In Ungheria da sabato 22 maggio non è più obbligatorio l’utilizzo della mascherina negli spazi all’aperto. Le persone possono tornare a respirare senza filtri, possono tornare a guardarsi in viso e sorridere l’un l’altro. L’Ungheria è il primo paese dell’UE dove viene tolto l’obbligo della mascherina negli spazi pubblici.

Senza mascherina e senza coprifuoco

Non solo, il premier Orbán sempre ieri ha annunciato altre importanti novità, tra cui quella di maggior peso e senza dubbio la cancellazione del coprifuoco. In Ungheria non c’è più un limite entro il quale bisogna tornare nelle proprie mura domestiche, le persone possono stare in giro senza problemi. Era ormai da 6 mesi che esisteva un coprifuoco, coprifuoco che per un lungo periodo tra autunno e inverno entrava in vigore addirittura alle 20.00.

Scampoli di normalità. Dopo molti mesi il paese si avvia verso il ritorno a una normalità che però ancora non c’è. In Ungheria vigono ancora oggi diverse restrizioni, tra le quali quella sicuramente più importante è la chiusura dei confini per fini turistici. Nessuno può entrare in Ungheria se non è cittadino ungherese, se non deve svolgere un attivività di business o se non ha una lettera d’invito.

Rimangono anche importanti restrizioni sugli eventi pubblici, sulle manifestazioni, sulla possibilità di entrare in luoghi chiusi. In bar e ristoranti possono entrare solo persone con il documento di immunità, come anche per concerti, eventi, terme, etc. La mascherina inoltre continua ad essere obbligatoria nei luoghi chiusi, come negozi e mezzi di trasporto.

Record di vaccinati, ma si potrà viaggiare nella UE?

L’Ungheria arriva a questo traguardo dopo aver organizzato un’importante campagna vaccinale. Il paese è uno dei primi al mondo per numero di vaccini forniti alla popolazione, ormai più del 50% della popolazione totale è vaccinato e da poco è iniziata anche la vaccinazione dei giovani. Questo risultato è dovuto all’intraprendenza del governo ungherese che in barba alle normative UE ha deciso di utilizzare nel paese anche vaccini non approvati dall’EMA, in particolare il russo Sputnik e il cinese Sinopharm.

L’utilizzo massiccio di vaccini ha permesso di ridurre drasticamente il numero dei nuovi contagi e dei decessi giornalieri. Numeri in diminuzione ma che rimangono ancora alti per un paese di dieci milioni di abitanti (oggi 44 sono le vittime registrate, in proporzione più che in Italia), ma ormai è chiaro che nel Comitato governativo l’ottimismo abbia definitivamente prevalso.

Questo ha permesso di raggiungere risultati di vaccinazione insperati, l’Ungheria oggi è il secondo paese in UE per vaccini forniti dopo Malta, ma potrebbe portare anche delle conseguenze “sgradevoli”. Nel nuovo documento di viaggio UE, il “green certificate”, chi ha ricevuto vaccini non approvati dalla UE non avrà automaticamente la possibilità di essere esentata da test e quarantena come gli altri.

30.000 le vittime fino ad oggi

L’Ungheria oggi quindi può festeggiare, primo paese a togliere la mascherina e una campagna di vaccinazione che ha dato i suoi frutti. Ma rimane una nota dolente. L’Ungheria è il primo paese al mondo per numero di vittime da Covid in rapporto alla popolazione. Numeri che fanno rabbrividire.

La terza ondata ha colpito duramente il paese, e soprattutto il sistema sanitario non è riuscito a reggere l’onda durto. Quasi 30.000 le vittime ad oggi. Anni di tagli alla sanità pubblica hanno portato alla totale incapacità di riuscire ad affrontare un’epidemia di questa portata e forse anche per questo il governo ha deciso di ricorrere più velocemente di altri alla vaccinazione usando vaccini non ancora approvati da Bruxelles.



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