui il tasso di contagio supera 3 su mille abitanti negli ultimi 14 giorni verrà istituito il lockdowm con chiusura di ristoranti e attività. I cittadini vengono avvisati con un sms. In lockdow molte regioni abitate da ungheresi dove gli ospedali sono sotto pressione. 787 le persone in terapia intensiva

 

 

 



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Foto: UngheriaNews, politico.eu

Fonti: worlometers, pandemia.hu, index, telex, buongiornoslovacchia, italiapragaoneway, maszol