Appena qualche settimana fa, sulle “colonne” di UngheriaNews, raccontavamo del doppio scontro diplomatico tra il Governo Ungherese e quello ucraino sulla riforma dell’educazione imposta da Kiev contro l’insegnamento nelle lingue minoritarie nelle scuole del paese, e sempre tra il Governo ungherese e una frangia della politica romena sulle cartine geografiche distribuite dalla compagnia MOL, colpevole di favorire l’autonomia della Terra dei Siculi.

Tuttavia, come spesso accade in politica, seguendo il celebre proverbio “il nemico del mio nemico è mio amico”, qualche giorno fa il Ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó e la sua controparte romena Teodor Melescanu si sono riuniti proprio per discutere e formulare una strategia condivisa per rispondere alla controversa riforma dell’educazione varata dal Governo Poroshenko a inizio settembre. “E’ assolutamente naturale e normale che Ungheria e Romania prendano parte ad un azione comune nei confronti del Governo ucraino, alla luce della riforma sull’educazione”, avrebbe sostenuto il Ministro degli Esteri ungherese all’agenzia di stampa MTI in seguito all’incontro con la controparte romena avvenuto lunedì, aggiungendo poi che “in Ucraina vivono più di mezzo milione di ungheresi e romeni, e questa è una delle ragioni per le quali abbiamo deciso di sostenere un’azione comune”. Peraltro, l’emendamento in questione violerebbe gli accordi che sussistono tra Kiev e l’Unione Europea, i quali furono fortemente sostenuti da Romania ed Ungheria, che ora si sentono letteralmente “accoltellati alle spalle”, riprendendo le parole dello stesso Szijjártó.

Inoltre, secondo alcuni media ucraini, la scorsa settimana a Budapest, in occasione del Forum organizzato dal Consiglio d’Europa nell’ambito della Convenzione di Istanbul, i parlamentari dell’Assemblea Nazionale ungherese avrebbero rifiutato di incontrare i colleghi ucraini per ascoltare le loro spiegazioni riguardo alla riforma dell’educazione, specie sui punti riguardanti la lingua.

In ogni caso, l’incontro tra i vertici della diplomazia ungherese e romena, sembra per un attimo attenuare le frizioni tra i due paesi, le quali si erano inasprite a causa della disputa riguardante la chiusura, da parte del governo di Bucarest, della scuola cattolica ungherese di Targu Mures/Marosvásárhely. Alla fine, pare che il governo ungherese sosterrà nuovamente la candidatura romena come membro permanente dell’OCSE e il governo romeno si impegnerà a trovare una soluzione soddisfacente riguardo l’istituto ungherese.

Chi lo avrebbe mai detto: il Governo Ucraino è riuscito a riunire qualcosa.

 

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