Come da prassi, al termine delle consultazioni, il 27 aprile scorso il Primo ministro ungherese Viktor Orbán, tramite un comunicato stampa ufficiale, ha rotto gli indugi circa la composizione della prossima squadra di governo, la quale diventerà effettiva in seguito alla prima seduta dell’Assemblea Nazionale, prevista a metà maggio. Nessuna novità per quanto riguarda i dicasteri “chiave”, che rimangono saldamente nelle mani dei “fedelissimi” uscenti, mentre qualche novità si registra nei ministeri generalmente considerati, non sempre a ragione, di minore importanza politica.

Inoltre, il comunicato stampa letto da Bertalan Havasi, responsabile comunicazione del Gabinetto Orbán, ha fissato anche i punti principali e di primaria importanza del nuovo governo, che saranno: preservare la cultura dell’Europa e dell’Ungheria, che si basano sui valori cristiani, difendere i confini del paese, creare piena occupazione, onorare gli anziani ungheresi e supportare politiche che abbiano come scopo quello di fare ed educare figli. Da notare, con particolare attenzione a quest’ultimo punto, come nel nuovo governo Orbán sia presente una sola donna, peraltro con un ministero senza portafoglio.

magyar nemzet

Andrea Bártfai-Mager, l’unico ministro donna del nuovo esecutivo ungherese

Il nuovo ministero sarà composto da 13 ministri, di cui, come detto, 12 uomini ed una donna. Tra le conferme vi sono: Zsolt Semjén in qualità di vice-primo ministro e responsabile per la Politica nazionale, gli Affari ecclesiastici, le Minoranze nazionali ed Ungheresi all’estero. Sándor Pintér continuerà a gestire il ministero degli Interni e Mihály Varga quello delle Finanze. Segue poi László Trócsányi in qualità di Guardasigilli e Péter Szijjártó come ministro degli Esteri e del Commercio. Infine, Antal Rogán continuerà a condurre il gabinetto del primo ministro.

Per gli altri dicasteri, come detto, sono invece tutte new-entry, la principale delle quali è rappresentata da Tibor Benkő che sarà il nuovo ministro della Difesa.  Tra le altre, vi sono László Palkovics come ministro dell’Innovazione e la Tecnologia, István Nagy come ministro dell’Agricoltura e lo Sviluppo rurale e Miklós Kaiser, ex direttore dell’Istituto Nazionale di Oncologia, come ministro della Salute al posto dell’uscente Zoltan Balog. Infine, quali ministri senza portafoglio vi saranno János Süli, responsabile per l’espansione della centrale nucleare di Paks e Andrea Bártfai-Mager, in qualità di ministro del Patrimonio Nazionale.

© Riproduzione riservata

Foto: Magyar Nemzeti, Pro hungaria nemzeti radikalis portal