Nonostante la pandemia di coronavirus, il 2020 ed il primo trimestre del 2021 hanno visto un incremento della quota FDI (Foreign Direct Investment) in Ungheria cosi come registra e rivela l’HIPA (Hungarian Investment Promotion Agency) avendo contribuito all’attuazione di 907 progetti nel 2020, a seguito dei quali sono stati realizzati investimenti per un valore di 4.078 milioni di euro che a loro volta hanno creato 12.914 posti di lavoro.

Dei  risultati fanno parte anche 97 grandi progetti per un valore complessivo di 2,5 miliardi di euro che creeranno 10.112 nuovi posti di lavoro nel prossimo periodo.

Sezionati per paese di provenienza, i 97 grandi progetti  mostrano un incremento degli investimenti asiatici (Corea del Sud, Giappone, Cina e India) che continuano ad espandersi.  In termini di volume, la Cina è al primo posto con un peso del 27,1% (664 milioni di euro) mentre la Corea del Sud è al terzo posto (17,8%, 436 milioni di euro). Il più grande nuovo investimento di 184 milioni di euro è stato effettuato dalla cinese Semcorp, ma in aggiunta  si registrano progetti della Lenovo e Shenzen Kedali quali ulteriori investimenti degni di nota. La Corea del Sud si é proposta soprattutto con la Doosan attraverso l’ingrandimento dello stabilimento di Tatabánya per 206 milioni di euro, a seguire dalla Dongwha e Iljin Materials.

Tra i Paesi europei da segnalare soprattutto la Germania che con 20 progetti ha realizzato il maggior numero di nuovi investimenti creando 1.454 nuovi posti di lavoro. Quest’ultimi hanno subito un incremento grazie anche agli investimenti statunitensi che hanno contribuito creando con 2.496 nuove occupazioni.

Ponendo l’accento sulla ripartizione settoriale degli FDI, è proseguito il trend di espansione del settore dell’elettronica e dell’elettromobilità. In particolare, i produttori di componenti per batterie per veicoli elettrici hanno avviato importanti investimenti. Grazie ai 22 progetti in quest’area verranno creati 3.320 nuovi posti di lavoro e saranno investiti 808 milioni di euro.

L’obiettivo di fondo del governo ungherese alla luce anche del Recovery Fund varato l’estate scorsa da Bruxelles rimane quello di attrarre il maggior numero possibile di investimenti ad alto valore aggiunto nel settore della transizione energetica e dell’Intelligenza Artificiale. Un risultato significativo in questo senso è che i centri di servizi alle imprese, gli investimenti ICT e i progetti di ricerca e sviluppo hanno rappresentato una parte importante dei risultati dello scorso anno (2020) con 25 progetti e oltre 3.000 nuovi posti di lavoro. Tra questi emerge la decisione dell’americana Diligent Corporation di costituire il suo Global Product Development Center a Budapest (Szervita tér) dove e creerà inizialmente 300 posti di lavoro per ingegneri specializzati in information technology.



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Foto: Semcorp